Dietro il sorriso di Alessia Marcuzzi, ci sono paure e fragilità che da un po’ di tempo la conduttrice Mediaset […]
Dietro il sorriso di Alessia Marcuzzi, ci sono paure e fragilità che da un po’ di tempo la conduttrice Mediaset combatte con l’aiuto di uno psicoterapeuta. A svelarlo è lei stessa a “Grazia”. “È importante sapere cose di noi stessi – esordisce – Da un anno ho pensato che potesse essermi utile un confronto con la psicoterapia, e come mi piace. Sono entusiasta”.
“Mi sento in colpa nell’essere fortunata”
“Mi sento in colpa nell’essere fortunata – confessa la 48enne – Devo lavorarci, su questo aspetto. Seguivo un motivatore delle start up, negli Stati Uniti, che diceva che lì se una persona ha successo viene ammirata, diventa un punto di riferimento, una meta a cui arrivare, e dietro il sogno americano, che sia vero o no, che si realizzi o no, c’è questo convincimento. Qui, invece, mi pare che manchi la cultura aspirazionale, ecco. E se manca questa, non possiamo vivere armonicamente i contrasti, insiti nell’esperienza di tutti, che sono il successo o il fallimento”.
“A mia figlia insegno la libertà”
La Marcuzzi spiega come insegna alla figlia Mia, nata dalla relazione con Francesco Facchinetti, il valore della libertà: “Sto sempre a dirle, ma anche a mostrarle, che tutte le scelte che ho compiuto le ho potute fare proprio perché erano scelte, ovvero avevo uno spazio di libertà in cui scegliere, e questo spazio sostanzialmente è la mia indipendenza. Bene, sai da dove parte questo spazio? Da nonna Mela, mia nonna Carmela, vissuta in provincia di Foggia, mamma di tre figlie femmine. Una di loro era mia madre. Io sono cresciuta in un matriarcato meraviglioso, attorniata da cugine. Una di loro lavora nel World Food Programme, con cui quest’anno hanno vinto il Nobel. Ti puoi immaginare il mio orgoglio? E l’altra è un’autrice televisiva. Insomma, quell’esempio di nonna Mela, quella capacità di portare avanti tutto da sola, ci ha reso donne libere (…) Insegno a mia figlia il valore dell’amicizia tra le donne e che le donne possono fare gli stessi identici lavori degli uomini, ma spetta a noi genitori educare i figli, sia maschi sia femmine, alla parità dei sessi. È da lì che parte tutto”.
“Sono piena di fragilità, piango in una stanza da sola”
Alessia ammette di sentire parecchio il peso del tempo che passa. “Sono piena di fragilità – confida – è un’età complicata avvicinarsi ai 50 anni. So di essere fortunata, sia chiaro, dico che è difficile a livello interiore. Lo so, non sembra: quando ti vedono in televisione sembri invincibile”. La ricetta della conduttrice consiste nel “fregarsene”. E quando non ci riesce si chiude da sola in camera. “Io piango in quella stanza che diceva Virginia Woolf, da sola – racconta – Faccio come l’attrice Margot Robbie in Tonya, un film che mi piace un sacco: si mette davanti allo specchio prima di andare in pista, lei è una pattinatrice, e piange e ride e poi si trucca ed esce”.
“In amore cerco di tenere viva la fiamma”
Anche l’amore è un tema complicato per lei. Nel recente passato si è addirittura parlato di una crisi da lei smentita con il suo attuale marito Paolo Calabresi Marconi. “Dell’amore mi piace la fiamma e questa cerco di tenerla viva – spiega – È un impegno lo so, sembra quasi una richiesta. Io non sono aggressiva, è il contrario: io sono romantica. La passione in amore è segno di grande romanticismo…”. “Sai cosa dicono di me? ‘Quella fa figli con tutti’. Di un uomo direbbero altrettanto? La differenza sulla parità dei sessi è proprio questa”, conclude.