05 Dicembre 2023, 13:55
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“Mia figlia Giulia era proprio come l’avete conosciuta, una giovane donna straordinaria. Allegra e vivace, mai sazia di imparare. Ha abbracciato la responsabilità della gestione familiare dopo la prematura perdita della sua amata mamma. Oltre alla laurea che si è meritata e che ci sarà consegnata tra pochi giorni, Giulia si è guadagnata ad honorem anche il titolo di mamma. Nonostante la sua giovane età era già diventata una combattente, un oplita, come gli antichi soldati greci, tenace nei momenti di difficoltà: il suo spirito indomito ci ha ispirato tutti”. Comincia così il commovente discorso tenuto da Gino Cecchettin ai funerali della figlia Giulia celebrati martedì 5 dicembre nella Basilica di Santa Giustina di Padova e trasmessi in diretta su RaiUno e Canale 5.
“Il femminicidio è spesso il risultato di una cultura che svaluta la vita delle donne – ha proseguito – vittime proprio di coloro avrebbero dovuto amarle e invece sono state vessate, costrette a lunghi periodi di abusi fino a perdere completamente la loro libertà
prima di perdere anche la vita. Come può accadere tutto questo? Come è potuto accadere a Giulia? Ci sono tante responsabilità, ma quella educativa ci coinvolge tutti: famiglie, scuola, società civile, mondo dell’informazione (…) Mi rivolgo per primo agli uomini, perché noi per primi dovremmo dimostrare di essere agenti di cambiamento contro la violenza di genere. Parliamo agli altri maschi che conosciamo sfidando la cultura che tende a minimizzare la violenza da parte di uomini apparentemente normali”.
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“La nostra azione personale è cruciale per rompere il ciclo e creare una cultura di responsabilità e supporto – ha affermato il padre di Giulia Cecchettin - A chi è genitore come me, parlo con il cuore: insegniamo ai nostri figli il valore del sacrificio e dell’impegno e aiutiamoli anche ad accettare le sconfitte. Creiamo nelle nostre famiglie quel clima che favorisce un dialogo sereno perché diventi possibile educare i nostri figli al rispetto della sacralità di ogni persona, ad una sessualità libera da ogni possesso e all’amore vero che cerca solo il bene dell’altro. Viviamo in un’epoca in cui la tecnologia ci connette in modi straordinari, ma spesso, purtroppo, ci isola e ci priva del contatto umano reale. È essenziale che i giovani imparino a comunicare autenticamente, a guardare negli occhi degli altri, ad aprirsi all’esperienza di chi è più anziano di loro (…) La scuola ha un ruolo fondamentale nell’educazione dei nostri figli”.
“Dobbiamo investire in programmi educativi che ci insegnino il rispetto reciproco, l’importanza delle relazioni sane e la capacità di gestire i conflitti in modo costruttivo per imparare ad affrontare le difficoltà senza ricorrere alla violenza – ha aggiunto – La prevenzione della violenza di genere inizia nelle famiglie ma continua nelle aule scolastiche e dobbiamo assicurarci che le scuole siano luoghi sicuri e inclusivi per tutti. Anche i media svolgono un ruolo cruciale da svolgere in modo responsabile. La diffusione di notizie distorte e sensazionalistiche non solo alimenta una sfera morbosa dando spazio a sciacalli e complottisti ma può anche contribuire a perpetuare comportamenti violenti.
Alle istituzioni politiche chiedo di mettere da parte le differenze ideologiche per affrontare unitariamente il flagello della violenza di genere. Abbiamo bisogno di leggi e programmi educativi mirati a prevenire la violenza, a proteggere le vittime e a garantire che i colpevoli siano chiamati a rispondere delle loro azioni (…) La vita della mia Giulia ci è stata sottratta in modo crudele ma la sua morte può, anzi deve essere il punto di svolta per porre fine alla terribile piaga della violenza sulle donne. Che la memoria di Giulia ci ispiri a lavorare insieme per creare un mondo in cui nessuno debba mai temere per la propria vita”.
“Cara Giulia, è giunto il momento di lasciarti andare. Salutaci la mamma – ha aggiunto con la voce spezzata – Ti penso abbracciata a lei e ho la speranza che, strette insieme, il vostro amore sia così forte da aiutare Elena, Davide e anche me non solo a sopravvivere a questa tempesta di dolore che ci ha travolto ma anche ad imparare a danzare sotto la pioggia (…) Cara Giulia, grazie per questi 22 anni che abbiamo vissuto insieme e per l’immensa tenerezza che ci hai donato. Anche io ti amo tanto, e anche Elena e Davide ti adorano. Io non so pregare ma so sperare. Voglio sperare insieme a te e alla mamma, voglio sperare insieme ad Elena e a Davide e a tutti voi qui presenti. Voglio sperare che tutta questa pioggia di dolore fecondi il terreno delle nostre vite e che un giorno possa germogliare e produca il suo frutto di amore, di perdono e di pace. Addio Giulia amore mio.
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05 Dicembre 2023, 13:55