Il cantante svela che non fu affatto facile per lui conquistare la moglie
- “Era molto single, non voleva legarsi. Mi diede il numero di telefono sbagliato”
- I due stanno insieme da 27 anni: “Ho cercato di non annoiarla”
- La confidenza: “Prima ero un po’ farfallone, oggi tradire la sua fiducia sarebbe un dolore”
Protagonista dell’Artista day, l’iniziativa con cui Corriere della Sera e Radio Italia celebrano un cantante per una giornata, Gianni Morandi ripercorre i momenti felici della sua vita. In cima alla lista mette la nascita dei suoi tre figli: “La gioia di quando è venuta al mondo Marianna, la mia prima figlia. In realtà è la mia seconda: c’era stata Serena, ma ha vissuto solo otto ore. Mio padre temeva che il cognome finisse con me, poi però ho avuto Marco, che a sua volta ha tre maschi e dopo è arrivato Pietro… insomma, ci sono innumerevoli Morandi”.
Marianna e Marco sono nati dal matrimonio con la prima moglie Laura Efrikian. Da quest’ultima, il cantante di Monghidoro ha avuto anche Serena che morì alla nascita. Pietro è invece frutto del suo amore per la seconda consorte Anna Dan, al suo fianco da 27 anni.
“Con i primi figli ero rigoroso, con l’ultimo sono stato più dolce”
Morandi spiega la differenza tra diventare padre da giovane e dopo i 50 anni: “Una consapevolezza diversa mi ha fatto essere meno rigido nell’educazione. Con i primi figli ero rigoroso, come papà: credeva nella disciplina, nello studio, mi faceva leggere ad alta voce. Marianna fino a 18 anni non è uscita la sera. Con Pietro sono stato più dolce. Ma poi conta l’esempio. Spero di aver trasmesso l’importanza del rispetto per gli altri, prima di tutto. Poi la voglia di conoscere, approfondire, conquistarsi le cose non prendendo scorciatoie… insomma, il comportarsi bene”.
“I momenti felici diventano le ragioni per andare avanti”
Il cantante pratica da anni l’allegria che considera quasi un dovere “per sfruttare il regalo che è il nostro passaggio sulla Terra”. “Bisogna prendere quello che la vita ci offre e cercare di non farsi sopraffare dalle difficoltà, che ci sono sempre, per una strana legge di compensazione – sentenzia – Poi c’è anche una componente di fortuna: sono tante le cose che possono capitare, molti miei amici sono morti giovani… però se la vita ti regala qualcosa bisogna sempre cercare di farlo fruttare, perché i momenti felici diventano le ragioni per andare avanti… la vita comunque vale la pene di essere vissuta, possiamo fare tante cose, certo, bisogna anche avere coraggio”.
L’incidente domestico
Morandi non ha perso l’allegria neanche quando di recente è rimasto vittima di un brutto incidente domestico avvenuto nella sua casa di campagna nel Bolognese. Il cantante di Monghidoro stava bruciando delle sterpaglie quando è scivolato ed è caduto sul fuoco procurandosi ustioni profonde alle mani e alle gambe. “Una mano non la posso usare – confessa – della sinistra invece muovo due, tre dita: ho imparato a scrivere benino, faccio anche degli autografi”.
“Anna mi ha preso molto da subito”
Morandi può contare sull’amore e sul sostegno di Anna Dan. Al “Corsera” confida che all’inizio non fu affatto facile fare breccia nel suo cuore.
“Un mio amico mi aveva avvisato che non era una persona facilmente conquistabile – ricorda – L’ho conosciuta in uno studio di registrazione, allora vivevo a Roma… le ero sembrato il solito cantante che fa il galletto, infatti mi diede il numero di telefono sbagliato. Però mi aveva preso molto da subito: il suo sguardo, il suo modo di essere e la sua autonomia; si vedeva che era una donna di carattere, decisa. Aveva un’azienda che funzionava bene e amava divertirsi con gli amici: era molto single, di quelle che stanno bene e non vogliono legarsi…”.
“Ero attratto da lei perché non era facile da conquistare”
“Una volta trovato il numero giusto è partita la sfida – racconta – Lei diceva: ‘Non mi interessa un’avventura’. Rispondevo: ‘Ma intanto non è bello stare insieme?’. E lei: ‘Non lo so… e poi voi dello spettacolo recitate sempre’. ‘Ma ti sembra che reciti?’ ‘Mah, un pochino…’. Ecco, non era molto facile ma io sono più attratto da una persona del genere che da una troppo accondiscendente”.
“Prima di Anna ero un po’ farfallone”
“Sono passati 27 anni – conclude – Ho cercato di non annoiarla, di essere uno che le dimostra che ho voglia di stare con lei, fare cose con lei…. Prima ero un po’ farfallone, ma con Anna no: sarebbe un dolore tradire la sua fiducia. Ora poi che mi aiuta nelle terapie, non si spazientisce mai”.