17 Novembre 2022, 14:54
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“Ho perso tutto, soldi, casa. Mi resta da difendere solo l’onore”. A parlare così in un’intervista è Irene Pivetti. L’ex presidente della Camera, indagata da un anno per evasione fiscale in relazione allo scandalo delle mascherine cinesi, oggi fa la cassiera in una mensa sociale per persone bisognose gestita da una cooperativa. “Mi hanno distrutto la reputazione e tolto tutto – racconta al magazine diretto da Alfonso Signorini – Sono un capro espiatorio, non mi resta nulla solo l’onore e lo difenderò in tribunale fino all’ultimo respiro”.
“A 59 anni mi hanno distrutto la vita, ma per fortuna questo nuovo lavoro mi rende serena, mi fa sentire utile”, dice mentre si fa immortalare all’interno del bar-ristorante del centro sociale di Monza dove lavora. La sera, al termine della giornata di lavoro, Irene Pivetti si ritira in un dormitorio vicino alla mensa. Non avendo più neanche la macchina, all’ex parlamentare viene così più facile spostarsi e raggiungere il posto di lavoro.
In un’intervista a “Gente”, Irene Pivetti ha svelato di vivere con 1.000 euro al mese. “Non mi lamento – ha tenuto a precisare – non è questo il problema, c’è gente che non ha neppure quelli. La vita che sto facendo è molto gratificante”. “Sono una indagata – ha dichiarato l’ex parlamentare – non sono neppure rinviata a giudizio. Però queste cose innescano dei processi mediatici devastanti, la banca ti impedisce di fare qualsiasi cosa. Diventa un inferno. All’improvviso frana tutto ciò che hai fatto nella tua vita. E di colpo sei un criminale (…) Mi hanno azzerato la società, mi hanno distrutto tutto e io avevo messo tutti i miei beni lì. Hanno avuto la buona idea di privarmi dei mezzi di sussistenza, ma fa niente”.
Irene Pivetti (sorella dell’attrice Veronica, ndr.) ha fatto sapere di avere la coscienza pulita: “Aspetto i tempi della giustizia. Mi hanno consigliato di ammettere qualcosa. Ma io non ammetto niente, perché non ho fatto niente. Ho tutto il tempo della mia vita, e anche dopo, perché si chiarisca come sono andate le cose”. “Mi hanno privata di tutti i miei averi e diritti – ha concluso – Non volevamo allacciarmi la luce. Niente lavoro. Niente conto in banca. Nulla: soltanto gli amici della cooperativa di Monza mi hanno accettato con entusiasmo. È la mia vita, mi sento utile, lavoro dalle 7 e mezza del mattino alle 10 di sera”.
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17 Novembre 2022, 14:54