12 Marzo 2024, 10:52
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Più che un errore sembra un pesce d’aprile in anticipo. Stiamo parlando della notizia apparsa sul Televideo durante la notte degli Oscar che vedeva una pellicola italiana in nomination per il Miglior film straniero. Si tratta di “Io Capitano” del regista Matteo Garrone che purtroppo è rimasto senza statuetta. E’ successo due giorni fa, proprio la notte in cui si è svolta la cerimonia di consegna degli Oscar. All’1.35 sulla pagina dell’ultim’ora del Televideo è spuntata la notizia del vincitore dell’ambito premio. L’Oscar per il Miglior film straniero è andato a “La zona d’interesse” di Jonathan Glazer sottolineando la delusione. Il Televideo ha fatto sapere che “Io Capitano” è un film “ispirato alla vita del capitano Schettino e al disastro della Costa Concordia”. Un film che aveva suscitato “grande interesse e aspettative”.
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La pagina del Televideo è stata aggiornata qualche ora dopo, alle 7.45, ma è rimasta ben visibile nella versione solo testo ancora per diverse ore, quindi è stata cancellata. Ma non è tutto! La notizia errata di Televideo è stata anche ripresa da alcuni siti che hanno sbagliato anche i nomi dei protagonisti del film. I telespettatori nottambuli e più attenti hanno subito notato il grossolano errore e la vicenda è diventata subito virale. “Io Capitano” non parla affatto del naufragio della Costa Concordia bensì racconta il viaggio di Seydou e Moussa che lasciano Dakar per raggiungere l’Europa, attraversando il deserto e i pericoli del mare. Il film narra dell’orrore dei centri di detenzione in Libia. Una storia dura e tragicamente attuale. Sabrina Ferilli ha commentato in romano la gaffe di Televideo. “Ma ndo potemo anna’?”, ha scritto in una Instagram Story.
“Io Capitano” si ispira a una storia vera, quella di Mamadou Kouassi Pil Adama, 40 anni, fuggito dalla Costa d’Avorio nel 2005 e giunto in Italia dove vive dal 2008. Oggi lavora come mediatore interculturale e offre aiuto a chi, come lui, è arrivato da lontano in cerca di un futuro diverso. Il film di Matteo Garrone ha vinto il Leone d’argento per la miglior regia alla Mostra del cinema di Venezia. L’Oscar è andato invece al film del regista ebreo Jonathan Glazer, “La zona d’interesse”, che racconta la storia di Rudolf Höß, comandante del campo di concentramento di Auschwitz e della vita con sua moglie Hedwig, i loro cinque figli e altri personaggi trascorrono la propria quotidianità all’interno della cosiddetta area di interesse di circa 25 miglia attorno al campo, nonocuranti dell’orrore che si sta consumando al di là del muro che li divide.
Sulla pellicola vincitrice della statuetta si è pronunciato anche Massimo Ceccherini, co-sceneggiatore del film di Matteo Garrone che ospite nel programma “A ruota libera” ha parlato di “lobby degli ebrei” innescando una polemica con le rappresentanze delle comunità ebraiche in Italia.
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12 Marzo 2024, 10:52