Il volto privato di Selvaggia Lucarelli: “Ho perso i capelli per colpa di una relazione tossica” - Perizona Magazine

Il volto privato di Selvaggia Lucarelli: “Ho perso i capelli per colpa di una relazione tossica”

Daniela Vitello

Il volto privato di Selvaggia Lucarelli: “Ho perso i capelli per colpa di una relazione tossica”

| 22/10/2020

Ospite di Daria Bignardi a “L’Assedio” in onda sul canale Nove, Selvaggia Lucarelli si confessa a cuore aperto raccontando molto […]

Ospite di Daria Bignardi a “L’Assedio” in onda sul canale Nove, Selvaggia Lucarelli si confessa a cuore aperto raccontando molto aspetti intimi e privati della sua vita. La giornalista che – come sottolinea la Bignardi non ha paura di dire le cose e di scontrarsi anche duramente con i suoi interlocutori – confida di essere critica forse più con se stessa che con gli altri. “In questo momento della mia vita mi darei 7 e su me stessa sono molto severa. Per come ho vissuto fino a 4-5 anni fa forse meriterei un 3 o un 4. Sarei molto più dura”, svela.

“I miei genitori mi hanno insegnato a far valere le mie idee”

La Lucarelli racconta da dove nasce la sua anima da battitore libero: “Ero una bambina abbastanza timida che stava al proprio posto. Al liceo sono diventata direttore del giornale scolastico e ho cominciato a diventare polemica con gli insegnanti, con i miei compagni. Ho capito di avere una vena critica molto sviluppata. Il mio professore di filosofia mi diceva che era quello su cui dovevo insistere. Quindi ho cominciato a protestare e a essere una che faceva valere le sue idee. Penso che sia stato molto condizionante il fatto che i miei genitori fossero degli idealisti veri. I miei sono stati dei militanti radicali veri. In una citta piccola come Civitavecchia facevano i banchetti per raccogliere le firme per il referendum, andavano a Bruxelles a manifestare per il Tibet. Mia madre faceva lo sciopero della fame e sveniva in casa perché scioperava con Pannella. Non mangiava per giorni e la trovavamo riversa in cucina. Noi ci svegliavamo con la rassegna stampa di Bordin, tutte le sante mattine. Loro erano completamente proiettati su questo e quindi io ho vissuto in una dimensione molto ideologica in cui si faceva più attenzione ai problemi del mondo che a quelli domestici. Questo era il limite. Loro mi hanno insegnato tantissimo da questo punto di vista, sulla forza delle idee. Un po’ meno dal punto di vista dell’educazione emotiva e sentimentale”.

“Non sono mai stata centrata su me stessa”

“Non sono mai stata centrata su me stessa e non mi sono capita per tantissimi anni – dichiara – Tra i 20 e i 22 anni non sapevo che fare, mi ero iscritta all’università solo per accontentare i miei genitori ma io sapevo di voler lavorare. Passavo delle giornate inutili a casa del mio ex fidanzato, lui andava a lavorare e io o leggevo o facevo puzzle. Poi mi sono iscritta ad una scuola di teatro perché ero carina e mi dicevano ‘fai l’attrice’. Ho capito che non avevo la passione per la recitazione ma soprattutto che non avevo il talento. Ero media, quello che io detesto essere nella vita”.

Il blog

“Negli anni 2000 nascono i blog e io che seguivo Jovanotti che ha aperto il primo blog d’Italia dissi ‘voglio anch’io un diario virtuale’ – ricorda – Un mio amico mi regalò un blog per il mio compleanno e cominciai a scrivere ma non ero ancora centrata. Quello che mi ha allontanato molto dal mio centro è stata la mia vita sentimentale. Io ho sempre sofferto della sindrome dell’abbandono. Mia madre mi rimproverava e mi diceva ‘tu sei come l’edera, dove t’attacchi muori’. E più o meno è sempre stato così”.

“Ho perso i capelli per colpa di una relazione tossica”

“Dopo i 30 anni, quindi dopo il mio matrimonio, ho vissuto un amore tossico ed è stato il periodo più complesso della mia vita – racconta – Sono finita in una di queste dinamiche perverse e autodistruttive che sono le dipendenze affettive. Credo che la dipendenza affettiva sia identica alla dipendenza dalle sostanze stupefacenti, non le ho mai provate ma ho letto quali sono i sintomi. Pensi di amare quella persona, ne sei profondamente dipendente, se stai con questa persona stai male, se stai senza quella persona stai male. Esattamente come accade con la bottiglia o con la droga. Si crea un rapporto in cui non si riesce mai a stare bene e soprattutto a farsi del bene. Ci si fa continuamente del male perché si va ad intaccare l’autostima dell’altro. In quel periodo della mia vita che è durato 4-5 anni non pensavo di valere nulla oltre quello che vedeva lui o che mi diceva di me stessa. Ero completamente lontana da me e non mi importava nulla di me. In quel periodo è stato tutto disastroso perché questo tipo di relazioni, che io chiamo con le amiche la xylella delle relazioni, vanno ad infestare tutti i segmenti della tua vita.

Il mio lavoro era un disastro, pensavo di non valere niente e al massimo facevo ospitate in programmi del pomeriggio di altre reti e pensavo di non poter fare altro. Ad un certo punto ho perso almeno la metà dei capelli, ho avuto una sindrome che si chiama defluvium capillorum che di solito arriva quando hai un lutto, una malattia o dopo il parto. Poi vivevo costantemente in un stato alterato. Credo di aver rischiato la mia vita in quel periodo. Guidavo piangendo, lasciavo messaggi inquietanti ai miei amici. E’ stato un periodo devastante. Non ne parli perché ti vergogni soprattutto se sei ritenuta una donna forte e che non cadrebbe mai in una cosa del genere. Ad un certo punto ho toccato il fondo. Una mattina mi sono svegliata e sono successe delle cose a rotazione. Non sapevo più gestire il mio denaro e ne guadagnavo molto poco perché non riuscivo neanche a lavorare. Mi sono ritrovata con il direttore di banca che mi chiama e mi dice ‘non hai più niente’, con mio figlio che non mi sono goduta perché per anni mi ha vista triste e mi ha vista camuffare le mie sensazioni. Quando ho capito che o sprofondavo o mi risollevavo, ho detto basta. Non sono andata da uno psicologo, ho elaborato da sola. Probabilmente ho anche sbagliato, se l’avessi fatto l’avrei superata prima”.

La rinascita e l’incontro con Lorenzo Biagiarelli

“Mi sono messa a scrivere sui social, nel giro di sei mesi mi hanno proposto cose nuove, collaborazioni con giornali, con tv – conclude – Ho passato un lungo periodo da sola ed è stato benefico perché ho capito che potevo bastare a me stessa e che non mi serviva qualcuno che riempisse un vuoto. Certo…poi c’è il rischio che bastare a se stessi renda un po’ aridi, egoisti. Poi è arrivato Lorenzo (Biagiarelli, ndr.), in un momento in cui non avevo grovigli da sciogliere. Lui è una persona luminosa, risolta. Io non sarei mai riuscita ad amarlo a 20 anni perché le persone risolte per me erano poco interessanti. Cercavo la passione che ti fa stare male, quella contorta. Lui è lineare, ha la sfrontatezza dei sentimenti. All’inizio ero un po’ spaventata dalla differenza d’età. Un giorno ha fatto una cosa quasi fanciullesca, mi ha aspettato sotto casa con un cartello con scritto ‘stai con me’ e un fiore. Lui non ha paura di fare una figuraccia, cosa che io invece ho tantissimo”.

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