Luca Carboni racconta la malattia: "Ho avuto un tumore ai polmoni, mai pianto in questi 2 anni"

Luca Carboni racconta la malattia: “Ho avuto un tumore ai polmoni, mai pianto in questi 2 anni”

Daniela Vitello

Luca Carboni racconta la malattia: “Ho avuto un tumore ai polmoni, mai pianto in questi 2 anni”

| 08/09/2024
Luca Carboni racconta la malattia: “Ho avuto un tumore ai polmoni, mai pianto in questi 2 anni”

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Una grave malattia ha portato Luca Carboni a stare lontano dai riflettori per due anni. È lui stesso a confidarlo a Walter Veltroni in un’intervista uscita oggi sul “Corriere della Sera”. “Viviamo in un mondo in cui tutto è comunicato, sempre. Io invece ho seguito il mio istinto, il mio carattere. Mi sono messo da parte, ho staccato ogni contatto con i social, mi sono concentrato su quello che mi stava succedendo. A marzo del 2022 mi è stato diagnosticato un tumore al polmone. Un po’ di tosse che non passava, la decisione di fare una lastra. Uno choc. Sono rimasto senza parole, quella malattia sta nella nostra vita, ma pensi che a te non toccherà mai. Improvvisamente tutto è cambiato”, confessa il cantautore bolognese.

Luca Carboni (Foto Instagram)

La malattia ha stravolto i piani di Luca Carboni: “In pochi minuti, tutto è cambiato”

“Stavo registrando un album nuovo, avevo già definito dieci pezzi tra cui il singolo ‘Il pallone’ e un altro che sarebbe dovuto uscire quell’estate, una canzone, a cui tengo moltissimo, che avevo scritto nel 1986 per proporla a Vasco e che poi avevo deciso di incidere personalmente: ‘Rimini d’estate’ – racconta il 61enne – Avevo previsto l’album e poi il tour. Invece, in pochi minuti, tutto è cambiato. Dalla scelta dei brani sono passato alla scelta delle terapie per sopravvivere. Il tumore era grande, difficile da operare. Lo staff di oncologia del Sant’ Orsola – guidato dal Primario Prof. Andrea Ardizzoni, con la collaborazione dello pneumologo Piero Candoli e del chirurgo Piergiorgio Solli- ha avviato subito una massiccia cura di chemioterapia”.
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Luca Carboni (Foto Instagram)

“In questi anni ho pregato per me, ma anche per chi condivideva il mio stesso percorso”

“Il tumore si è ridotto molto – spiega Luca Carboni – e ad agosto ha consentito l’operazione per asportarlo. Per fortuna non c’erano metastasi e dopo l’intervento abbiamo continuato con l’immunoterapia. Dopo due anni posso dire di essere tecnicamente guarito anche se, con questo tipo di malattia, questa parola ha un significato fragile. Questa esperienza mi ha messo in contatto con tante persone. Ho frequentato oncologia, ho vissuto le storie di tanti malati. Il tumore non è un’esperienza individuale, ma collettiva. Non puoi sentirti guarito se non è guarito l’altro, la persona che avevi a fianco mentre facevi le flebo. In questi anni ho pregato per me, ma anche per chi condivideva il mio stesso percorso. Come un mio amico dell’isola d’Elba, che ha scoperto il mio stesso male ma non ce l’ha fatta”.

Lucio Dalla e Luca Carboni (Foto Instagram)

Luca Carboni si è aggrappato alla fede durante la malattia

Ad aiutarlo in questi due anni è stata la fede: “Io vengo da una famiglia cattolica che mi ha educato a tenere sempre aperta la finestra sul divino. Poi, per un certo periodo, ho chiuso quella finestra che poi si era di nuovo spalancata da adulto, ben prima della malattia. Questa esperienza ha rafforzato la mia convinzione spirituale. Credo, e non ho ragione per nasconderlo. Dalla notizia, dalla lastra e, soprattutto, dallo sguardo del radiologo, mi ero convinto di avere poco tempo. Ho pensato alla morte, per la prima volta, come a una possibilità concreta. Ma devo alla scienza medica il ritorno, assai presto, di una ragionevole speranza. Non ci credevo, immaginavo fosse una necessaria consolazione, eppure mi sono aggrappato a quel barlume di luce. Ho pensato due cose: che dovevo fidarmi dei medici e affidarmi al destino, combattendo a modo mio. Comunque, anche quando vedevo la fine come eventualità possibile, mi sentivo felice. Ho fatto una vita bella, piena di luce, di gioie, di amori. Il mio percorso è stato faticoso e carico di soddisfazioni”.

Luca Carboni (Foto Instagram)

“Non mi sono piegato alla disperazione. Ho combattuto e ho smesso di fumare”

Luca Carboni si è isolato per concentrarsi sulla malattia: “Ho visto tante vite spezzate troppo presto e in questi anni ho pensato che non avevo ragioni per non sentirmi in credito con la vita. Mi è dispiaciuto non spiegare la ragione del mio sparire, del mio recidere ogni rapporto con l’esterno. Sono stato due anni a combattere con questo ospite inatteso e pericoloso. Ogni giorno volevo fare un passo avanti. Il destino non è solo fato, ma il prodotto, anche, della nostra volontà, della nostra energia. Io volevo vivere e volevo sentirmi, un giorno, ‘guarito’. Ho sopportato la chemio, erogata con dosi massicce, molto bene, anche grazie ai consigli del mio medico omeopata. E lo stesso con l’immunoterapia. In definitiva ho vissuto una esperienza drammatica senza provare dolore. Non mi sono piegato alla disperazione, che pure conviveva con me, ho combattuto. Ho smesso di fumare”.

Luca Carboni (Foto Instagram)

“In questi due anni non ho mai pianto ma succederà presto. E sarò felice di farlo”

Dopo aver trovato rifugio nella pittura, adesso il cantautore è pronto a riabbracciare la musica: “La mia vita si era slegata, aveva perso la certezza del tempo, la luminosità della prospettiva. Ora posso ricomporla e comincerò a farlo con le parole e le note. Non ti sembri paradossale, ma la malattia, sovrastando ogni impegno, mi ha dato una sensazione di libertà. Anche creativa. Non avevo scadenze, vincoli. Non dovevo rendere conto di lentezze e ritardi a nessuno. Ora ho voglia di riaprire la porta della mia vita, di ritrovare le persone”. “Mi chiedi se ho mai pianto, in questi due anni. No, mai. Ma succederà presto. E sarò felice di farlo”, conclude.

Pubblicato il 08/09/2024 09:03

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