Il nuovo appello del legale di Piera Maggio
- “Sono passate da quattro a sette le persone che sanno e non parlano”
- L’invito a rompere il silenzio: “Non cerchiamo colpevoli, cerchiamo Denise”
- La bordata alla giornalista di “Quarto Grado” che ha dato la notizia di due indagati
Giacomo Frazzitta, avvocato di Piera Maggio, ospite della puntata de “La Vita in Diretta” andata in onda ieri, ha ribadito che non c’è alcuna certezza sul fatto che ci siano due persone indagate per il sequestro di Denise Pipitone nell’ambito dell’indagine aperta nelle scorse settimane dalla Procura di Marsala.
“E’ chiaro che voi state facendo un’inchiesta giornalistica poiché avete elementi attraverso gli atti precedenti su cui poter lavorare – ha spiegato – Ciò che io continuo a ripetere e lo faccio anche nella vostra fascia oraria è che l’inchiesta giornalistica deve trovare un limite da non oltrepassare. Non deve andare ad intaccare quella che è l’attività di indagine attuale della Procura. Voi dovete svolgere una funzione complementare. Andare a disturbare la signora Anna Corona mi sembra veramente inopportuno. La Procura non ha mai confermato che vi siano indagati, quindi vi invito a essere cauti nel ripetere qualcosa che non ha mai trovato conferma e che è stata detta da una giornalista così tanto per far notizia”.
Alberto Matano: “Noi abbiamo sempre usato il condizionale”
Il legale si riferiva alla trasmissione “Quarto Grado” ma Alberto Matano, conduttore de “La Vita in Diretta”, ha tenuto ugualmente a precisare: “Avvocato, infatti noi abbiamo preso questa notizia e l’abbiamo sempre data con il condizionale. Abbiamo sempre detto che non trova riscontro perché abbiamo sentito la Procura e i legali delle parti e nessuno ha confermato questa circostanza dell’iscrizione nel registro degli indagati di Anna Corona e Giuseppe Della Chiave”.
Frazzitta: “Le persone che sono a conoscenza del fatto sono almeno sette”
“Noi siamo assolutamente convinti, sia come famiglia che come Procura della Repubblica, che c’è un bel numero di persone che è a conoscenza di questo fatto e che non parla – ha ribadito Frazzitta – Ne siamo convinti con una ragionevole certezza. E’ un fatto inconcepibile, nonostante siamo passati 17 anni. Voglio precisare che qualora dovesse esserci il reato di favoreggiamento, ormai sarebbe prescritto. Inoltre, sappiamo benissimo che la signora Jessica Pulizzi è stata assolta in via definitiva. Quindi, a questo punto della situazione, a voler ragione nell’ottica dell’interesse della famiglia e di Piera Maggio, cioè la ricerca di Denise Pipitone e non dei colpevoli, è chiaro che queste persone potrebbero dare un importante aiuto. Le persone che sono a conoscenza credo che da quattro siano diventate sette. Se questo numero si è quasi moltiplicato è perché ci siamo resi conto che forse c’è più gente che sa. Perché continuare a restare in silenzio quando non si rischia neanche nulla dal punto di vista giuridico? Oggi sarebbero testimoni che possono aiutare a risolvere il giallo di Denise che è veramente la figlia d’Italia tranne che di questi sette imbecilli”.
“Non cerchiamo colpevoli, cerchiamo Denise”
“Certo qualcosa si è mosso grazie al fatto che la sensibilizzazione dei media sul cold case ha consentito a qualche anima semipura di intervenire – ha ammesso – Adesso noi chiediamo a tutti di poter svuotare le coscienze. Se si presentano spontaneamente in Procura, dai carabinieri, presso il mio studio, è chiaro che agevoleranno sicuramente la loro posizione e agevoleranno in particolare la ricerca di Denise Pipitone. Invito chiunque, quell’1 settembre 2004, si sia imbattuto occasionalmente o incidentalmente in Denise Pipitone a venire a parlare con il procuratore della Repubblica prima possibile. Basta con questa omertà, basta con questo silenzio. Noi cerchiamo Denise Pipitone, non cerchiamo colpevoli”.