Laura Pausini è stata ospite di Silvia Toffanin a “Verissimo” per un’intervista esclusiva in cui ha parlato dei suoi grandi amori: la musica, il marito e la figlia. L’artista ha ripercorso tutta la sua carriera dagli esordi ad oggi, passando in rassegna i traguardi più importanti. “Il successo ti ha cambiato la vita”, chiede subito la conduttrice. “Non avevo neanche sognato questa vita – esordisce la cantante -. Con la mia testa viaggiavo, sapevo che nel concreto, essendo nata in un piccolo paese, sarebbe diventato impossibile diventare famosa. Fare pianobar, per una donna, era difficile. Volevo cantare, non sapevo se cantare mi avrebbe aiutato ad avere uno stipendio per poter vivere di quello e quindi avevo vari piani. Il principale era pensarmi architetto, ho fatto il liceo artistico, da lì avrei fatto architettura. Ma ai tempi dell’esame di maturità, mi hanno preso a Sanremo”. Riguardando le immagini dei suoi esordi, spiega con la voce rotta dal pianto: “Auguro a tutti di vivere questo, è difficile credere nei sogni, ma io dico di farlo. Sono nata in un paese di 4000 persone, semplice, non conoscevo famosi, non avevo raccomandazioni. E mi è successo. Non mollate”.
“Non siamo nati con un solo talento, io spesso pensavo che se non avessi fatto la cantante avrei potuto fare la truccatrice o creare abiti – racconta -, dobbiamo darci da fare per usare al meglio il nostro tempo. Io a casa seduta sul divano non so stare. Ho bisogno di fare cose, altrimenti sento di non meritare ciò che ho. Le mie vacanze durano due giorni”.
“Il mio abito di Sanremo è in una teca. La casa dove vivevo con i miei genitori è il mio fan club”
Laura Pausini condivide il ricordo del giorno in cui è arrivata la chiamata per partecipare a Sanremo: “Ero a scuola, non era mai venuta la bidella per dirmi che qualcuno mi voleva al telefono. Era papà che piangeva, pensavo fosse successo qualcosa. Invece mi disse che mi avevano preso a Sanremo. Il mio abito di Sanremo è in una teca. La casa dove vivevo con i miei genitori è diventato il mio fan club. Raccogliamo tutti i regali e le lettere che arrivano dai fan di tutto il mondo e anche tutti gli abiti e i premi. Lo scorso anno volevamo farlo diventare museo, ma l’apertura era prevista per quando è poi arrivata l’alluvione. Abbiamo avuto grossi danni, ancora oggi stiamo mettendo a posto. L’intenzione è quella di aprire una sorta di museo, anche se sono ancora viva, ma li ci sono tutti i miei vestiti esposti nei manichini”.
Dopo la vittoria a Sanremo la sua vita è cambiata completamente. “Da quel giorno io seguo una disciplina ferrea- svela – quella che mi ha insegnato mio padre. Quando devo cantare pratico il silenzio vocale. Dalla mattina fino alle 17 non parlo, poi inizio a scaldare la voce”.
“Dopo un concerto una fan si è infilata dentro una delle mie valigie”
Laura Pausini racconta la sua ruotine: “Cerco di seguire una dieta non per dimagrire, io sono nata tutta tonda, ma la voce va curata anche con l’alimentazione, meglio evitare pomodoro e tutti gli alimenti acidi. Devo stare attenta agli orari, all’alimentazione”. “Con i miei fan ho un rapporto molto stretto, loro mi conoscono bene e anche io conosco loro”, aggiunge. “Ma è vero che un tuo fan si è chiuso in una valigia per viaggiare con te?”, domanda Silvia Toffanin. “Sì, eravamo in Brasile in tour – ricorda -. Mi spiego: in tour c’è una persona dedicata che si occupa di tutte le valigie. Questa persona è arrivata e ha visto una che si muoveva”.
“L’hanno aperta e dentro c’era una ragazza – rivela – che sapeva che quello era l’ultimo concerto lì e sarei tornata in Italia… lei mi disse che per me avrebbe fatto tutto, anche le pulizie in casa. Era piccola di statura, è stata una cosa pericolosissima. Fanno delle follie, qualcuno non va a scuola per stare ai miei concerti, i sacrifici che fanno, prendono le ferie a lavoro”.
“Vorrei essere più forte, più coraggiosa. Ci sono stati momenti in cui sono stata molto giù”
Laura Pausini racconta a Silvia Toffanin le sue paure e insicurezze. “Sono legate proprio al mio successo e a tutto quello che ho realizzato. Perché dopo un traguardo mi chiedo, e desso che cosa faccio? Quando sono da sola ho difficoltà, ho bisogno di spronarmi. Ho fatto tante cose, non me ne rendevo neanche conto. Oggi capisco cosa ho fatto, e sento di dover dimostrare di più ma a volte non so come fare. Vorrei essere più forte, più coraggiosa. Ci sono stati momenti in cui sono stata molto giù, soprattutto durante il Covid, pensavo che fosse meglio finire. Pensavo di aver fatto tutto, non sapevo più da dove cominciare. Io tutte le mattine devo pensare a cantare”.
