Heather Parisi torna a far parlare di sé per le sue esternazioni e stavolta attacca Fabio Fazio e Luciana Littizzetto. La loro colpa? Aver partecipato, insieme ad altre 50mila persone, alla manifestazione per l’Europa che si è svolta sabato 15 marzo a Roma. Sono stati moltissimi i volti noti che hanno aderito all’iniziativa lanciata dal giornalista Michele Serra insieme ai sindaci di 14 città. A riempire la piazza del popolo anche bandiere arcobaleno della pace, bandiere dell’Ucraina, della Georgia e anche due bandiere palestinesi. Tra le bandiere si scorgeva anche una gigantesca testa di cartapesta raffigurante un Donald Trump che addenta delle banconote. Luciana Littizzetto ha parlato in collegamento e ha esordito così: “Sono una donna, non americana, quindi per il nostro amico Trump sono ai livelli più bassi della scala evolutiva, subito dopo le rane anfibie e i messicani senza documento. Vengo dall’Europa, posto che secondo Trump è nato per truffare gli Stati Uniti”.
Poi ha aggiunto: “Sono qui con voi in questa piazza per testimoniare i valori dell’Europa, 450 milioni di abitanti, che credono nella libertà, nella democrazia, nello stato di diritto, nel rispetto della dignità umana, che vogliono continuare a pronunciare parole come LGBTQ+, diversità femminismo, disabilità, antirazzismo”.
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Heather Parisi contro Fabio Fazio e Luciana Littizzetto: “Lontani dai problemi della gente”
Una manifestazione che ha fatto storcere il naso a molti esponenti della maggioranza, ma non solo. Anche l’ex ballerina Heather Parisi ha voluto dire la sua con un post su “X”. La showgirl, che dal 2011 vive a Hong Kong con il marito Umberto Maria Anzolin e i loro due figli, ha sparato a zero: “Io non credo che i Vecchioni, i Jovanotti, i Bisio, i Serra, Amendola, Littizzetto, Fazio e gli altri vip che hanno partecipato alla manifestazione di ieri a Roma rappresentino gli Italiani. Non credo rappresentino nemmeno la maggioranza degli Italiani. Anzi, io credo che questi privilegiati da salotto con i loro luoghi comuni moraleggianti, le capriole retoriche per giustificare l’ingiustificabile, le finte citazioni e gli slogan imbolsiti, siano sempre più lontani dai problemi della gente”. Heather Parisi se l’è presa con tutti: “Secondo la loro spiccia morale, tirarsi ora indietro dai sacrifici per sborsare 800 miliardi per le armi, è da viziati con la pancia piena e da impigriti dal benessere. Per questi privilegiati, l’Italia che vive con poco per colpa di trent’anni di salari bassi e tagli al welfare, semplicemente non esiste”.
“E non sono qualche migliaio di partecipanti raccattati con i pullman per l’Italia con la promessa di una gita a Roma, a renderli ‘rappresentanti della gente’ – aggiunge -. Questi privilegiati rappresentano solo sé stessi e le élites che vogliono ingraziarsi”.
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“Mi scusi Heather Parisi, non è chiaro cosa rappresenti Lei per gli italiani”
Parole durissime che hanno sollevato non poche critiche. Un utente ha scritto: “Partecipanti raccattati con i pulman”? “Privilegiati”? Ti stai accorgendo delle falsità che racconti? La vera privilegiata sei tu, e noi partecipanti siamo usciti dalle nostre case per accogliere il più giusto appello degli ultimi 50 anni”. Una ragazza ha aggiunto: “Parla per te! Io c’ero, credo nell’Europa e come me tutti quelli che erano ieri in piazza a Roma. ‘privilegiati da salotto’? Cultura e conoscenza non sono privilegi. L’ignoranza dei populisti ci vorrebbe tutte pecore ignoranti per governarci come idioti. Viva la cultura!”. Tra i commenti spiccava anche quello di Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe che scrive: “Mi scusi Heather Parisi, non è chiaro cosa rappresenti Lei per gli italiani. Nel suo immaginario è una leggenda, nella realtà è solo una sbiadita nota a piè di pagina che denigra artisti e intellettuali”.
Heather Parisi non è rimasta in silenzio: “Quelli che ‘non hai diritto di parlare dell’Italia perché non ci vivi’ sono gli stessi che parlano di Russia, Cina e Usa senza mai esserci stati. Difendo il mio diritto a pensare senza limiti geografici. Il mio diritto a esprimere le mie idee anche se scomode, sconvenienti e non allineate. Difendo il diritto a farlo ovunque”. “Posso dire, senza paura di essere smentita, che lo faccio a completo danno della mia carriera professionale”, ha concluso.