Jolanda Renga, figlia di Ambra Angiolini e Francesco Renga e autrice del libro “Qualcosa nel modo in cui sbadiglia”, ha pubblicato su TikTok un video in cui parla di femminicidi e della paura che hanno le donne, ogni giorno, a camminare da sole per strada. Una riflessione nata dalla cronaca recente e dall’omicidio di una ragazza di 22 anni, Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta. La giovane scrittrice non è nuova a esternazioni del genere. Già in passato aveva pubblicato un video toccante sul tema del bullismo e del bodyshaming. Anche Jolanda Renga ha voluto far sentire la propria voce, sottolineando quante difficoltà debba affrontare una ragazza della sua età rispetto a un suo coetaneo nella vita di tutti i giorni.
“Uno dei regali che ho ricevuto dai miei nonni è stato lo spray al peperoncino”
Jolanda Renga mette in luce il fatto che le donne, nella nostra società, nascono e crescono con la continua paura che possa capitare loro qualcosa di brutto. Non si sentono sicure, né tutelate. “Ciao sono Jolanda ho 19 anni e da quando sono piccola ogni giorno prima di uscire di casa mi sento dire ‘stai attenta’ – dice la giovane scrittrice nel video – Ho 19 anni e uno dei regali che ho ricevuto dai miei nonni è stato lo spray al peperoncino da mettere nella borsa. Ho 19 anni e la mia mamma ha paura quando le dico che devo prendere i mezzi pubblici anche di giorno”. “Ho 19 anni e mio fratello 17, ma lui non ha paura di camminare da solo per strada – sottolinea – ho 19 anni e sento continuamente notizie di donne uccise da chi diceva di amarle e muoiono per la gelosia, per la convinzione altrui di poter essere padroni e di controllarle”.
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“Insegnate ai vostri figli che una donna non è una proprietà, è libera, non va giudicata”
Quello su cui insiste la giovane è la differenza tra come si senta una ragazza della sua età e come invece un ragazzo: “Ho 19 anni e non ho mai sentito nessuno dire ad un mio amico che doveva farsi accompagnare a casa. Non ho mai sentito dare ad un ragazzo raccomandazioni simili a quelle che ricevo io”. Poi Jolanda Renga pone l’accento sulla responsabilità dei genitori e sull’importanza dell’educazione sessuale e sentimentale. “Raramente sento dire a questi individui di non considerare le donne una loro proprietà – continua la 19enne – Che niente può giustificare le botte, e che la violenza non può essere sinonimo di amore. Perché se io non mi accorgo in tempo del pericolo, la colpa non è la mia. L’amore, la fiducia, la compassione per una persona amata non può condurmi ad un destino così tragico e ingiusto. Insegnate ai vostri figli che una donna non è una proprietà, è libera, non va giudicata”.