08 Ottobre 2024, 12:11
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Giancarlo Magalli, reduce da una lunga battaglia contro una malattia, ha messo nero su bianco le sue memorie. Il libro si intitola “Fantastici. Ricordi, amicizie, incontri” ed è edito da Sperling & Kupfer. In un’intervista al “Corriere della Sera”, il conduttore parla della sua vita e della sua carriera, come ha fatto all’interno del suo libro di memorie. “Ormai siamo diventati tutti ‘raccontatori’ – esordisce -. Una volta si diceva che chi sapeva fare le cose le faceva, chi no, le raccontava. Ma pare che oggi tutti impazziscano per le memorie di quelli come me”. Nel racconto parte dalla sua vita: “Sono nato nel 1947, periodo d’oro di Cinecittà. Papà faceva l’ispettore di produzione e mi portava sui set. Errol Flynn, almeno quando era sobrio, mi teneva sulle ginocchia. Ava Gardner mi coccolava tra le braccia. Una volta, nel ‘50, Alessandro Blasetti nel film ‘Prima comunione’ aveva bisogno di un bambino che recitasse accanto a Aldo Fabrizi. Pensò di ingaggiarmi ma quando io vidi Fabrizi, esclamai ‘Io co’ quello non ci vado a passeggio!’”.
“Era impossibile non lasciarsi affascinare dal cinema allora – aggiunge -, se vivevi a Roma. Sono stato a mensa con Liz Taylor e Richard Burton, ho assistito alle riprese di Barbarella con Jane Fonda, ho conosciuto Sophia Loren. Ho cominciato a fare spettacolo prima che nascesse la tv”.
Giancarlo Magalli inizia la sua carriera come autore, prima in radio e poi in televisione. “Quando cominciai a scrivere per la radio mi consegnarono un foglietto – ricorda -. C’erano scritte le parole che non si potevano dire. Voi penserete: saranno parolacce. No, erano parole come ‘piedi’, da sostituire con ‘estremità’ o ‘sudore’, da cambiare in ‘traspirazione’. Sa che cosa feci una volta? Arrivai in trasmissione e in diretta dissi: ‘Scusate, c’era sciopero dei mezzi e sono arrivato a estremità così adesso sto traspirando’”. “I Beatles non si potevano trasmettere per ìeccesso di fragorosità” – aggiunge -. Tutto quello che poteva turbare il pubblico era da bandire. Ma poi a Bandiera Gialla negli Anni Sessanta Arbore fece presente che se volevamo arrivare ai più giovani dovevamo svegliarci. E i dirigenti Rai capirono. Erano intelligenti, sa?”. Prima della tv ha lavorato dietro le quinte anche al cinema e a teatro. “Ho frequentato personaggi come Totò o Alberto Sordi – svela -. Totò, come tutti sanno, era quasi cieco, ma quando sentiva il ciak diventava un altro. Magico. Lo sa che ogni mattina usciva di casa con una mazzetta di banconote? Perché, diceva, ‘c’è sempre qualche napoletano disoccupato da aiutare’. Lo raccontava la figlia Liliana”.
“Ma ho conosciuto bene anche Vittorio De Sica, perché andavo a scuola con Christian – racconta ancora – Una volta, Vittorio venne da me perché voleva che aiutassi l’altro figlio, Manuel, a sfondare come musicista, convinto che avesse un talento strepitoso. Dopo che lo ebbe lodato per mezz’ora, gli chiesi che cosa ne pensasse di Christian. E lui: ‘Mah, qualche santo lo aiuterà’”.
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Giancarlo Magalli racconta di essere stato in classe con altri personaggi di spicco come Mario Draghi e Luca Cordero di Montezemolo. “Poi mi cacciarono dall’Istituto Massimo – rivela -. Allora cambiai scuola e al Collegio Nazareno incontrai De Sica e Verdone”. Di Mario Draghi ricorda: “Che sia un brillante politico e un economista serio lo sanno tutti, ma pochi sanno che è anche un uomo spiritosissimo. Ogni volta che gli viene assegnata una nomina, gli mando un biglietto. Risponde sempre con affetto. Christian De Sica invece arrivava con la limousine e con l’autista in livrea che gli apriva la portiera. Era per noi un irresistibile invito a prenderlo in giro, ma poi lui divenne amico di ‘Er Patata’ cioè Carlo Verdone, che invece era molto alla mano, così i ragazzi smisero di bullizzare Christian”.
