10 Maggio 2021, 12:02
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Bagarre a “Domenica Live” nel blocco dedicato alla scomparsa di Denise Pipitone. Ad accendere la miccia è stato il giornalista Carmelo Abbate che ha sottolineato come gli elementi sinora emersi siano stati già esaminati “in tre gradi di giudizio”. Abbate si riferiva al processo conclusosi con la piena assoluzione di Jessica Pulizzi, la sorellastra di Denise inizialmente sospettata di essere coinvolta nella sua sparizione.
Le affermazioni di Abbate hanno fatto storcere il naso a Roberto Alessi, Michele Cucuzza e Catena Fiorello, anche loro ospiti del talk. “Stiamo facendo cronaca, è giusto che Piera Maggio abbia delle risposte”, hanno sottolineato i tre.
Abbate è favorevole alla riapertura delle indagini ma è convinto che non debbano essere svolte a “senso unico su due persone”. “Si guardi tutto”, ha sentenziato prima di sferrare un duro attacco alla Rai. “Pure chi fa servizio pubblico ha marciato su questa faccenda per lo share”, ha tuonato.
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A quel punto Barbara D’Urso ha dato ragione ad Alessi, Cucuzza e Fiorello e ha sottolineato che il suo “cuore” e le sue “trasmissioni” sono schierate dalla parte di Piera Maggio. Tuttavia, la mamma di Denise continua a disertare i programmi della conduttrice napoletana nonostante sia stata invitata più volte. “Piera non viene da me e mi dispiace… Va nelle altre trasmissioni a fare gli appelli. Fa bene perché vuole sapere che fine ha fatto sua figlia”, ha commentato la D’Urso.
Durante il suo intervento, Catena Fiorello – scrittrice e sorella di Rosario e Beppe Fiorello – ha invitato chi ha informazioni sulla scomparsa di Denise a parlare. “Io mi sono fatta tante idee – ha detto – Stasera mi avete interpellato, chiaramente, non perché io sia un magistrato. Però sicuramente il mio mestiere, quello di scrivere, mi pone come principale missione quella di farmi delle domande e di conoscere l’animo umano. In questa storia, ormai, emergono tantissimi dubbi, tantissime domande. Sicuramente qualcuno non ha parlato, qualcuno non ha detto”.
“Esiste anche la prescrizione, ovvero ci sono dei reati – a parte l’omicidio – quali la reticenza, le false testimonianze, che dopo un tot di anni vengono prescritti – ha aggiunto – Allora io dico ‘chi sa, parli’…perché c’è chi sa. Adesso, dopo 17 anni, non rischia nulla. Però ha la possibilità di liberarsi la coscienza e di aiutare la giustizia. Abbiamo sentito una pm che tanti anni fa si era occupata del caso. Ha detto delle cose importanti. Ha detto che aveva una sensazione fortissima che si fossero delle pressioni. Allora dopo tutto questo tempo, chi sa – avendo lo scudo della prescrizione – ha la possibilità di liberarsi da un fardello. I pozzi più terribili sono quelli in fondo alla nostra anima”.
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10 Maggio 2021, 12:02