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Giornalista Mediaset scopre tumore cadendo dalla bici: “Non rimandate la visita”

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30 Luglio 2024, 11:52

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Gaia Padovan, 44 anni, giornalista di Mediaset, ha scoperto un tumore al seno per caso e ha voluto condividere la sua esperienza su Instagram per sensibilizzare alla prevenzione. In un lungo post racconta la sua storia: “La malattia è una questione molto intima ma ho scelto di condividerla per dirvi la cosa più importante: la prevenzione vi salva la vita! Non rimandate quella visita travolti dal turbinio ansiogeno della vita moderna. E fatevi supportare: che sia la vicina di casa, l’amica di sempre, il sorriso di un estraneo. Perché lo stress uccide il corpo, l’ossitocina (abbracci e sorrisi) e la ricerca lo fanno rinascere”. In un’intervista al “Corriere della Sera”, la giornalista sottolinea: “Non è scontato condividere una malattia così pesante. Ci vuole coraggio e, nonostante fossi titubante perché è una questione delicata, ho scelto di condividerla per comunicare l’importanza della prevenzione”.

“Ho pensavo che potevo ‘sfruttare’ il piccolo ruolo sociale che ho per mandare questo messaggio: la prevenzione è fondamentale. Stamattina tre ragazze mi hanno scritto ‘grazie a te e al tuo post, ho fatto la mia prima visita senologica’. Da lì ho capito di aver fatto la cosa giusta”, aggiunge.

Gaia Padovan (Foto Instagram)

La giornalista racconta di avere scoperto il tumore dopo una caduta dalla bicicletta

Gaia Padovan racconta quel giorno in cui ha scoperto di avere un tumore al seno. “L’ho scoperto due mesi fa – ricorda -. Ho perso l’equilibrio in bicicletta, ho preso un colpo sul manubrio e ho sentito casualmente questo nodulo. All’inizio volevo lasciar perdere perché avevo fatto l’ecografia pochi mesi prima, ma un’amica che frequenta regolarmente lo Iov (Istituto Oncologico Veneto) ha insistito che facessi una visita. E meno male, perché il tumore al seno era già localmente avanzato con metastasi ai linfonodi. Ecco perché insisto sulla prevenzione: se non c’è la salute, si azzera ogni cosa. È fondamentale la visita senologica con ecografia e mammografia una volta all’anno”. Poi racconta la sua prima reazione: “Quando ho avuto la diagnosi, sono rimasta attonita, ero incredula e poi, un po’ alla volta, ho metabolizzato e mi sono tirata su”.

“Mi hanno aiutato i medici, la mia famiglia – aggiunge –  le persone che hanno vissuto la stessa esperienza, alcuni libri, gli amici e le amiche, i sorrisi, un po’ di ironia, la bellezza. Ci vuole ossitocina, nel senso che la malattia si combatte anche con la forza di volontà, la mente e l’ottimismo. Adesso alterno dei momenti di grande sconforto ad altri di grande forza”.
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Gaia Padovan (Foto Instagram)

“Farò chemioterapia, radioterapia e ormonoterapia, spero di tornare presto alla mia vita”

La giornalista mette in guardia contro quello che definisce “il tranello di internet” e spiega di cosa si tratta: “Nel tranello di internet ci sono caduta anch’io che, di lavoro, mi occupo di informazione. Nonostante io abbia letto solo fonti attendibili, testi di professori e di centri di ricerca, qualunque dato o classificazione dei tumori è solo un numero. Ma le persone non sono statistiche. Ogni tumore è a sé, ogni storia è a sé, i dati da valutare sono tanti, per cui mettersi a leggere un esempio di un terzo stadio vuol dire andare nel panico, perché si parla di percentuale di sopravvivenza. Va bene confrontarsi con altre esperienze, ma la cosa migliore è affidarsi ai propri medici, evitando di fare troppi consulti per non andare in confusione”.

Gaia Padovan racconta le sue prossime tappe: “Ho fatto l’intervento chirurgico e ricostruttivo allo Iov e adesso ho iniziato questo percorso di chemioterapia, radioterapia e ormonoterapia, ma spero di tornare quanto prima alla mia solita vita. Bisogna oltrepassare questo ostacolo, come fanno tante altre persone, ed essere ottimisti. Poi la vita ti stupisce e magari anche momenti negativi possono diventare momenti di cambiamento. Bisogna saper cogliere quello che accade”.
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Gaia Padovan (Foto Instagram)

“Oltre a scienza e ricerca, gli affetti sono la mia grande cura”

Gaia Padovan racconta di non essersi mai sentita sola e del desiderio di tornare alla vita di sempre: “La mia famiglia mi ha sostenuta tantissimo, ma anche colleghi e amici. Non sono mai stata sola in questo periodo e questo mi ha aiutato a ridere e sorridere, i miei amici mi hanno dato una mano tanto nelle faccende pratiche che morali. Oltre a scienza e ricerca, gli affetti sono la mia grande cura. A livello lavorativo, mi sono fermata, perché le prime chemio sono molto pesanti. L’azienda è stata carina e incoraggiante, perché mi hanno detto di prendermi tutto il tempo di cui avessi bisogno. Per ora sono a casa. Quando inizierò le chemio più leggere valuterò, di volta in volta, cosa fare”.

“Il lavoro del giornalista è imprevedibile, in continuo movimento, quindi in questo momento le poche energie che ho voglio dedicarle ai miei bambini. Massimo entro sei mesi, se starò bene, tornerò al lavoro, ma per ora non riesco a fare programmi, perché è giusto darsi tempo, curarsi e vedere come va giorno per giorno. Devo darmi tempo, che è quello che non ho mai fatto nella vita prima d’ora”, conclude.

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30 Luglio 2024, 11:52

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