I genitori di Erika Preti hanno rilasciato un’intervista a “La Stampa” per urlare tutto il loro dolore. La coppia si ritrova a poter incontrare per strada l’assassino della figlia, che è stata scarcerato perché obeso. Dimitri Fricano avrebbe dovuto scontare 30 anni di carcere per aver ucciso con 57 coltellate nel 2017 la fidanzata allora 27enne Erika Preti mentre erano in vacanza in Sardegna. Il Tribunale di Sorveglianza di Torino nel 2023 lo ho rimesso in libertà in quanto il ragazzo in carcere è diventato obeso. A causa dei suoi 200 chili la detenzione in cella era impossibile in quanto “non era in grado di assolvere autonomamente le proprie necessità quotidiane”. La decisione ha suscitato scalpore e indignazione. Adesso al dolore si aggiunge la beffa.
I genitori della giovane si sono ritrovati ad entrare in un ufficio postale e a ritrovarsi faccia a faccia con l’assassino della figlia. Tiziana Suman, madre della giovane, ha dichiarato: “Non posso accettare che l’assassino di Erika possa uscire liberamente tutti i giorni dalle 15 alle 18. Potrei incontrarlo ovunque: al supermercato, in centro, per strada”.
I genitori di Erika Preti: “Il dolore non fa che peggiorare con gli anni”
Dimitri Fricano, dal giorno della sua scarcerazione, conduce una vita pressoché normale, nonostante la condanna a 30 anni di carcere. Per il mese di novembre era prevista un’udienza per rivalutare la decisione e rivedere le sue condizioni, ma il Tribunale di Sorveglianza di Torino non ha ancora fissato una data e tutto è stato rinviato a data da destinarsi. Per i genitori di Erika Preti incontrare quell’uomo per strada è uno strazio e un trauma. “Ogni macchina rossa mi fa sobbalzare. Una sera ho rischiato di essere travolta da un camion perché cercavo di capire se alla guida ci fosse lui” racconta ancora Tiziana Suman. Quella della donna è una vera e propria ossessione. “Una volta l’ho seguito – confessa – non riuscivo a fermarmi. Ho anche chiamato la questura per capire perché fosse fuori casa a mezzogiorno. Mi hanno risposto che tornava da una visita medica. È stato un altro colpo al cuore”.
Anche il padre di Erika Preti chiede che siano prese misure restrittive per l’uomo che ha massacrato la figlia. “Il dolore non fa che peggiorare con gli anni. Piango ogni sera e riesco a sopravvivere solo grazie al supporto degli amici”, confessa il papà della vittima.
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“Vorrei almeno che fosse costretto a rimanere in casa senza la possibilità di andare in giro”
La coppia in questi anni ha più volte chiesto alle istituzioni che fossero presi provvedimenti, visto l’efferato delitto. “Ci siamo sentiti abbandonati dopo il processo. Abbiamo chiesto informazioni, parlato con politici, ma nessuno ci ha aiutato. Ora ci sentiamo traditi anche dai giudici, che continuano a rinviare l’udienza” afferma la madre di Erika Preti. Non c’è alcuna certezza che l’uomo torni dietro le sbarre per scontare la condanna. “Vorrei almeno che fosse costretto a rimanere in casa – aggiunge la donna – senza la possibilità di andare in giro. Oppure che fosse trasferito in una struttura dove venga realmente curato. Finché resta libero, non cambierà nulla”. La loro vita si è fermata quel giorno del 2017. “Abbiamo perso ogni possibilità di essere felici – dice le fa eco il marito – . In macchina tengo sempre ciò che serve per curare la tomba di Erika. Questo è il nostro Natale ora”.
Poi aggiunge: “Fricano ci ha distrutto la vita. Mia madre è morta di crepacuore, e noi non diventeremo mai nonni. Erika gli voleva bene, era una ragazza fantastica. Meritava una vita felice, non una fine così. Saperlo in carcere non ci rendeva felici, ma almeno era una certezza. Vederlo libero è intollerabile”.