È notizia di venerdì 11 aprile che Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, è indagato per l’omicidio della moglie. La 63enne è scomparsa da casa il 14 dicembre 2021 ed è stata ritrovata senza vita in un boschetto il 5 gennaio 2022 a Trieste. A rivelarlo è stata la trasmissione di Rete 4 “Quarto Grado” condotta da Gianluigi Nuzzi. Martedì scorso, il 74enne ha ricevuto la visita della Polizia Scientifica che ha effettuato una perquisizione durata sette ore. Sabato 12 aprile, raggiunto telefonicamente dall’Ansa, Sebastiano Visintin ha fatto sapere di aver lasciato l’Italia per trascorrere qualche giorno di relax con gli amici di sempre. L’uomo si trova in Carinzia, nel Sud dell’Austria. “Sono venuto a riposarmi, non sto bene, oggi mi sento un po’ meglio, ho anche qualche problema fisico”, ha svelato all’indomani della notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati. “Non sono preoccupato”, ha aggiunto affermando che la vicenda “è ingigantita”.
Liliana Resinovich, il marito indagato: “Sono qui con gli amici, si mangia, si beve…”
Sebastiano Visintin, indagato per l’omicidio della moglie Liliana Resinovich, ha raccontato all’agenzia di stampa di essere partito oggi alle 6,30 da Trieste e di essere arrivato dopo due ore in hotel nella zona di Villacco (Villach). “Ho fatto colazione, la doccia, ora sono a letto, ascolto la radio – ha confidato – Verso le 12 mi vesto, mi preparo e prendo la bici e forse vado a Felden farò il giro del lago. Il tempo è bellissimo, non c’è neanche una macchia in cielo. Nel pomeriggio farò una sauna con gli amici e poi la cena. Da 30 anni siamo sempre gli stessi amici, facciamo le solite cose, si mangia, si beve … un tuffo nel lago gelato tira su il morale. Ci sono belle signorine…Quando tornerò a Trieste? Non te lo dico”.
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Claudio Sterpin, amico di Liliana: “Da tre anni aspettavo questo momento”
Nel frattempo Claudio Sterpin, amico di Liliana Resinovich, ha così commentato ai microfoni dell’Ansa la notizia dell’iscrizione di Sebastiano Visintin nel registro degli indagati: “Finalmente! Da tre anni aspettavo questo momento. Bene, anche se è sempre troppo tardi perché questa cosa dovevano farla gli investigatori di allora e invece si sono dimostrati almeno negligenti, altrimenti si sarebbero accorti di tutte le incongruenze”. L’uomo ha ringraziato Sergio Resinovich, fratello di Liliana, e tutti i familiari “che si sono sempre battuti in modo forte per evitare la cremazione del corpo di Liliana. È dunque grazie a loro se il caso non è stato archiviato”.
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“Invece di essere disperato, il marito si preoccupa di dire che aveva un alibi”
“È inammissibile che una persona a 48 ore dalla scomparsa della moglie, invece di essere disperata si preoccupa di dire che ha un alibi – ha sottolineato Claudio Sterpin – Inoltre questa persona non doveva essere disperata per la morte di Liliana, di cui non si sapeva ancora, ma per la sua scomparsa”. “Quella mattina aspettavo Lilli, sono stato in casa tutta la mattina – ha ricordato – È successo altre volte che non potesse raggiungermi ma mi aveva sempre avvisato, invece quella mattina non lo ha fatto. Poi, in tarda mattinata sono uscito. Se mi indagano…ben venga”.