La prima volta in radio è stata nel programma “Bandiera Gialla”. “La gente voleva sentire la voce di Renzo Arbore – spiega – che era sempre nei titoli di coda. Ma lui disse ‘Per carità, non prenderò mai un microfono in vita mia’. Allora Boncompagni mi chiese di imitarlo e così il mio esordio fu con la voce di Renzo”.
Anni di sperimentazione in cui iniziava a delinearsi l’intrattenimento audiovisivo. “Bisognava essere anticonformisti – spiega il conduttore – era necessario inventarsi cose nuove. Specie per la televisione, che nasceva sulle orme di quella americana. Pensi che quando con Boncompagni lanciammo Pronto, Raffaella? nel 1983, la fascia di mezzogiorno era considerata quasi punitiva perché la Rai non aveva una programmazione in quell’orario. Ma la Fininvest mandava in onda Corrado con ‘Il pranzo è servito’ e occorreva rispondere. All’inizio, non sapevamo chi invitare perché gli ospiti non volevano venire a quell’ora. Così chiamammo gli amici: Arbore, Dapporto. Però, in capo a poche settimane, si formò la coda. La segreteria di Nilde Iotti dovette insistere più volte per un’ospitata”. La sua carriera da conduttore inizia nel 1986 quando viene chiamato a sostituire Enrica Bonaccorti alla conduzione di “Pronto, chi gioca?”: “Mi sono divertito tanto, ho lavorato sodo e ho incontrato persone meravigliose”.
Poi aggiunge: “Dopo che ho scoperto la mia malattia in pochi mi sono rimasti accanto quando e questo mi ha insegnato che le persone care sono da proteggere. Quando mi hanno diagnosticato un linfoma non-Hodgkin mi hanno dato due mesi di vita. Per fortuna, con la chemio e con le altre cure sono riuscito a controllare la malattia”.
Giancarlo Magalli ha ancora alcuni amici storici come Tiberio Timperi o Max Tortora e rapporti molto solidi: “Come con Pippo Baudo con il quale c’è grande affetto. Però ci sono cose strane, per esempio Pippo Franco non lo sento più. Intendiamoci: se ci incontriamo ci salutiamo con affetto, però non ci frequentiamo. Capita”. Parlando della sua vita privata rivela che il suo grande amore è stata la sua seconda moglie, madre di una delle sue figlie. “Ma anche con la mia prima moglie, nonché madre dell’altra mia figlia, oggi ho un bellissimo rapporto – ammette .- Vedesse che Natali che passiamo: tutti a casa mia, le mie due ex con i nuovi rispettivi compagni e le figlie con i fidanzati. Un famiglione allargato che mi riempie il cuore”. Il conduttore ammette di essere single: “Al momento sto benissimo nella mia casa dove vivo da trent’anni – assicura – con i miei libri e i miei ricordi”.
Dopo anni di udienze, il tribunale di Roma ha messo la parola fine alla lunga querelle tra Giancarlo Magalli e Adriana Volpe. L’ex collega a “I fatti vostri” lo aveva accusato di aver pubblicato un post sessista nei suoi confronti. Il conduttore è stato condannato a pagare una multa e un risarcimento. Ma c’è un lieto fine: “L’altro giorno in tribunale, dopo l’ennesima e sfiancante udienza, non ne potevamo più. E allora ci siamo abbracciati, commossi, come se tutto fosse stato un assurdo equivoco e per me così è stato. Non volevo offendere nessuno. Anzi, con Adriana ci siamo detti che quasi quasi potremmo fare un programma assieme. Che sollievo”.
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08 Ottobre 2024, 12:11