Sonia Bruganelli e la crisi familiare scoppiata alla nascita della sua primogenita
- Silvia, che oggi ha 18 anni, è nata con un problema cardiaco e ha riportato danni neurologici a seguito di un intervento
- “Ho avuto una crisi esistenziale, Paolo ha fatto da padre e da madre per più di un anno”
- “La mia più grande preoccupazione è non essere eterna e lasciare questa responsabilità ai fratelli”
Una delle due ospiti della seconda puntata di “Belve”, programma condotto da Francesca Fagnani, è Sonia Bruganelli, alla guida della società di casting che individua i personaggi televisivi di maggior successo nei programmi del marito, Paolo Bonolis. Sposata da oltre vent’anni con il re dell’intrattenimento Mediaset, ha contribuito alla costruzione di quel successo senza mai farsi divorare dal ruolo di Lady Bonolis e lasciando sempre aperta una stanza tutta per sé.
“Il segreto della nostra unione consiste nell’ignorarci”
“La formula magica della nostra unione? A volte è un sano ignorarsi – svela -Io avevo 23 anni quando ho cominciato questa relazione. Ora ne ho 47 e sono totalmente un’altra persona. Come lo ignoro? Ah facilissimo, ognuno fa la propria vita, ci si incontra dentro l’appartamento ogni tanto. Il caffè lui lo prende al bar, io lo prendo a casa. Si possono avere anche appartamenti separati e si vive serenamente. A due cuori e una capanna non ci credevo a 23 anni, figuriamoci adesso”.
La crisi familiare dopo la nascita della primogenita
Sonia Bruganelli confida un passaggio inedito e dolorosissimo della sua vita legato alla prima figlia, Silvia, nata con una gravissima cardiopatia. “Crisi da superare ce ne sono state?”, domanda Francesca Fagnani.
“Una crisi vera c’è stata quando è nata nostra figlia – confessa la moglie di Bonolis – Non è stata una crisi di coppia ma una crisi familiare. Era una situazione abbastanza difficile da gestire. Io ho avuto una crisi esistenziale importantissima, quindi è stato un momento proprio di rottura che ha comportato purtroppo un allontanamento anche da lui. Spesso accade agli uomini, invece è successo a me. Era la prima figlia, avevo 27 anni, è stata una delusione fortissima. Poi per una persona purtroppo o per fortuna abituata a cercare di avere sempre il meglio, un figlio con una malattia è quanto di più difficile da gestire, anche egoisticamente non sono stata in grado di farlo. Questa cosa mi ha completamente devastato, squartato dentro”.
“Paolo ha fatto da madre e da padre per più di un anno”
“Con enorme fatica ho dovuto abdicare per parecchio tempo al mio ruolo di mamma con mia figlia Silvia – aggiunge – C’è stato, a parte mia mamma, Paolo che ha preso in mano la situazione. E’ stato un paradosso perché lui che non avrebbe voluto altri figli si è trovato per più di un anno a fare da mamma e da papà a nostra figlia che aveva delle enormi difficoltà. Quando superi questo, ti rendi conto che c’è un legame che va oltre qualsiasi dinamica”. “Abdicare come mamma che significa?”, chiede Fagnani. “Vuol dire non farcela, vuol dire voler tornare indietro e tornare a essere figlia, svegliarsi una mattina in ospedale con una bambina appena nata che ti hanno portato via perché deve essere operata e dire: Oddio io non ce la faccio, cosa devo sperare? Sperare che succeda qualcosa per cui si ricominci tutto da capo non è proprio una cosa meravigliosa per una mamma, no?”.
“Dietro i miei attacchi di panico, c’era il rifiuto della maternità”
Per anni Sonia Bruganelli ha sofferto di attacchi di panico: “Dietro c’era l’aver rifiutato una maternità e non averci fatto mai pace. Io non mi alzavo più dal letto, ho passato 20 giorni a letto col mio papà accanto perché pensavo di non farcela. Mia madre si occupava dei miei figli, Paolo lavorava e mio padre si occupava di me. In quel momento, dopo giorni molto difficili, è venuto su il secondo, Davide, che aveva 9 anni e mi ha chiesto ‘mamma, ma tu muori?’. Lì mi sono resa conto che dovevo farcela per forza. Dentro di me avevo deluso mia figlia e non potevo deludere anche lui, non potevo abdicare ad essere madre una seconda volta. Lì ho iniziato a riprendermi”.
“Mi preoccupa non essere eterna per mia figlia”
“Silvia – racconta – ha avuto un problema cardiaco importante alla nascita. Ha avuto un’ipossia cerebrale dopo l’intervento che le ha poi comportato dei danni motori. Il danno cardiaco era stato sistemato con l’operazione. Purtroppo, il post-operatorio è stato complicato. Ha avuto dei danni neurologici, per fortuna non cognitivi, dei danni motori che sta recuperando ma che comportano una non indipendenza. Adesso ha 18 anni e sinceramente non vederla autonoma fa male. La cosa più difficile è stata accettare di non poter far niente. Quando è nata l’ho vista un attimo e me l’hanno portata via. La seconda volta che l’ho vista era piena di tubi e aveva subito un’operazione. Io ero totalmente annichilita. La preoccupazione più grande che ho rispetto al futuro di Silvia è quella di non essere eterna e di dover lasciare una responsabilità ai fratelli”.
“La tv di Barbara D’Urso non mi piace”
Nel finale, l’imprenditrice Bruganelli rivela anche i suoi gusti televisivi. “La tv che fa Barbara D’Urso come la definirebbe?”, chiede la Fagnani. “Forse un po’ più superficiale, attenta a cercare di stuzzicare la morbosità che comunque le persone hanno”, replica l’ospite. “Ma le piace?”, insiste la conduttrice. “No, non mi piace”, sentenzia la moglie di Bonolis.