LDA, nome d’arte di Luca D’Alessio, si fa intervistare da “Le Iene” e racconta come è nata la sua passione per la musica e come è stato difficile iniziare con il marchio di ‘figlio di’. Il cantante ha 20 anni appena compiuti, un tatuaggio a forma di chiave di violino e si definisce “neomelodico nell’indole”. “Hai un cognome famoso” lo stuzzicano. Lui sorride e risponde: “Sono il figlio di Gigi D’Alessio… ma io ho i capelli ancora!”. Poi aggiunge “Ora mi uccide per questa cosa”. “Le mie prime due canzoni le ho fatte come Luca D’Alessio, però poi mi è venuta la paranoia e alla fine ho deciso, via D’Alessio e ho lasciato LDA”, spiega. L’ex allievo di “Amici” confessa di avere comunicato al padre di voler fare il cantante “tra le lacrime”: Quando l’ho detto a papà mi misi a piangere, perché pensavo fosse una cosa sbagliata da ‘figlio di’. E invece lui fu superfelice”.
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“Sono la dimostrazione che anche da ‘figlio di’ si possono fare tante cose”
Figlio d’arte ma non figlio di papà? Niente machinone a 18 anni? “No per niente”. Sei la dimostrazione che il talento è genetico? “No, sono la dimostrazione che anche da ‘figlio di’ si possono fare tante cose”. “Sono cresciuto, come forse inevitabile a ‘pane, musica…e Gigi’, in famiglia l’hanno presa bene”, racconta. LDA è consapevole del fatto che alcuni non aspettino altro che commetta un errore per criticarlo: “Lo so che ad oggi, se sbaglio una piccola cosa, è finita”. Scaramantico? “Prima di salire sul palco faccio tre segni della croce e poi bacio il crocifisso: nessuno mi ha mai fischiato”. LDA si è fatto conoscere al pubblico partecipando ad “Amici” e riguardo a quell’esperienza ricorda: “E’ stato difficile entrare, perché ti trovi a competere con tantissimi ragazzi. Il mio successo è merito soprattutto di Maria De Filippi”. Se anche suo figlio volesse fare il cantante, che penserebbe lui? “Lo accompagnerei io in studio, anche se alla terza generazione forse romperemmo troppo le scatole”.
“Mi sono fatto qualche canna, ma papà è contrarissimo”
LDA svela che da piccolo veniva bullizzato per il suo cognome. “Mi sono diplomato al Liceo Scientifico, con il minimo, non ero una cima, a scuola sono stato vittima di bullismo. I compagni di classe mi prendevano in giro tirando in ballo la mia famiglia: mi lasciavano sul banco la separazione dei miei genitori, poi mettevano sempre in mezzo questa cosa del ‘figlio di Gigi D’Alessio’, ‘napoletano’. Mi inca**avo ma non reagivo. Se mi facevo qualche canna? Sì, ma non a scuola, e ne ho sempre parlato con i miei genitori. Con mio padre non ho mai fumato, lui è contrarissimo a queste cose”. E aggiunge: “Non mi sono mai neanche ubriacato, al massimo un po’ brillo, niente di più”. Luca D’Alessio si dice fidanzato e super fedele. “La mia ragazza non mi controlla il telefono – svela – ma potrebbe farlo anche adesso, non troverebbe niente. Sono fedele”. “Dove mi vedo tra 10 anni? Al Diego Armando Maradona, al mio concerto”, conclude.
