Com’è noto, l’addio tra Leonardo Bonucci e la Juventus è stato tempestoso. L’ex difensore, attualmente in forza all’Union Berlino, ha deciso di fare causa al club bianconero. Il mese e mezzo vissuto fuori rosa lo ha profondamente segnato al punto da portarlo a rivolgersi agli avvocati.
Il saluto social di Leonardo Bonucci ai tifosi bianconeri
Lo scorso 1 settembre, Leonardo Bonucci si è così congedato dai tifosi juventini: “Sono Leonardo Bonucci e da 19 anni faccio il calciatore professionista – ha scritto su Instagram – In questo lungo tempo di impegno e dedizione, so di essere stato una persona divisiva, è per questo che tutto l’amore che ho ricevuto si è sempre mescolato a molto altro. Schiaffi e carezze. Oggi, fedele a me stesso, vi guardo negli occhi tifosi e giudici perché una storia così merita rispetto. È un tempo di saluti sofferti quello per decidere, a malincuore, che si è arrivati davvero, in fondo”. “Grazie a Voi per la forza degli abbracci – ha proseguito – ma anche per tutte le critiche che mi hanno fatto capire chi dovevo imparare ad essere. Quello che abbiamo raggiunto insieme il tempo lo ha detto, non è stato facile da costruire e non lo sarà da ripetere ma il cuore è capace di grande memoria, lo sapete bene. Oggi, tifosi, Bianconeri, si chiude il capitolo più grande della mia vita. Sognavo un giusto finale, la possibilità di chiuderlo con Voi. Questo purtroppo non accadrà ma il tempo, ancora una volta ci sarà amico, ne sono certo. Nel domani, che adesso è già qui sarò sempre io, lo stesso Leonardo, lo stesso Bonucci”.
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La lettera di Martina Maccari alla Juventus
Oggi, sempre via social, Martina Maccari – moglie di Leonardo Bonucci – ha indirizzato una lettera di fuoco alla Juventus. “Cosa ci rimane quindi? Nemmeno uno squallido, ultimo abbraccio – ha scritto in un lungo post – È in una mattina di pioggia torinese che dovevo venirti a guardare. Perché guardarti mi fa credere che per un momento, forse, tu possa sentirmi. 13 anni. Per tredici lunghi anni Tu ed Io siamo state Amiche. E Tu lo sai. Di quelle che una è più grande e una è più piccola, una è amata da tutti e l’altra deve invece faticare per trovare il suo spazio”. “Amiche trascinate per passione, anche all’antagonismo – ha aggiunto – Amiche che non si scelgono ma che la vita avvicina, chissà per quale strano disegno. Tu ed Io abbiamo condiviso la passione per lo stesso uomo, e tu (adesso posso confessarlo) hai sempre vinto. Sei stata Tu, sempre, il primo pensiero, Tu quella della priorità, ed Io quella del tempo che rimane. Sei sempre stata quella che c’è anche quando non la vedi… Proprio come le Amiche che ti fanno sentire sempre un po’ in ombra, ma che alla fine ti fanno sentire protetta. Quelle che sai di essere seconda ma dopo una prima irraggiungibile. Quelle che la guardi e trovi sempre l’ispirazione giusta”.
“In questo mio amore assorbito per osmosi, ti ho odiata spesso”
“Anche quando le cose vanno male Lei è in grado di passare la giusta ispirazione e Tu, sei lì a stupirti ogni volta – ha concluso Lady Bonucci – È per questo, forse, che in questo mio amore assorbito per osmosi, ti ho odiata spesso. Ti ho odiata nell’ombra della solitudine a cui mi costringevi con cadenza programmata, calendarizzata. Oltre l’orizzonte dei sentimenti incontrollabili come l’amore e l’odio, avevo certezza però che saresti stata un faro per sempre. Quella della cosa giusta al momento giusto, anche fosse l’ultimo momento, quello agli sgoccioli del tempo a disposizione. Pensavo che nonostante la vita ed i meccanismi normali del corso del tempo che conosciamo benissimo, avremmo continuato a riconoscerci. Pensavo saremmo state fedeli per sempre ad una storia che parla di vita, di dare e prendere, di sacrificio e riconoscenza, di lavoro e amore, una storia di vita che parlava di un patto di cura. Oltre il moderno tritacarne, pensavo avremmo continuato a curarci l’una con l’altra. Mi dispiace tanto. Non cambierò strada incontrandoti. Ai patti io tengo fede. Perdendo tanto, rinunciando anche a quello che per tanti anni ci siamo contese. Buona Vita”.
La malattia del secondogenito della coppia
Leonardo Bonucci e Martina Maccari stanno insieme dal 2008 e sono convolati a nozze nel 2011. Dalla loro unione sono nati tre figli, Lorenzo, Matteo e Matilda. Nel 2016 Matteo ha lottato contro una grave malattia. “Tutto è iniziato quest’estate – ha raccontato il calciatore a “La Repubblica” – durante le vacanze a Formentera (…) Tre settimane prima a Matteo era stata rimossa una piccola ernia inguinale. Una sciocchezza, eppure abbiamo la sensazione che Matteo sia diventato un bimbo diverso. All’inizio pensiamo che la ragione sia da ricercare in un residuo di anestesia da smaltire, ma poi una serie di suoi comportamenti ci preoccupano. Siamo spaventati. Torniamo immediatamente a Torino, decide mia moglie. All’ospedale pediatrico Regina Margherita troviamo una dottoressa meravigliosa che non perde un minuto. Gli esami diagnostici rivelano una patologia acuta. Bisogna intervenire subito, ci dice il medico. Il giorno successivo Matteo entra in sala operatoria alle otto della mattina e ne esce alle quattro del pomeriggio”.
Bonucci: “Sono stato sfiorato dall’idea di abbandonare il calcio”
“Mi sono seduto in un angolo della stanza e ho fatto una chiacchierata con Dio: sia fatta la tua volontà, gli ho detto, ma non dimenticare che è solo un bambino – ha confidato – Matteo è tornato a casa il dieci agosto, a tredici giorni dall’intervento. Un recupero record..(..) Abbiamo spiegato la situazione a Lorenzo, abbiamo parlato a lungo e pazientemente con Matteo per renderlo consapevole che era successo qualcosa di molto importante, ma che non doveva avere paura perché sarebbe tornato come prima. In quelle settimane sono stato sfiorato dall’idea di abbandonare il calcio, avevo completamente accantonato l’obbligo di pensare al mio lavoro. Proprio non ci riuscivo (…) A Matteo ora ripetiamo spesso una sorta di mantra: sei tu il nostro campione, hai vinto la partita più difficile (…) Finalmente sta bene fisicamente e psicologicamente”.