28 Aprile 2022, 12:08
4' DI LETTURA
Dopo l’ospitata all’ultimo “Festival di Sanremo”, Gianluca Grignani torna in tv e si mette a nudo come non mai. Il cantautore milanese lo fa con un intenso monologo portato in scena a “Le Iene” in cui spiega cosa si è lasciato alle spalle, in primis le dipendenze da alcool e droga.
“La bottiglia di vodka volteggia nella mia mano lungo il soppalco della villa che si affaccia sulla collina di vigneti. Indosso una vestaglia blu. La sostanza è nascosta sapientemente in bagno: ogni tanto la vado a visitare, per non cedere a qualcosa che neanche io so cosa è. L’alcol non mi fa effetto, non mi calma. Sono solo. Lo spazio che separa il soppalco dal pavimento è come la caduta libera dalla cima dell’Everest al fondo della Fossa delle Marianne”.
“La mia immaginazione srotola immagini e pensieri in quest’ordine: padre, madre, figli, lavoro, amici. Mi sento cadere, ma il mio corpo è ancora lì. Fermo. Immobile. Grido: ‘La mia vita per un motivo…aiuto!’. Questo è un episodio del mio passato, mi sono messo a nudo, vi ho raccontato quello che ho lasciato alle spalle. Spero così di aver guadagnato la vostra fiducia, almeno in quanto a sincerità. Ora vorrei dirvi quello che penso del futuro, partendo da una massima che è da un po’ che tengo nel cassetto: ‘Non date mai ad un poeta in mano una chitarra, vi racconterebbe quello che i poeti nascondono in fondo al fiume della tristezza e il resto del mondo potrebbe scambiarlo per un grido di guerra’”.
“Ecco questo siamo noi: il resto del mondo, confusi, influenzabili, bramosi di trovare una risposta su cosa è il bene e cosa è il male, passati anche attraverso una pandemia che non avevamo mai visto. Siamo alieni che non si riconoscono gli uni dagli altri. Poi c’è la generazione Z, che io ho ribattezzato V, come vittoria. Quella che io identifico come la mano tesa. Vi ricorda il mio grido d’aiuto: ‘La mia vita per un motivo’? Ecco loro hanno chiuso la mano. Quelli che non hanno mai avuto bisogno dei libri perché hanno sempre avuto un computer, quelli che per loro è normale che il telefono faccia tutto tranne il caffè. Loro che vengono indicati come la generazione dispersa, quella che non ha radici, invece è la prima che non è stata educata al motto “mors tua vita mea”. Loro non credono che tutto sia lecito, che la vittoria è di uno solo e che vinca solo il più forte”.
“È la generazione dell’inclusività, capace di rendere tutti uguali nelle differenze, la generazione del cambiamento, la mano del futuro. E da musicista voglio immaginare per loro e per noi un finale diverso di una canzone famosissima degli Eagles, Hotel California. In questo finale, anziché rimanere incastrati in un futuro senza immaginazione come nella versione originale, ci troveremo tutti, nessuno escluso, di nuovo nel deserto, liberi, ma con l’orizzonte davanti e con un inferno di fuoco ormai alle spalle. Ecco il mio augurio: un finale diverso e non un miraggio, una nuova Hotel California”.
IL MONOLOGO DI GIANLUCA GRIGNANI A “LE IENE” (VIDEO)
In un’intervista al settimanale “Chi”, Gianluca Grignani ha così commentato le offese e gli attacchi ricevuti sui social in occasione della sua apparizione all’ultimo “Festival di Sanremo”: “Hanno scritto che sembravo gonfio? Sono stato oggetto di body shaming? Ca**i loro. A me non frega nulla. Avevo preso del cortisone perché avevo un calo di voce tremendo. Però le dico una cosa: sono un figo pazzesco” afferma”.
Il cantautore ha anche smentito di aver litigato pesantemente con Irama che l’ha voluto con sé in occasione della serata delle cover: “Dopo l’esibizione sono andato in hotel a mangiare una bistecca. I giornali hanno scritto che io e Irama abbiamo fatto a botte dietro le quinte. Questo perché c’è sempre Grignani di mezzo. A 50 anni non do più peso a queste cose. Mi sono rotto. Tutti oggi con i social network vivono le vite degli altri, eppure non sanno un ca**o delle vite degli altri. Io invece vivo. Punto”.
Pubblicato il
28 Aprile 2022, 12:08