La nuova vita del Divin Codino
- A 17 anni dall’addio al calcio, si scopre che Baggio non vedeva l’ora di smettere
- La sua nuova vita: “Spacco la legna, uso il trattore e non guardo le partite”
- La stoccata agli ex colleghi: “Oggi fanno i professori in tv, in campo non sapevano fare tre palleggi”
Il Venerdì di Repubblica dedica la copertina a Roberto Baggio. L’occasione è un film su Netflix, disponibile a partire dal 26 maggio, di cui il Divin Codino sarà protagonista. A 17 anni dall’addio al pallone, l’ex fuoriclasse del calcio italiano racconta la sua nuova vita tra caccia, natura e buddismo.
“Lasciare il calcio mi ha ridato vita e ossigeno”
“Quelli che senza pallone si sentono appagati e felici sono dei falliti? Lasciare il calcio mi ha ridato vita e ossigeno – confessa – Faccio la cosa più bella, sono a contatto con la natura. Spacco la legna, uso il trattore e la sera sono così stanco che mi gira la testa. Stavo soffocando, troppo dolore fisico. Totti non voleva smettere, io non vedevo l’ora. E Ibrahimovic è della stessa pasta di Francesco”.
“Non guardo le partite, non mi divertono quasi mai”
“Non guardo le partite, non mi divertono quasi mai – svela – Mi mette disagio dare giudizi sugli altri, non vado in tv. Vedo ex colleghi che sentenziano da professori, ma me li ricordo incapaci di fare tre palleggi con le mani”.
Il rimpianto per il rigore sbagliato ai Mondiali del ‘94
“Il rimpianto? Ancora non mi perdono il rigore sbagliato nella finale del Mondiale di USA ’94 contro il Brasile – aggiunge – Non c’è religione che tenga, quel giorno avrei potuto uccidermi e non avrei sentito niente”.
La sua riconoscenza verso Firenze
Nell’intervista, Baggio racconta i retroscena del suo passaggio nel 1990 dalla Fiorentina alla Juventus dopo cinque stagioni con i viola. L’ex calciatore parla di riconoscenza verso una città (Firenze, ndr.) “che mi ha aspettato per due anni, anzi tre. Quando io ero rotto, con le ginocchia sfasciate, la città mi ha coccolato e rispettato. Non solo. Una volta torno alle tre di notte da Cesena, dove avevo segnato due gol con la Nazionale, e il viale che porta da me è pieno di gente che vuole festeggiarmi. Come fai a dimenticarti una cosa così?”.
“Sono passato da mercenario ma non volevo lasciare la Fiorentina”
“Io non volevo lasciare la Fiorentina, avevo 23 anni, stavo comprando casa, mi ero sposato, aspettavamo una bambina, ma ho scoperto che i proprietari uscenti, i Pontello, mentivano, mi avevano già ceduto agli Agnelli – confida a distanza di anni – Sono andato due volte a Roma a parlare con Cecchi Gori e la seconda lui mi dice: se non vai alla Juve non mi fanno comprare la società. E così sono passato per mercenario”.
La prima volta sul campo a Firenze dopo il passaggio alla Juve
Infine, Baggio torna indietro con la memoria alla sfida tra Fiorentina e Juventus del 6 aprile 1991. Era la prima volta che tornava a Firenze dopo il trasloco a Torino. “Hanno scritto che non avevo carattere perché a Firenze con la Juve mi sono rifiutato di battere un rigore contro la Fiorentina – ricorda – ma ero già d’accordo con il mio allenatore Maifredi che se ne sarebbe occupato De Agostini, perché il portiere era Mareggini con cui mi ero allenato per anni e che mi conosceva benissimo”.
Roberto Baggio, moglie e figli
Roberto Baggio è sposato da 31 anni con Andreina Fabbi con cui è convolato a nozze dopo 7 anni d’amore. I due sono entrambi buddisti. Dalla loro unione sono nati tre figli, Valentina, Mattia e Leonardo.