Gerry Scotti, quando era giovane, non era certo un sciupafemmine. Lui stesso ha confessato di avere avuto poche fidanzate. Il popolare conduttore Mediaset, in un’intervista al “Corriere della Sera”, ha svelato alcune circostanze inedite della sua vita privata. Racconta ad esempio di essere nato su un tavolo da cucina: “Sono un ragazzo di campagna. Mamma passeggiava nella vigna quando si ruppero le acque, all’ora di cena. Mio padre e mio nonno la riportarono in casa con il carretto degli attrezzi. La levatrice la fece sdraiare non in camera da letto ma sul tavolo da pranzo, vicino alla pentola di acqua calda. Il primo vagito l’ho lanciato lì, non stupitevi se mi piace mangiare e bere”. Gerry Scotti ha raccolto i suoi ricordi nel libro “Quella volta” (Rizzoli).
Quando ha appena tre anni il padre si trasferisce a Milano: “Il pezzo di terra dei nonni non bastava più a sfamarci. Mio papà detto ‘il Mario’ trovò lavoro in città. Operaio alle rotative del ‘Corriere della Sera’, ogni notte. Per qualche mese fece avanti e indietro con la Gilera 150. Partiva alle 8 di sera, con casco, occhiali e la sigaretta in bocca nella nebbia o sotto la pioggia”.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK
“I miei amici sono quelli delle medie, del ginnasio e della radio. Porto la stessa marca di mocassini, gli stessi jeans”
Poi la famiglia riesce a trovare una casa a Milano. “A piazzale Corvetto, con l’androne di marmo e il gabbiotto del custode e l’ascensore, non ne avevo mai visto uno,la vasca con l’acqua calda, io che ero abituato a farmi il bagnetto nel tino di legno”, ricorda. E’ difficile da credere ma “fino ai 12 anni, per un lieve soffio al cuore, ero considerato ‘di gracile costituzione’, che sia messo a verbale”, scherza. “Ora sono un bel pezzo d’uomo di 110 chili e lode – dice – Ma nella mia fisicità mi crogiolo e mi compiaccio. Condivido i pochi capelli e un po’ di pancia con la gran parte dei maschi italiani, li ho sdoganati. Piccoli difetti che mi piacciono e sono diventati punti di forza”. Il conduttore ammette di avere ancora gli amici di un tempo: “I miei amici sono quelli delle medie, del ginnasio e della radio. Porto la stessa marca di mocassini, gli stessi jeans, le camicie Oxford azzurrine, giro su un’utilitaria, ma se mi avessero lasciato il mio Ciao e la 500 sarei più felice. Vado in trattoria e continuo a lamentarmi del conto”. “Ti aiuta a sopravvivere alla vita di un personaggio tv. Nel momento in cui credi di essere quello lì, sei finito”, aggiunge.
Gerry Scotti da giovane ha fatto anche il confezionatore di cibi per vitelli
La sua fisicità non è mai stato un cruccio per lui. “Due volte l’anno faccio un periodo detox – confida – La domenica sera, dopo un weekend godurioso, al massimo mangio un frutto. E il lunedì sera, cascasse il mondo, mi faccio preparare il minestrone. Li chiamo ‘i miei fioretti’”. Gerry Scotti inizia a lavorare come operaio molto giovane: “Insaponatore di cartoni per guarnizioni di televisori. Confezionatore di cibi per vitelli. Due colpi di mangime, uno di vitamina, che costava. Quando il capo mi faceva girare le balle ce ne mettevo cinque. Se qualcuno in quegli anni ha avuto dei vitelli enormi ora saprà perché”. Poi ammette di aver bleffato con il cognome: “Si andava a ballare alle Rotonde di Garlasco. ‘Come ti chiami?’. ‘Gerry Scotti’. ‘Come l’industriale del riso?’. ‘Beh, sono suo figlio’. E di colpo le ragazze mi svolazzavano intorno. L’ho raccontato a una convention. Dalle ultime file si alzò un signore: ‘Ecco perché cuccavo poco!’. Era Dario Scotti, quello vero. Ma c’è gente convinta che il proprietario dell’azienda sia io”.
LEGGI ANCHE: “Gerry Scotti parla del suo stipendio: “Ho abbastanza soldi per non farmi comprare”
Gerry Scotti da giovane non era un donnaiolo: “Ero serio, avevo il vizio di fidanzarmi”
La svolta arriva nel 1982 quando Claudio Cecchetto lo chiama a Radio Deejay. “Già mi vedevo a surfare a Santa Monica. Mi convinse Claudio: ‘Andrai bene, te lo dico io’. Io Sandy Marton e Cecchetto abbiamo letteralmente colonizzato Ibiza. Inaugurato ogni discoteca. Buttavamo dentro lui, su cento ragazze 20 svenivano, 30 si attaccavano a Sandy, 50 restavano intorno. Dai e dai… Ma non eravamo malaccio nemmeno noi”. Il conduttore racconta di aver avuto solo cinque fidanzate: “Una al liceo, una all’università, una alla radio, la quarta l’ho sposata e ora c’è Gabriella. Non sono stato un grande donnaiolo, ero serio, avevo il vizio di fidanzarmi, mi piaceva avere la ragazza fissa. Delle tre prime fidanzatine. Brutto difetto. Ho confuso l’amore con la gelosia, invece non c’entrano niente. Se ami una persona non puoi esserne geloso, altrimenti vuole dire che non ami davvero. Facevo le classiche cose, tipo andare sotto casa, suonare al citofono di notte per sapere se c’era. Una malattia, da cui sono contento di essere guarito. E a chi non ci riesce da solo, consiglio di farsi aiutare”.
“In tv, ho lavorato con le donne più belle. Se non sono finito nei guai con le Letterine, una più bella e sveglia dell’altra. Ero sensibile al loro fascino – ammette – in un periodo complicato, con la separazione”.
“A casa dicono che sono rompib*lle e pedante. Chiudo i rubinetti, spengo la luce”
Gerry Scotti è categorico: “Non mescolo lavoro e vita privata. Le mie preferite non sono mai state le più attraenti, ma quelle che si ricordano di dirmi buongiorno e buonasera. Qualche avance l’ho ricevuta magari mi si faceva capire che ce n’era, ne sono uscito in maniera educata, delicata”. Poi rivela: “A casa dicono che sono rompib*lle e pedante. Chiudo i rubinetti, spengo la luce, protesto se mi spostano le cose. La mia compagna Gabriella ironizza: ‘Fai come in tv che sei perfetto’. Le signore le chiedono: ‘Com’è Gerry in famiglia?’. ‘Tenetevelo come lo vedete in televisione che è meglio’”. Il conduttore si definisce un tipo calmo che sa perdonare: “Meglio perdonare chi non lo merita che non accorgersi di avere trattato male qualcuno. Una regola di vita. Infatti dormo tranquillo. Se non fosse per lo studente della Bocconi del piano di sopra che cammina con i tacchi, lui o la sua fidanzata. Ecco, ora lo sa”. “Se sono felice? In altri momenti ci avrei messo di più a risponderle. Ora no: sì, sono felice”, conclude.