Nessun dietrofront da parte di Alfonso Signorini. Il caso Bellavia, esploso al “Grande Fratello Vip”, è “un’orribile pagina di televisione”. Il conduttore lo ribadisce nel corso della sesta puntata, dopo aver mostrato ai vipponi una lettera scritta da Marco Bellavia. “Ne sono ancora fermamente convinto”, dice. Per poi aggiungere: “Però, e questa è anche la bellezza di questo programma, e questa è anche la ragione per cui io continuo a credere in questo programma nonostante le critiche, nonostante i pregiudizi…continuo fermamente a credere che il Grande Fratello sia uno strumento formidabile per affrontare temi di rilevanza sociale che fino ad ora erano rimasti inascoltati. Secondo me, questa è diventata una bellissima pagina di televisione”.
“Nel nostro Paese, in tv, non si parla mai di depressione”
“In questa settimana ho ricevuto migliaia di messaggi di persone che mi hanno confessato che hanno trovato quello della fragilità emotiva, della depressione, un argomento estremamente importante – confida Signorini – E’ diffusissimo! Nel nostro Paese non si parla mai di depressione, della solitudine legata alla depressione, della vergogna che si prova ad essere depressi, ad avere un attacco di panico, a non riuscire a dialogare con il resto del mondo, a tirare giù tutte le tapparelle per chiudere i contatti con tutti. Queste cose che per altro sono diffusissime non trovano mai ascolto nella televisione. Marco ha voglia di tornare a parlare proprio di questo. Lunedì sarà la giornata mondiale della salute mentale ed è importantissimo approfittare del nostro strumento per parlare anche del disagio, della mancanza di dialogo, della mancanza di aiuto”.
La replica di Signorini all’accusa di “doppia morale”
Alfonso Signorini mostra un articolo pubblicato sul quotidiano “La Repubblica” dal titolo “Grande Fratello Vip, la doppia morale di Alfonso Signorini” e a firma di Silvia Fumarola. “La collega, che per altro stimo moltissimo perché mi ha sempre fatto delle bellissime interviste, in questo pezzo dice: ‘Signorini prima squalifica Ginevra Lamborghini e poi in studio le dice ‘la gogna ‘sti gran cavoli, non hai ucciso nessuno’. La collega mi taccia, in modo bonario perché lo so, di una doppia morale. Questo non è vero! Cosa vuol dire fare la doppia morale? Abbracciare Ginevra che stava malissimo, trasmetterle tutto il mio calore, tutta quell’empatia alla quale io per due ore avevo inneggiato nel corso della puntata? Dovevo lasciarla nella sua disperazione esattamente come i concorrenti avevano lasciato nella sua disperazione Marco Bellavia? Forse quello avrebbe significato predicare bene e razzolare male”. Dalla parte di Silvia Fumarola si sono schierati i colleghi giornalisti tra cui Giuseppe Candela, penna de “Il Fatto Quotidiano” e di “Dagospia”. “Ha espresso una sua opinione su un caso di cui hanno parlato tutti – ha scritto su Twitter – La risposta in prime time su Canale 5 è sproporzionata. Se fate tv e fate pagine di me*da, potete accettare qualche stroncatura”.
“In questi giorni Ginevra e Giovanni Ciacci hanno fatto una vita di inferno”
“Noi abbiamo fatto una squalifica doverosa alla Lamborghini – spiega – ha sbagliato e ha giustamente pagato secondo le regole del gioco ma anche secondo le regole dell’etica, della morale che ancora grazie al cielo esistono. Perché troppe persone ci hanno rimesso la pelle e continuano a rimettercela per il bullismo. Ma adesso è giusto che Ginevra riprenda in mano la sua vita e qui si apre un altro discorso. In questi giorni Ginevra Lamborghini, Giovanni Ciacci hanno fatto una vita di inferno. Sono stati subissati da minacce di morte”.
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Lamborghini: “Parole riprovevoli nei confronti miei e della mia famiglia”
“Stamattina al supermercato mi hanno sputato in faccia – conferma lo stylist senese – La mia famiglia ha ricevuto minacce di morte e l’azienda con la quale lavoro ha ricevuto più di 1.000 mail dove veniva richiesto il mio licenziamento. Andare in un supermercato, fare la spesa e la gente ti sputa chiamandoti bullo è una cosa terribile”. “Anch’io ho vissuto tre giorni che mi sembrano otto mesi di vita – gli fa eco Ginevra Lamborghini – Sono state usate parole riprovevoli nei confronti miei e della mia famiglia”.
“Non credo che i social si identifichino in 10, 100, 1.000 sfigati”
“I social sono uno strumento meraviglioso – sentenzia – Io all’inizio ero un po’ perplesso sull’utilizzo dei social. Adesso sono in prima fila a sostenerli e sono fermamente convinto che questo mondo debba essere non soltanto conosciuto ma anche valorizzato. Non credo che i social si identifichino in quei 10, 100, 1.000 sfigati, per chiamarli con il loro nome, che riempiono di minacce di morte, che sputano in faccia alla gente. Quello non è il valore dei social. E’ la peggio umanità. Il marito di Carolina mi diceva che addirittura sul suo profilo sono arrivate frasi come: ‘Ma perché non sei morta prima di tumore?’ I social non sono tutto questo. Credo anche che il mondo dei social, quello veramente impegnato, debba prendere le distanze in questo uso barbaro che si fa di una tastiera, di un iPhone”.