Giorgia Meloni vittima di uno scherzo telefonico di due comici russi

Giorgia Meloni nella bufera per lo scherzo telefonico di due comici russi: cosa ha detto

Germana Bevilacqua

Giorgia Meloni nella bufera per lo scherzo telefonico di due comici russi: cosa ha detto

| 02/11/2023
Giorgia Meloni nella bufera per lo scherzo telefonico di due comici russi: cosa ha detto

7' DI LETTURA

Un nuovo grattacapo per Giorgia Meloni. Dopo l’uscita imbarazzante dalla sua vita del compagno Andrea Giambruno, adesso arriva l’incidente diplomatico internazionale. La premier è stata vittima di uno scherzo telefonico da parte di due famosi comici russi. Il duo si fa chiamare Vovan e Lexus, al secolo Vladimir Kuznetsov e Aleksej Stoljarov. Il fattaccio è accaduto lo scorso 18 settembre in un momento in cui la presidente Meloni si apprestava a rafforzare i rapporti con i leader africani. La telefonata è arrivata direttamente a Palazzo Chigi e un uomo si è spacciato per un politico di alto rango di un Paese africano. Stupisce come una telefonata di questo tipo sia stata passata senza alcuna verifica sull’interlocutore, ma a tal proposito è arrivata anche una nota di chiarimento direttamente da Palazzo Chigi.

Palazzo Chigi (Foto Facebook)

L’impostore si è spacciato per il Presidente della Commissione dell’Unione Africana

Dopo numerose richieste di commento da parte del quotidiano “La Repubblica”, Palazzo Chigi ha pubblicato quanto segue: “L’Ufficio del Consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio dei Ministri si rammarica per essere stato tratto in inganno da un impostore che si è spacciato per il Presidente della Commissione dell’Unione Africana e che è stato messo in contatto telefonico con il Presidente Meloni. L’episodio è avvenuto il giorno 18 settembre nel contesto dell’intenso impegno sviluppato in quelle ore dal Presidente Meloni per rafforzare i rapporti con i leader africani con i quali ha avuto importanti incontri a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu tra il 19 e il 21 settembre”.
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Tayyeb Eřdogan (Foto Facebook)

Vittime del duo comico anche Angela Merkel, Boris Johnson, Pedro Sanchez, Christine Lagarde e Tayyip Erdogan

Si ritiene che il duo comico sia vicino ai servizi di intelligence russi, dal momento che negli ultimi anni è riuscito a beffare altri leader internazionali: da Angela Merkel a Boris Johnson a Pedro Sanchez, da Christine Lagarde a Recep Tayyip Erdogan. Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è caduta nel tranello telefonico. I due si sono presentati con una falsa identità, normalmente quella di un esponente di governo o un capo di Stato e hanno impiattato una conversazione su argomenti di politica internazionale, forti di una buona conoscenza dei fatti. Il tono era asciutto e confidenziale. La conversazione con Giorgia Meloni è caduta inevitabilmente sul conflitto in Ucraina. La premier ha detto: “Vedo molta stanchezza, devo dire la verità, da tutte le parti. Potremmo essere vicini al momento in cui tutti capiranno che abbiamo bisogno di una via d’uscita”. Quanto alla controffensiva ucraina, Giorgia Meloni ha ammesso che “non sta forse andando come ci si aspettava” e che sta provocando diverse crisi, “anche immigrazione, inflazione, aumento dei prezzi dell’energia”.

Giorgia Meloni (Foto da Facebook)

Il falso politico africano si lamenta perché “tutti i soldi della Ue vanno all’Ucraina”

Poi il tranello. Il sedicente politico si lamenta del fatto che l’Africa non possa chiedere aiuto alle organizzazioni europee perché “tutti i soldi della Ue vanno all’Ucraina”. La premier risponde: “Il problema è trovare una soluzione che sia accettabile per entrambe le parti, senza violare il diritto internazionale. Ho alcune idee su come gestire questa situazione, ma sto aspettando il momento giusto per provare a presentare queste idee”. Giorgia Meloni non è caduta invece nel tranello sul presunto nazionalismo russo e culto del collaborazionista dei nazisti Stepan Bandera. “Non sono d’accordo – ha detto – Hanno il diritto di farlo. È Putin ad avere un problema di nazionalismo”, ha detto. “Bandera? Non lo conosco – ha continuato – Gli ucraini stanno facendo quello che devono fare e quello che è giusto fare. E noi stiamo cercando di aiutarli”. Riguardo alla questione dell’accordo sul grano ucraino ha detto: “Dobbiamo discuterne. Dobbiamo trovare una soluzione. Ne ho discusso al G20. Se permettiamo alla Russia di ricattarci, sarà sempre peggio, ma se non troviamo altre soluzioni, diventerà un problema impossibile da gestire. In qualche modo dobbiamo uscirne”.

