Ospite di Beppe Convertini e Anna Falchi a “C’è tempo per…”, Tony Sperandeo racconta la sua vita tra cinema e […]
Ospite di Beppe Convertini e Anna Falchi a “C’è tempo per…”, Tony Sperandeo racconta la sua vita tra cinema e tv e parla così della sua città d’origine: “Palermo è una delle più belle città al mondo. C’è il mare, c’è la cultura, c’è tutto. Purtroppo ci sono altre cose di cui sappiamo benissimo, ma non dobbiamo fare di tutta l’erba un fascio”.
L’attore siciliano ripercorre la sua carriera e svela: “Ho cominciato a lavorare il cinema perché la faccia mi ha aiutato. Però non capisco perché i belli debbano fare i buoni e quelli che come me hanno i lineamenti marcati debbano fare i cattivi. Dove sta scritto?”.
Avere la faccia da cattivo, si scopre, lo ha aiutato e penalizzato allo stesso tempo. “Ho fatto “La Squadra”, un prodotto Rai, per sette anni e facevo il poliziotto. Non se lo ricorda nessuno – confessa – Questo mi fa incavolare. Vengo identificato sempre come cattivo. L’importante è essere persone perbene nella vita”.
Sperandeo dice di essere un uomo che ammette le proprie debolezze: “Che c’è di male a mettersi a nudo? Io certe volte ho pianto. Bestemmio, però vado in chiesa e dico le preghiere la mattina. Sono una persona sincerissima”.
La conversazione si sposta sulla vita privata. “Il tempo non l’ho usato bene – confida – A 67 anni ancora spero di poter fare tante cose. Però avrei dovuto utilizzarlo meglio. Nel terzo tempo della mia vita, sto facendo meno l’attore e sto scrivendo una cosa insieme alla mia compagna Barbara Bacci (anche lei attrice, ndr.). Mi dà tanto aiuto, ci confrontiamo”.
I due conduttori accennano alla tragedia che lo colpì nel 2001, ovvero il suicidio della moglie. Sperandeo li blocca subito e dice: “No, non ne parliamo. Nella vita ci sono alti e bassi. Dei momenti duri non ne voglio parlare. Sì, ho avuto una brutta disgrazia, con i miei figli ci eravamo allontanati ma ora andiamo d’amore e d’accordo. Ho la fortuna di avere una compagna come Barbara. Ho superato quella brutta disgrazia. Certo, se uno ci pensa… Sono disgrazie che purtroppo accadono. Il tempo cammina, inesorabile, non si ferma mai, bisogna imparare a parlare il suo stesso linguaggio, se ti fermi a pensare vai fuori tempo. Non voglio essere un uomo fuori tempo, lo sono stato”.