Poi ricorda di quella volta che collaborò con Michael Jackson: “Ero in America, facevo un disco e un giorno uno dei produttori mi disse che c’era Michael al telefono. Non pensavo fosse lui, sono svenuta. Pensai fosse uno scherzo, poi capii che era lui che mi invitava a cantare in una canzone scritta per le vittime delle Torri Gemelle”. “C’era Celine Dion, Mariah Carey, cantanti pazzesche – ricorda ancora – e nacque questa canzone che non è mai stata pubblicata perché Michael litigò con la sua casa discografica. Se ne andò e la casa discografica bloccò tutto”.
Laura Pausini e la nascita della figlia: “E’ stata l’emozione più grande della mia vita”
Per Laura Pausini l’emozione più grande è stata la nascita della figlia. “All’ospedale maggiore di Bologna, alle 3, arrivò Paola, la mia bambina. Quella fu l’emozione più grande – ammette -. Pensavo che Dio mi avesse creato per la musica, quando lei è nata e l’ho guardata per la prima volta, pensai ecco perché sono viva. Grazie a lei continuo ad essere così desiderosa di cantare. Ha 11 anni oggi e mi sprona a fare cose. Mi ha insegnato tanto, ci siamo dovuti organizzare, ero impaurita per come sarebbe andata. Lei viene con noi in America, quest’anno abbiamo portato una tutor che le fa le lezioni. Ero preoccupata, temevo che diventasse svogliata, invece è andata bene”, le sue parole.
Paola Carta oggi suona il pianoforte e la chitarra. “Seguirà la sua strada, la lasceremo libera di fare ciò che vuole – dice Laura Pausini – Non so se vorrei che facesse la cantante. Io all’inizio mi fidavo di tutti ma mi sono resa conto in ritardo che sparivano e che mi tradivano”.
Laura Pausini: “Vorrei proteggere mia figlia, sui social chi non mi piacie Io banno e ciao”
La cantante ammette di voler protegger la figlia dalle insidie della rete. “Ora con i social bisogna essere molto maturi, stanno tutti con il dito puntato . spiega -. A me piace molto il contatto con la gente e quindi prima dei social leggevo le mail, le lettere oppure ci sentivamo anche al telefono, 10 persone al giorno. Ho sempre avuto una voglia di conoscere. Con i social pensavo fosse figo e invece a volte è pericoloso. Anche quando ci sono troppi complimenti può essere un problema. Ci sono aspetti psicologici che ti aiutano a diventare matura, ma se non hai pelo nello stomaco è difficile. Vorrei proteggere mia figlia”. “Io sono molto sensibile sì – ammette -, da un paio di anni leggo meno e poi cancello tutti quelli che non mi piacciono. Io banno e ciao, se stiamo a casa mia. Che fanno, vengono a scrivere delle boiate a me? Se non ti piaccio, ciao. Prima invece leggevo tutto e pensavo molto”.
“Mio marito è vegetariano. Mi ci vedi, a me, vegetariana?”
Fu Laura Pausini a proporre a Paolo Carta, suo marito, il matrimonio: “A marzo facciamo 20 anni, sono successe tante cose. Qualsiasi cosa succeda, farò il possibile perché non finisca mai. Io ho fatto la cosa più importante con l’uomo che volevo fosse il padre di mia figlia. Siamo opposti, è diverso da me, mi ha insegnato la mia indipendenza stando con lui”. Del rapporto con il marito ha parlato anche in un’intervista a “Grazia”: “Abbiamo due caratteri molto diversi, io ho bisogno di buttare tutto fuori, lui è un po’ chiuso, riflessivo e ancora oggi mi chiedo ogni tanto che cosa starà pensando”. Poi ha aggiunto: “Lui è vegetariano. Mi ci vedi, a me, vegetariana? Paolo è anche un meraviglioso papà, quando l’ho conosciuto aveva già tre figli dal suo primo matrimonio. Mi sono innamorata anche di quello: di com’era con loro”.
Continuando la chiacchierata con Silvia Toffanin, Laura Paurini racconta anche l’affinità artistica con il marito. Il brano “Invece no” è nato improvvisamente grazie alla loro sintonia artistica: “La dedicai a mia nonna. Quando mia nonna morì, fu un grande dolore, ma ricordo che lei mi aspettò in ospedale. Fece tre sospiri e poi andò via. Io ero l’unica in quella stanza a sentirmi devastata, ma sapevo di averle detto tutto”.
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“Alla fine di ogni concerto dico ‘fate l’amore stanotte’, noi artisti dopo abbiamo una gran voglia”
Laura Pausini parla del suo matrimonio: “Un giorno bellissimo, è stato complicato organizzarlo. Volevo una cosa diversa. Organizzai una cena a casa dei miei genitori, nessuno sapeva niente. Io ero vestita con l’abito di Sanremo, per la prima oretta si parlava. A un certo punto feci vedere il video, e nel frattempo andai a cambiarmi con Paolo. I fiori erano di carta, solo la mia assistente sapeva che mi sarei sposata. Facemmo, così, il matrimonio a sorpresa, fu una cosa pazzesca”. L’intervista termina con un appello di Laura Pausini alle donne vittime di violenza: “In molte mi scrivono e dobbiamo fermare insieme questa violenza, vi prego denunciate e chiedete aiuto in ogni modo”.
Silvia Toffanin chiede infine: “E’ vero che chiudi i tuoi concerti sempre con una frase?” . “Sì, alla fine di ogni concerto dico a tutti ‘fate l’amore stanotte’. Ecco perchè alla fine di ogni concerto, noi artisti e musicisti abbiamo una gran voglia”, scherza l’artista in chiusura tra le risate del pubblico in studio.