Rigetta l’etichetta di “negazionista” ma è fortemente critico nei confronti del Governo italiano sulla gestione della pandemia. Enrico Ruggeri reputa […]
Rigetta l’etichetta di “negazionista” ma è fortemente critico nei confronti del Governo italiano sulla gestione della pandemia. Enrico Ruggeri reputa esagerate le restrizioni adottate per contenere i contagi. Lo si evince da un tweet lanciato due giorni fa. “Giro con la mascherina, mi disinfetto, faccio un tampone alla settimana e lo faccio fare a tutti quelli che lavorano per me. Ma se mi dicono che una regione deve fermare tutto (socialità, economia, contatti) se c’è un positivo ogni 400 persone penso che qualcuno sta impazzendo”, ha scritto. La sua considerazione ha fatto parecchio discutere, come già accaduto per altro non molto tempo fa in occasione di una sua ospitata da Nicola Porro.
“Non possiamo rinunciare a vivere per paura di morire”
“Siamo in una società che non accetta la morte, né invecchiare e morire – dichiarò allora – L’unico principio sacro e inviolabile è ‘pensa alla salute’. Pensa a Cristoforo Colombo, pensa a quelli che hanno combattuto per una idea: l’hanno fatto perché non pensavano alla salute. È chiaro che uno cerca di vivere meglio possibile, di salvaguardarsi, ma muoiono 400-500 persone di cancro al giorno, di problemi cardiovascolari etc. Sorrido se vedo uno con mascherina che magari ha una alimentazione disastrosa, fuma e non si è mai premurato di nulla. Mi hanno minacciato di morte per le mie posizioni, ‘morirai di Covid così capirai’ mi hanno detto. Capisco che c’è un’emergenza, rispetto i protocolli, però mi preme ricordare non possiamo rinunciare a vivere per paura di morire. È contro natura”.