Dissenteria e vomito, la verità sull'intossicazione "apocalittica" di Gubbio

Dissenteria e vomito, la verità sull’intossicazione “apocalittica” di Gubbio

Daniela Vitello

Dissenteria e vomito, la verità sull’intossicazione “apocalittica” di Gubbio

| 21/10/2022
Dissenteria e vomito, la verità sull’intossicazione “apocalittica” di Gubbio

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C’è una storia che da ore sta “immobilizzando” l’Italia. Si tratta di un pranzo finito con un’intossicazione collettiva culminata con quelle che vengono definite “scene apocalittiche”. I fatti sarebbero avvenuti a Gubbio. Protagonisti della vicenda diventata di dominio pubblico grazie ad audio e foto circolati via social e Whatsapp sarebbero i membri di una società di pesca sportiva. Il condizionale è d’obbligo perché al di là del materiale diffuso non esiste nessuna fonte certa. Circa 40 membri della società sportiva si sarebbero radunati per una battuta di pesca al tonno per poi recarsi in un ristorante nel centro della città per consumare quanto pescato. Immediatamente, a causa del pesce, probabilmente crudo, sarebbero sopraggiunti dei fortissimi attacchi di dissenteria acuta e vomito.

Perchè la storia puzza tanto di fake news

E qui parte il racconto delle “scene apocalittiche” con persone che in preda a fitte incontrollabili scappavano in bagno, altre che uscivano fuori per vomitare, altre che si “lasciavano andare” negli angoli del locale perché tutti i bagni erano occupati e addirittura qualcuno che dopo essersi sentito male mentre era alla guida della propria auto sarebbe finito in un fossato schiantandosi contro altre macchine. Una storia che, neanche a dirlo, già dai dettagli puzza tanto di “fake news”.

“Quello che però insospettisce è che questi pescatori si siano recati a Gubbio per consumare un pescato che inevitabilmente non poteva avvenire lì in Umbria, ma sulle coste del Lazio o della Toscana – rileva il sito “Bufale.net” – Altro elemento che fa propendere la storia verso il tag ‘fake news’ è che un ristorante non può mai accettare di servire alimenti provenienti dagli stessi commensali, soprattutto se si tratta di pesce crudo”.

Il ristoratore rompe il silenzio

A mettere la parola fine alla vicenda è il ristoratore sospettato di aver ospitato il pranzo incriminato e a quanto pare vittima di una grave campagna diffamatoria.  “Dopo aver constatato che a distanza di giorni tali supposizioni (perché di questo si tratta, solo di ‘chiacchiere’) vengono ancora alimentate da mere voci di popolo mi trovo costretto a replicare – ha scritto su Facebook – Corrisponde a verità che il giorno del pranzo sia intervenuto, presso il ristorante, personale medico del 118, tuttavia, tale intervento si è reso necessario per problemi personali di salute che hanno afflitto due avventori, ma che nulla hanno a che vedere, in alcun modo, con la qualità e/o tipologia del cibo somministrato presso il ristorante”.
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“Si è voluto creare un caso che non esiste”

“Avevamo permesso ai componenti della società di pesca di pranzare nel nostro ristorante – ha aggiunto in un’intervista a “Il Giornale” – Il pesce crudo lo hanno portato loro da fuori e, da quanto ne so, lo hanno fatto sfilettare in un altro locale. Quindi noi abbiamo solo ospitato le oltre cento persone. Potrebbe bastare questo per giustificarmi, ma vorrei smentire ciò che sta circolando sui social. Si tratta di chiacchiere che vengono alimentate da voci di popolo. Si è voluto creare un caso che non esiste pubblicando perfino immagini scabrose false, poiché le persone immortalate non sono nel mio locale”.

La smentita della società di pesca sportiva

Anche la società di pesca sportiva ha smentito la notizia: “Ribadiamo non sono state riportate intossicazioni alimentari di nessuna forma, nessuna delle persone partecipanti al pranzo si è recata presso autorità sanitarie ed ha avuto necessità di alcun intervento sanitario. Le due ambulanze accorse sul luogo hanno trasportato per accertamenti due pazienti dimessi nel tardo pomeriggio non evidenziando alcuna intossicazione alimentare nei referti tanto che non ha fatto seguito nessuna segnalazione alle autorità di competenza”.

Pubblicato il 21/10/2022 15:40

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