La famiglia di Zanardi la pensa diversamente
- Nell’incidente, avvenuto un anno fa, l’ex pilota ha riportato gravi lesioni
- Per la Procura non c’è alcun nesso tra la condotta del camionista e la determinazione del sinistro
- Il gip di Siena ha accolto la richiesta di archiviazione
Nel giugno del 2020, Alex Zanardi è rimasto gravemente ferito nello scontro con un mezzo pesante durante una staffetta in handbike a Pienza, in provincia di Siena. Il campione paralimpico stava percorrendo un tratto in discesa della statale 146, quando ad una curva ha perso il controllo del mezzo scivolando sulla corsia opposta, dove viaggiava un camion. Nell’urto con la parte anteriore della motrice, l’ex pilota di Formula 1 ha battuto violentemente la testa.
La posizione del camionista, il 45enne Marco Ciacci, è stata archiviata. E’ stato dunque stabilito che all’uomo non può essere attribuita alcuna colpa nell’incidente in cui Zanardi ha riportato gravi lesioni.
La famiglia di Zanardi la pensa diversamente
La famiglia di Zanardi si era opposta attraverso il suo legale alla richiesta di archiviazione. “C’è stata un’invasione della corsia da parte dell’autocarro che è stata determinante per la reazione di Zanardi, provocando la manovra di sterzo a destra, da cui è conseguita la perdita di controllo del mezzo. Se il camion fosse stato regolarmente all’interno della sua corsia di marcia l’incidente non sarebbe successo”, aveva detto l’avvocato Covi durante l’udienza preliminare del 26 maggio scorso.
“Non condividiamo assolutamente la richiesta di archiviazione né le conclusioni a cui è giunta la perizia del consulente tecnico della Procura, ingegnere Dario Vangi, che sostiene che l’aver sorpassato di poco la mezzeria non ha provocato l’incidente – aveva aggiunto – La domanda è: si può passare ‘di poco’ con un semaforo rosso? La Procura che ha fatto proprie le conclusioni del consulente circa il fatto che lo scavalco della mezzeria da parte del tir non è stata la causa della reazione di Zanardi. Non è possibile che non ci sia una responsabilità del conducente del camion nell’incidente: Zanardi lo vide sopraggiungere e sterzò di colpo perchè invase la corsia”.
La convinzione della Procura
“Nella suddetta dinamica – aveva ravvisato la Procura, come si legge nelle conclusioni della richiesta di archiviazione – non ha avuto efficacia causale la posizione dell’autoarticolato sulla carreggiata ed in particolare la circostanza che poco prima dell’impatto, nell’affrontare la curva a sinistra, Ciacci si fosse spostato più vicino alla linea di mezzeria, calpestandola per metà con le ruote anteriori sinistre e oltrepassandola di pochi centimetri con quelle posteriori; con conseguente esclusione di responsabilità penale colposa in capo all’indagato”.
La famiglia di Zanardi aveva nominato un consulente di parte
La famiglia di Zanardi aveva nominato un consulente di parte, l’ingegnere Giorgio Cavallin, la cui perizia ha attribuito “una efficacia causale alla condotta del conducente dell’automezzo, sostenendo che il parziale superamento della linea di mezzeria, abbia determinato la manovra di sterzo a destra dello Zanardi, da cui conseguiva la perdita di controllo del mezzo”.
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Il gip ha accolto la richiesta di archiviazione
La Procura di Siena, sulla base anche di una consulenza tecnica, aveva chiesto al gip l’archiviazione non avendo “ravvisato alcun nesso causale tra la condotta tenuta dall’autista alla guida dell’autoarticolato e la determinazione del sinistro stradale”. La famiglia dell’ex pilota aveva chiesto ulteriori accertamenti. Il gip di Siena Ilaria Cornetti ha poi accolto la richiesta di archiviazione della Procura.