Benedetta D’Anna ospite di Veronica Gentili a “Controcorrente”
- La 40enne di origine piemontese ha deciso di arrotondare
- Prima è sbarcata su OnlyFans, poi ha debuttato in un film hard
- Tutto questo fuori dall’orario di lavoro ma la banca l’ha messa alla porta
La storia di Benedetta D’Anna, in arte Benny Green, approda a “Controcorrente”. La 40enne di origine piemontese è stata licenziata dalla banca per la quale lavorava per aver arrotondato su OnlyFans per aver debuttato nel mondo dell’hard con il film dal titolo “La bancaria (di Siracusa)”. Tutte attività che ha svolto al di fuori dagli orari di lavoro.
Lo strano caso della bancaria a luci rosse
“Ero una bancaria, ho fatto questo mestiere per 17 anni per volontà della famiglia, per cultura – racconta Benedetta D’Anna a “Controcorrente” – E’ stato un percorso quasi obbligato. Poi a un certo punto Benedetta comincia a tirar fuori un po’ la sua vena artistica, un po’ di egocentrismo, esibizionismo. Ogni donna è dotata, a modo suo, di una piccola parte di esibizionismo. Io svolgevo questo hobby semi retribuito che comunque appagava questa mia voglia…social, piattaforme, shooting. Ho sempre posato come modella pur essendo piccina. Questo lo facevo mentre lavoravo da bancaria. Lavoravo per un famoso istituti bancario, inizialmente full-time, poi part-time per motivi personali, senza mai intaccare gli orari lavorativi”.
“Sono una mamma single, ho cresciuto i miei bimbi da sola”
“In banca sapevano di questo mio hobby – prosegue – Non ho mai nascosto nulla, ho sempre identificato i miei social col mio nome, proprio per una questione mia di trasparenza. Ho voluto essere me stessa, ho sempre visto questa attività come una parte del mio modo di essere. Sono mamma, questo ci tengo a dirlo. Sono una mamma single, ho cresciuto i miei bimbi da sola. Devo ammettere che si è palesata l’esigenza di incrementare il guadagno. Con il Covid il mio business ha avuto un exploit. In banca sembravano prendere coscienza di questa mia attività diventando anche fruitori in prima persona della mia piattaforma. Poi ho iniziato ad avvertire un clima sempre più teso all’interno del mio luogo di lavoro”.
I primi problemi quando si è assentata per un intervento
“Ho subito un’operazione e mi sono dovuta assentare per un periodo per malattia – ricorda – Nel momento in cui dovevo rientrare c’erano diversi ostacoli. Non riuscivo a prolungare la malattia, ho chiesto un’aspettativa per motivi personali ed è stata ostacolata. Vengo convocata alla sede centrale senza un legale dove mi viene consegnata una comunicazione di circa cinque pagine in cui venivano elencati in modo preciso tutti i miei post”.
L’ex bancaria intende fare ricorso per mobbing
L’istituto di credito le contesta “l’assenza ingiustificata dal servizio omettendo di avvertire dell’assenza; lo svolgimento di attività lavorativa extrabancaria durante l’assenza del servizio motivata da stato di malattia, alla visita fiscale domiciliare e lo svolgimento di attività professionale in violazione al contratto nazionale del lavoro”. La 40enne intende fare ricorso per mobbing. “Per me è stato un abuso da parte loro – spiega – Sono una donna che intende sfidare i falsi moralismi. Ma nei giorni scorsi mi è arrivata la comunicazione del licenziamento dove si evidenzia l’inadeguatezza e la mancanza di rapporto fiduciario per il mio comportamento immorale”.