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Ivan Orfei dall’ospedale: “La tigre voleva giocare, ho sbagliato a voltarle le spalle”

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31 Dicembre 2022, 10:37

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Ivan Orfei, il domatore azzannato da una tigre durante uno spettacolo al circo “Amedeo Orfei”, parla dal letto dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce dove giovedì scorso è giunto in codice rosso con profonde ferite al collo e a una gamba. Il 31enne spiega al quotidiano “La Repubblica” che l’aggressione da parte dell’animale che conosceva bene e con cui si era esibito più volte è stata conseguenza di una sua svista.

Ivan Orfei azzannato da una tigre (Foto da video)

“L’animale voleva giocare”

“E’ stato un mio errore – dice – Mi sono posizionato di spalle girandomi di scatto ma l’animale in quel momento voleva giocare”. A confermare le sue parole è la madre Denise. La donna afferma che la tigre che ha azzannato il figlio “è quella più giocherellona di tutte e che richiede le maggiori attenzioni”.
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Ivan Orfei (Foto Facebook)

“La tigre rimarrà con noi”

“Mio figlio è in buone condizioni – aggiunge – i medici lo tengono sotto controllo ma siamo tutti tranquilli perché ritornerà qui da noi a breve (…) La tigre rimarrà con noi, ci fermeremo magari per un paio di giorni ma gli spettacoli riprenderanno e proseguiranno fino al 15 gennaio così come inizialmente previsto”. 

La tigre che ha azzannato Ivan Orfei (Foto da video)

La testimonianza di uno spettatore

Giovedì scorso, dopo l’incidente, alcuni spettatori hanno abbandonato in fretta e furia le loro postazioni. “Ci siamo subito resi conto della gravità dell’accaduto – spiega un genitore al quotidiano “La Repubblica” – e sinceramente non era una scena a cui volevo far assistere i miei figli. Ad ogni modo spero con tutto il cuore che il domatore stia bene”. 

Ivan Orfei (Foto Facebook)

Gli insulti social

Ivan Orfei è stato pesantemente insultato sui social. “A volte capita, si chiama giustizia divina!”, “Nessuna pena per lui. Dovrebbero solo vergognarsi e chiedere scusa agli animali che ancora utilizzano come burattini. Fate schifo”, hanno scritto alcuni.

“Pregare per la sua morte mi sembra ingiusto”

“Attaccare questo ragazzo – ha dichiarato Enrico Perretti, amministratore del circo “Città di Roma” in un video diffuso sui social – o pregare per la sua morte mi sembra ingiusto e vergognoso perché non si conoscono i rischi e la passione che animano chi fa il domatore. Il mestiere del circense comporta determinati rischi. È un po’ come il pilota di Formula Uno che sa che quella può essere la sua ultima gara. E poi uccidono più i cani dei felini ma noi non sopprimiamo le tigri. Sono i cani che vengono eliminati”.

Pubblicato il

31 Dicembre 2022, 10:37

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