“Non riesco a cancellare quella notte in cui l’ho visto per l’ultima volta”. Tiziana Giardoni, moglie di Stefano D’Orazio, racconta […]
“Non riesco a cancellare quella notte in cui l’ho visto per l’ultima volta”. Tiziana Giardoni, moglie di Stefano D’Orazio, racconta in lacrime in un’intervista al “Corriere della Sera” gli ultimi giorni di vita del marito. L’ex batterista dei Pooh era immunodepresso e il coronavirus, contratto anche dalla moglie, gli è stato fatale. La Giardoni ripercorre il giorno del ricovero: “Aveva la febbre a 39 e mezzo, se ne è andato con il 118 guardandomi con lo sguardo impaurito e perso (…) Dopo un controllo di routine siamo risultati entrambi positivi al Covid: un leggero mal di gola, una tosse fastidiosa. Ho chiamato il 118, lo hanno portato via mentre li supplicavo di farmi salire: continuavo a dire ‘anche io ho il Covid’. Ma non c’è stato nulla da fare”. Da quel momento Tiziana non lo ha più visto. D’Orazio è morto in solitudine. “Non l’ho potuto salutare, né fargli una carezza: lui ne aveva bisogno, perché noi ci addormentavamo così”, svela la consorte. “È straziante vedere la sua agenda, dove lui annotava, da anni, ogni singolo evento della giornata. Dal 29 ottobre è bianca”, aggiunge.
La lotta contro l’immunodepressione
Da due anni il fisico del musicista era debilitato dall’immunodepressione. “Aveva cominciato ad avere delle febbriciattole – racconta la Giardoni – Ma per tirarmi su il morale provava a farmi ridere o mi diceva di uscire con le amiche: non l’ho lasciato mai una volta, so che ne aveva paura. A volte avrebbe preferito avere un nemico con un nome e cognome da combattere, invece non c’era qualcosa di definito da aggredire. Arrivavano quei momenti di down e lui ne usciva spossato”.
Il primo incontro
Tiziana Giardoni aveva sposato Stefano D’Orazio nel 2017 dopo 10 anni d’amore. Il primo incontro era avvenuto ad un compleanno. Il loro era stato un vero e proprio colpo di fulmine. “Aveva iniziato il corteggiamento a modo suo, con allegria – ricorda – Io non sapevo neppure chi fosse. La mattina dopo il nostro primo incontro, alle 6, già avevo nel telefonino un suo messaggio: dopo che aveva scoperto che anche il suo amico mi aveva chiesto il numero di telefono, temeva di arrivare ‘tardi’. Da quel giorno non ci siamo più lasciati: è una magra consolazione, ma so che Stefano non ha mai amato nessuna come me. E io l’ho ricambiato totalmente”.