12 Aprile 2023, 15:29
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Gisella Cardia, l’autoproclamata veggente di Trevignano Romano di cui non si avevano più notizie da prima di Pasqua, è riapparsa ieri sera a “Cinque Minuti”, la striscia d’informazione di Bruno Vespa che va in onda dopo l’edizione delle 20 del Tg1. La donna ha negato che le lacrime di sangue che sgorgano dagli occhi della Madonna che custodisce in casa siano attribuibili ad un maiale, come si ipotizza in un esposto presentato ai carabinieri da un investigatore privato. “Un’assurdità – ha detto – non è certificato assolutamente. Ma solo un pensiero di un giornalista. Il sangue è stato analizzato dai carabinieri del Ris. Non abbiamo ancora avuto gli esiti. Dal 2016 non abbiamo ancora avuto i risultati delle analisi”.
La presunta veggente ha fatto una precisazione: “Non è vero che piange il 3 di ogni mese, sono tutte false dette dai media. La Madonna dopo aver pianto lacrime di sangue non lo ha più fatto (…) Ho testimonianze di persone davanti a cui ho chiesto alla Madonna se potesse dare segno della sua presenza. E lei ha lacrimato qualche volta lacrime bianche, ma come segno della sua presenza”. Bruno Vespa ha chiesto a Giuseppe Marazzita, avvocato di Gisella Cardia, se la sua assistita non rischi di incorrere nel reato di abuso della credulità popolare. “Si tratterebbe in realtà di un illecito amministrativo – ha risposto il legale – Bisognerebbe avere rispetto della religiosità altrui. Ciò che è importante è che non venga ferita la dignità di Gisella Cardia e raccontate menzogne”
“Non sono scappata, sono semplicemente affranta. Non ho truffato nessuno – ha detto Gisella Cardia al suo avvocato come riporta il “Corriere della Sera” – Voglio tornare a pregare in quel posto che per me significa così tanto. Naturalmente se le condizioni lo permetteranno. Visto tutto quello che sta succedendo”. Giuseppe Marazzita è stupito di cotanto clamore: “Uno può essere credente oppure no – ha dichiarato – Ma mi sembra che in questo caso siamo arrivati all’aggressione mediatica. Con tutte le cose importanti che ci sono in questo periodo, dalla guerra in giù”.
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Il “Corriere della Sera” ha raggiunto anche Luigi Avella, il 70enne romano che donato a Gisella Cardia 123mila euro. L’uomo, laureato in Giurisprudenza alla Lumsa ed ex funzionario del ministero dell’Economia, si è detto pentito della sua scelta: “Tra giugno e settembre 2020 ho versato 123 mila euro all’associazione, di cui 30 mila direttamente al marito di Gisella. Soldi non chiesti, versati spontaneamente da me, ero convinto che servissero. Se invece li avessi portati ai poveri in parrocchia”.
“Credevo di aver visto la Madonna lacrimare, e il sole pulsare, e facevamo le scorte di acqua e cibo perché, ci diceva, sarebbero arrivate guerre e carestie e invece ogni volta dovevamo buttare tutto… – ha raccontato – Mi rivedo, e non mi riconosco: davvero non so come ho fatto a crederci, proprio io, che ho studiato teologia e demonologia, dal 1975 cooperatore salesiano, con due onorificenze da Napolitano e Cossiga…”.
Gisella Cardia, ha spiegato, era “molto gentile, accogliente, stavamo davvero bene assieme, frequentavamo io casa sua e lei la mia, vacanze in compagnia, e forse è per questo che volevo credere che fosse tutto vero (…) Come sto oggi? Male, e non per i soldi, mi creda, quelli non me li porto nella tomba. Ero talmente tanto amareggiato che mi sono messo a scrivere il mio libro, ‘Le false apparizioni di Trevignano’, e ho consegnato un dossier al vescovo Rossi, che però non mi ha mai risposto. Perché è questo, il problema originario (…) Tutti, anche il mio collega che per primo me ne parlò, dicevano che questa donna era conosciuta dal vescovo, e del resto ogni settimana dicevano il rosario in parrocchia… Solo don Piero, l’attuale parroco, disse no, queste cose fatele a casa vostra”.
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12 Aprile 2023, 15:29