Giorgia Meloni

L’affondo all’Ue sui migranti: “La Ue dice di capire. Ma quando chiedi loro di stanziare fondi, diventa più difficile”

Sulla questione migranti Giorgia Meloni ha detto: “La situazione è piuttosto complicata: dall’inizio dell’anno sono arrivate più di 120mila persone, soprattutto dalla Tunisia. La situazione è molto difficile su tutti i fronti, la situazione umanitaria, la situazione logistica, la situazione della sicurezza. E penso che questo flusso possa aumentare a causa della situazione che si sta sviluppando in Africa, soprattutto nel Sahel”. La premier ha riservato dure parole contro l’inerzia dei suoi colleghi Ue: “L’Europa per molto tempo ha pensato di poter risolvere il problema lasciando sola l’Italia. Quello che non capiscono è che è impossibile. La portata di questo fenomeno colpisce, secondo me, non solo l’Unione Europea, ma anche le Nazioni Unite. Ma il problema è che agli altri non interessa. Non hanno risposto al telefono quando li ho chiamati. E sono tutti d’accordo sul fatto che l’Italia deve risolvere da sola questo problema. Questa è una posizione molto stupida”. E ha poi ribadito: “La Ue dice di capire. Ma quando chiedi loro di stanziare fondi, di aiutare, diventa più difficile, devo dire la verità”.

Giorgia Meloni (Foto da Instagram)

I comici: “Giorgia Meloni ci ha stupito, è sembrata avere le proprie idee”

I due comici, dopo aver reso noto il contenuto della conversazione con la premier Giorgia Meloni, sono stati intervistati dall’agenzia “La Presse”. “Giorgia Meloni ci ha sorpreso – hanno dichiarato – Perché nella maggior parte degli scherzi che abbiamo fatto a dei leader politici, loro ci hanno sempre risposto come se leggessero dei comunicati. Sembravano dei robot, o ChatGpt. Invece Meloni ci è sembrata avere le proprie idee. È vero, non si è accorta dello scherzo, ma ha parlato esprimendo dei concetti importanti, anche critici rispetto ad esempio ai partner dell’Ue”.

Poi hanno aggiunto: “Immaginiamo che ci siano state polemiche per il nostro scherzo. Ma ora Giorgia Meloni appartiene ad una lista di ‘grandi’ che sono stati presi in giro da noi”. “Conosciamo Salvini, e prima c’era Berlusconi. Ma per Meloni abbiamo ricevuto anche molte richieste dalle persone che ci seguono”, hanno affermato Vovan e Lexus. I due hanno poi raccontato di avere una grossa passione per il personaggio di Fantozzi: “Amiamo i suoi film. Sarebbe stato bello poterci parlare…”.

Giorgia Meloni (Foto da Facebook)

“Volete sapere se faremmo mai uno scherzo a Putin? La risposta è no”

Vovan e Lexus hanno raccontato: “È dal 2011, da quando abbiamo iniziato con i nostri scherzi, che dicono che siamo legati ai servizi segreti russi o al Cremlino. Ma è assolutamente falso. Queste sono teorie del complotto. Che interesse potrebbero avere il Cremlino o il Kgb nel fare degli scherzi telefonici a star del cinema o a cantanti famosi? Pensare che ci sia qualcuno dietro di noi è semplicemente il modo più facile per pensare che siamo riusciti ad arrivare a prendere in giro dei personaggi famosi”. “Come siamo arrivati a Meloni o altri personaggi? Abbiamo un nostro metodo, una procedura studiata e migliorata negli anni”, hanno spiegato. Un trucco che non possono svelare “anche per non mettere in difficoltà le persone che ci aiutano in questi scherzi”, hanno detto ancora i due. Alla stessa domanda posta dall’ex corrispondente de “La Repubblica” da Mosca Nicola Lombardozzi nel 2016 hanno risposto: “Che qualcuno ci aiuti a trovare i numeri è lecito. Ma siamo noi a scegliere. E poi che male c’è ad essere patriottici? Volete sapere se faremmo mai uno scherzo a Putin? La risposta è no. Al Patriarca, forse. Ma rispettando la legge”.

Giorgia Meloni (Foto Instagram)

“Se l’ufficio diplomatico mi passa una telefonata io devo darla per buona”

Ecco cosa avrebbe detto Giorgia Meloni ai suoi collaboratori ricostruendo l’accaduto, stando a quanto riporta il “Corriere della Sera”: “Se l’ufficio diplomatico mi passa una telefonata attraverso il centralino di Chigi io devo darla per buona, anche se avevo detto che qualcosa non funzionava, perché i toni del mio interlocutore non erano consoni. Nel merito ho ribadito le posizioni che tutti conoscono, sul resto bisognerà andare a fondo su come sia potuto accadere, perché non deve accadere di nuovo”. 

Pubblicato il 02/11/2023 10:43

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