Irene Grandi torna con un nuovo singolo dal titolo “Fiera di me”. Per l’occasione ha rilasciato un’intervista al “Corriere della Sera” in cui racconta il suo progetto e non solo. “Sono fiera del mio percorso – ammette – delle mie scelte. Sono uscita spesso dalla comfort zone per battere strade sperimentali, a volte bizzarre per chi mi guardava da fuori. Ho scelto un cammino di evoluzione piuttosto che di ricerca del successo a ogni costo, intessuto di scelte non scontate, negli stili musicali, nelle collaborazioni, dettate da un sentimento artistico più che strategico”. Irene Grandi sarà impegnata in un tour autunnale dopo l’uscita dell’album “Fiera di me”, per celebrare i suoi trent’anni di carriera.
“In questa canzone parlo di me – racconta – ma parlo anche alle donne che oggi più che mai devono essere fiere. Mi vengono in mente i tanti femminicidi e penso che tutte le donne debbano intraprendere un percorso che le renda capaci di volersi bene, senza infilarsi in relazioni che non le fanno crescere, ma anzi le sottomettono. Mi ha colpito una frase di Michela Murgia: non date mai retta alle persone che dicono che non andate bene se una cosa vi fa stare bene. Dovete volervi bene piuttosto che compiacere gli altri”.
“Nella mia vita personale non ho messo tutto l’amore che ho profuso nel mio lavoro”
Irene Grandi ha però qualche rimpianto. L’artista ha due divorzi alle spalle. “Ho dedicato tanto della mia vita alla mia professione, alla mia identità di cantante. Nella mia vita personale però non ho messo tutto l’amore che ho profuso nel mio lavoro, ho collezionato tanti buchi nell’acqua dal punto di vista sentimentale. Oggi sono single e sono felice: nella relazione con me stessa e le altre donne mi sento forte, nella relazione di coppia invece sono stata più discontinua e pazzerella”. Nel bilancio inevitabile dopo trent’anni di carriera dice: “Il risultato non dipende sempre da noi, le nostre azioni devono essere giuste per noi e in questo senso mi sento a posto a posto con me stessa: guardo molto più al percorso che alla meta”.
Sei volte al Festival di Sanremo. Di quell’esperienza rivela: “Il più bello è stato quello del 2000, con ‘La tua ragazza sempre’, è una canzone che è la mia carta d’identità, la prima collaborazione con Vasco, c’è dentro tanto di me. Anche il 2009 ce l’ho nel cuore: ‘La cometa di Halley’ è uno dei brani che mi piace di più del mio repertorio. L’edizione più infelice è stata invece l’ultima, nel 2020. La settimana dopo siamo stati tutti rinchiusi per il Covid, è stato uno stravolgimento nella mia vita e in quella di tutti”.
“Una persona come me secoli fa poteva essere considerata una strega”
In passato Irene Grandi si è definita una “cattiva ragazza”. “Ogni tanto penso che forse una persona come me secoli fa poteva essere considerata una strega – ammette -. Sono una donna che vuole essere indipendente, diversa, che vuole esprimere la sua unicità. Un tempo le donne venivano perseguitate per questo e oggi in alcune parti del mondo succede ancora”. La cantante parla di Vasco Rossi con cui ha spesso collaborato e dice: “Di lui mi colpisce che con poche frasi riesce a esprimere qualcosa che fa riflettere, sa colpire nel segno e darti un messaggio, di positività, di coraggio. Amo tutto di Vasco, mi piace così com’è, è l’uomo ideale. Forse lui non mi vede ideale, perché troppo libera e birbona come donna”. Ma Irene grandi si affretta a spiegare: “Non c’è stato mai nulla tra noi, non ci è neanche passato per la testa, non mi è mai venuto in mente. Credo che anche lui abbia messo il pubblico piuttosto che il privato davanti a tutto, come ho fatto io”.