31 Gennaio 2022, 17:11
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Enzo Miccio è l’amico che ogni sposa vorrebbe accanto nel giorno più importante della sua vita. Tra un matrimonio e l’altro, il re dei wedding planner sbarca per la prima volta nel salotto di “Verissimo” e svela il suo volto privato.
“Sono un po’ emozionato perché non parlo volentieri dei fatti miei”, dice prima di ripercorrere la sua infanzia. “Da piccolo, ero un bambino responsabile e cercavo di fare del mio meglio – racconta – Non è che amassi particolarmente studiare ma era la mia missione, era quello che mi avevano detto di fare. Ero ligio al dovere, me lo sono portato dietro negli anni e mi è servito. Ho costruito tutto da solo, nessuno mi ha dato una mano”.
Enzo Miccio ricorda il padre Salvatore: “Non c’è più da tanti anni, è morto abbastanza giovane. Ho avuto la possibilità di avvicinarmi un po’ a lui un po’ prima che venisse a mancare. Mi ero ritrasferito a Napoli in quel periodo perché lui stava molto male. Abbiamo trascorso delle notti insieme, insonni, perché lui poverino non dormiva più. Però non siamo riusciti a recuperare tutto quello che avevamo perso”.
Enzo Miccio ha 18 anni quando si trasferisce da Napoli a Milano: “Ho capito subito che la mia città mi stava un po’ stretta, avevo voglia di far qualcosa di mio, di costruire qualcosa da solo, di vedere se ce la facevo. Sin da subito la vita per me è stata una sfida continua. Forse dovevo dimostrare qualcosa, non so se a me stesso o agli altri. E’ stata una specie di rivalsa. Ho fatto un po’ di tutto a Milano. Agli inizi degli anni ’90 ho lavorato come ufficio stampa nel mondo della moda. Sono stati anni belli”.
La conversazione si fa più intima. “In amore sono stato sempre fortunato – confessa – Ho avuto delle storie importanti che sono durate tanti anni, non storielle. Forse perché come segno zodiacale sono un Toro, quindi sono uno molto legato, faccio sempre sul serio, difficilmente mi metto a giocare soprattutto sull’aspetto sentimentale”.
“Da cinque anni e mezzo sto con Laurent – svela – E’ una storia molto complicata perché non viviamo nella stessa città. Io mi divido tra Milano e Parigi e lui si divide tra Parigi e Milano. Non è una cosa facile con due vite complicate come le nostre, ci vuole veramente tanta forza. Bisogna veramente volerlo, usare anche un po’ di intelligenza perché quando un rapporto è vero e ne vale la pena non esiste l’orgoglio, ti devi porre su un livello paritetico, devi cercare di capire l’altro. Noi stiamo cercando di andare avanti, non è facile specie con il Covid. Ci sono stati mesi in cui non ci siamo assolutamente visti”.
“Se ho mai pensato di avere un figlio? Sì certo – confida – La percezione della paternità, in realtà, è cambiata negli anni. Fino a 10 anni fa ero molto più orientato sul lavoro, sul successo personale. Dopo ho capito che avrei avuto bisogno di qualcuno. Credo che fare il genitore sia una cosa difficile da fare, non si impara da nessuna parte, devi provarlo. In questo momento mi piacerebbe diventare padre e sarei disposto a cambiare un po’ la mia vita. Però bisogna avere dall’altra parte un compagno che sia d’accordo, magari condividere la stessa casa. Noi al momento abbiamo due case e 500 km che ci separano, due attività difficili e un figlio non sarebbe facile da gestire”.
Il matrimonio, si scopre, non rientra tra i suoi progetti: “Io accompagno con mano gli sposi, cerco di fare il meglio per loro, sarò sempre al loro fianco, sono una certezza, ma non credo che non mi sposerò. Poi mai dire mai ma al momento non è nei miei programmi”.
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31 Gennaio 2022, 17:11