Ieri sera Zlatan Ibrahimovic si è materializzato sul palco dell’Ariston soltanto alle 23. Il suo ingresso era previsto alle 21.30 ma un imprevisto ha messo a rischio la sua presenza al “Festival di Sanremo”. L’attaccante svedese in forza al Milan è rimasto bloccato in autostrada per tre ore a causa di un incidente ma non si è perso d’animo ed è riuscito a raggiungere la città dei fiori in maniera a dir poco rocambolesca, “alla Steven Seagel” come ha anticipato Amadeus.
Ibra fa l’autostop per raggiungere Sanremo
“Chiedo scusa per il ritardo – ha detto Ibrahimovic – C’era un incidente in autostrada, spero che nessuno si sia fatto male. Dopo tre ore fermo in macchina, ho detto all’autista di farmi uscire, ho fermato un motociclista e gli ho chiesto di portarmi a Sanremo. Menomale che era milanista! Mi ha portato in moto per 60 km e quando siamo arrivati mi ha detto che era la prima volta che andava in autostrada. 60 km in moto per salvare il mio Festival, non il tuo”.
Che fine hanno fatto i protocolli anti-covid?
Il campione ha mostrato anche un video girato durante il tragitto in moto. “Salutiamo questo motociclista milanista e lo ringrazio per aver portato Zlatan a Sanremo”, ha detto Amadeus. In tanti si sono chiesti che fine abbiamo fatto in questo caso specifico i protocolli anti-Covid. Tutti tamponati e Ibra, invece, arriva con uno sconosciuto in sella ad una moto e sale sul palco come se niente fosse?
Sinisa e Zlatan amici dopo una testata
Nel corso della terza serata del Festival, Sinisa Mihajlovic e Ibrahimovic hanno raccontato la loro amicizia nata da una testata in campo. “Ci conoscemmo con una testata durante un Juventus-Inter – ha ricordato l’allenatore del Bologna – L’unico modo per limitarlo è infastidirlo e a un certo punto era così arrabbiato che mi ha dato una testata. Ci siamo rappacificati quando è venuto all’Inter, la testata volevo ridargliela, ma siamo diventati amici. C’è chi gioca e chi vince, lui ha giocato e io ho vinto la Champions che a lui manca”.
I due hanno poi cantato insieme ad Amadeus e Fiorello “Io vagabondo” dei Nomadi. L’inedito quartetto è stato ribattezzato “Abbadeus” in onore delle origini svedesi di Ibra.