29 Gennaio 2022, 19:36
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Momenti di intensa commozione ieri sera al “Grande Fratello Vip”. Alfonso Signorini ha puntato i riflettori sulla vita incredibile di Kabir Bedi. L’attore di origine indiana che ha prestato il volto a Sandokan si è sposato quattro volte. La sua vita, però, è stata segnata da un grandissimo dolore: il suicidio del figlio Siddharth avuto dalla prima moglie, la ballerina Protima sposata nel 1968. Siddharth era affetto da schizofrenia e si è tolto la vita 20 anni fa.
“Era un ragazzo speciale, molto sensibile – ha raccontato Kabir Bedi – Era un genio perché aveva una grande capacità mentale, aveva una laurea in informatica. Era molto timido ma sempre molto considerato dagli altri e legato a sua madre. Aveva un grande rispetto per me”. Dopo la laurea è iniziata per lui una grande sofferenza.
“Ho perso un figlio che era molto prezioso e speciale, non solo per me ma per tutti quelli che lo hanno conosciuto – ha detto l’attore con le lacrime agli occhi – Era molto sensibile, un po’ timido, un genio di 25 anni. Le persone che soffrono di schizofrenia si sentono come paralizzate e non accettano di avere un problema. Non voglio prendere medicine per curarsi. E’ molto difficile dare speranza ad una persona che perde sempre la speranza. Ho sofferto molto gli ultimi tre mesi, lui aveva cominciato a parlare con me, ho cercato di prevenire questo suicidio ma ho fallito”.
“E’ terribile! Perdere un figlio o una figlia è il più grande dolore che esista – ha aggiunto – Per un genitore perdere un figlio quando ha tutte le possibilità nel mondo è una tragedia che non posso dire quanto mi tocca. Non voglio far passare il messaggio che non ci sia speranza perché oggi le cure sono migliori. Però a quell’epoca le medicine non hanno funzionato su di lui”.
Kabir ripensa spesso all’ultimo messaggio che il figlio gli ha lasciato. “Per favore non sentitevi in colpa, è il mio modo di prendere il controllo e per quanto possa sembrarvi strano me ne andrò felice e non triste se ci sarà un’altra possibilità”, recitava il biglietto con cui Siddharth ha salutato i suoi genitori.
Kabir Bedi ha raccontato un episodio vissuto nel 1979 nel quale trova conforto e che gli dà la speranza di poter un giorno riabbracciare il figlio: “Ero in un hotel a Gerusalemme, stavo girando un film ‘Ashanti’, ero nella mia stanza, dormivo e sognavo di camminare in posto dove il cielo era rosso, la terra era viola. Improvvisamente mi sono svegliato e ho visto due forme sopra me come fazzoletti trasparenti che ballavano su di me. Io non avevo paura, ho chiesto loro se era tutto ok, loro hanno continuato a ballare in un’altra stanza e poi sono spariti dietro le tende.
Io ho aperto queste tende e ho visto Gerusalemme come forse l’aveva vista Gesù. Non c’era modernità, la nebbia l’aveva coperta, sopra la nebbia si vedevano solo le cupole. Erano le 5 del mattino e queste forme mi hanno portato lì per farmi vedere questa città con una grande forza spirituale. Sono convinto che esiste un mondo in cui i nostri spiriti possano andare, non sono sicuro che restino così o si reincarnino. Mio figlio è sempre dentro il mio cuore, lo ricordo ogni giorno”.
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29 Gennaio 2022, 19:36