Il programma di Italia 1 “Le Iene” ha ripercorso in un servizio la storia di Francesco, un romano che dieci anni fa, all’età di settant’anni, si imbatte in una 28enne rumena che fa la ballerina di lap dance. Lei gli fa credere di amarlo fino a rovinargli la vita. “Sono stato vittima di una truffa da parte di una donna malvagia – racconta Francesco – che mi ha costretto a vivere per sette anni sotto la soglia di povertà assoluta. Ho dovuto umiliarmi per andare a chiedere soldi in prestito e accettare lavori molto faticosi per la mia età, per saldare i debiti che ho contratto a causa sua”. Francesco adesso ha ottant’anni e, nonostante l’età, ogni giorno sale in sella alla sua bici e va a lavorare come rappresentante di champagne. “All’improvviso mi sono trovato senza casa – svela – senza macchina e senza nulla, mi sono visto cadere il mondo addosso. Dopo due giorni di angoscia terribile, ho trovato la forza per andare a Bucarest, denunciare questa persona e dare il via al processo contro di lei che è durato sette anni”.
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La donna è stata condannata in primo grado dal tribunale di Bucarest per truffa e riciclaggio

Un processo che in Romania è diventato un caso nazionale seguito da varie emittenti tv che hanno intervistato sia Francesco che Simona. La storia tra i due è durata due anni e quattro mesi. La donna è stata condannata in primo grado per truffa e riciclaggio. Filippo Roma e Marco Occhipinti, inviati del programma “Le Iene”, hanno accompagnato Francesco fino in Romania per assistere alla sentenza del processo d’appello contro l’ex ballerina di lap dance. Il tribunale di Bucarest ha già sequestrato il patrimonio milionario di Simona: soldi, case, terreni e auto. Francesco ammette di averle dato negli anni oltre 700.000 euro. I due si sono incontrati nell’ambito del lavoro di Francesco rappresentante di spumante e champagne, che un giorno è entrato in uno dei locali dove lavorava Simona.

“E’ nata una simpatia – confessa l’uomo – quindi ho provato anche io ad avere qualche incontro privato con lei dopo le sue esibizioni al palo. Dopo qualche giorno mi ha detto: ‘Se non ti dispiace mi fermerei a dormire qui da te’. La storia all’inizio era molto bella, abbiamo avuto chiaramente dei rapporti sessuali, poi lei mi ha chiesto di venire a vivere da me”.

“Mi ha spinto a fare mutui, a chiedere prestiti. Mi sono indebitato per 192.000 euro”

Quando è iniziata la storia, Francesco e Simona si levavano ben quarant’anni. “Lei mi ha detto di aver avuto sempre uomini più grandi di lei e che la differenza d’età per lei non era un problema. Io ero innamorato – ammette -. Per due anni e mezzo mi ha chiesto soldi per qualunque cosa: malattie sue, malattie del padre, mancanza di soldi per comprare la legna per riscaldarsi. Non aveva i soldi per pagare il mutuo della casa che aveva comperato a Bucarest, si trattava di 1.300 euro al mese. Una volta mentre era a Dubai mi chiama e mi manda le foto col cellare dicendomi di aver avuto un incidente  e anche lì ho dovuto mandarle soldi”. “Mi ha spinto a fare mutui – continua Francesco –  a chiedere prestiti e indebitarmi fino al collo. Mi sono indebitato per 192.000 euro, ho chiesto i soldi a tutti: alla banca, al mio titolare, agli amici. Sono indebitato con tutti”.

“Mi diceva: ‘Appena vendiamo l’appartamento, vado dal dottore e ti darò una bimba’”

Francesco è stato convinto da Simona a vendere anche la sua casa vicino al Duomo di Milano dove era nato e dove aveva vissuto con la moglie. L’appartamento è stato venduto a un prezzo inferiore al valore di mercato e parte del ricavato della vendita è andato a Simona, in quanto le era stato intestato l’usufrutto. “Mi diceva: ‘Appena vendiamo l’appartamento, io vado dal dottore e ti darò la bimba di cui tu sarai padre’”, racconta Francesco. “Appena intascati i 600.000 euro della vendita dell’appartamento mi chiede di accompagnarla in aeroporto per tornare a Bucarest – continua l’uomo – per sbrigare alcune questioni relative al suo appartamento. Da lì è sparita e non si è più fatta vedere. Non ha mai più risposto al telefono e quando le ho chiesto anche solo 50 euro per comprare delle medicine mi ha risposto: ‘Non chiamarmi mai più sennò ti denuncio’”.

“Non avrei mai immaginato che un essere umano sarebbe stato in grado di fare una cattiveria del genere – ammette l’uomo -. Mi sono ritrovato con 190.000 euro di debiti sulle spalle, non avevo niente, non avevo casa, non avevo macchina, non avevo più nulla. Ho ricominciato a lavorare facendo anche il pony express pur di guadagnare qualcosa per pagare l’affitto e per mangiare. Mi sono imposto un budget massimo di due euro al giorno per mangiare mattina, mezzogiorno e sera”. Intanto il giudice di Bucarest ha condannato la donna in primo grado a un risarcimento di oltre 600.000 euro a favore di Francesco. La sentenza d’appello è attesa per il 19 giugno.