Gianluca Vialli e il cancro: "Ora so che è necessario liberare il dolore" - Perizona Magazine

Gianluca Vialli e il cancro: “Ora so che è necessario liberare il dolore”

Daniela Vitello

Gianluca Vialli e il cancro: “Ora so che è necessario liberare il dolore”

| 29/05/2020

In un’intervista rilasciata al Guardian, Gianluca Vialli svela come la malattia ha cambiato la sua vita. Lo scorso dicembre, l’ex […]

  1. In un’intervista rilasciata al Guardian, Gianluca Vialli svela come la malattia ha cambiato la sua vita. Lo scorso dicembre, l’ex attaccante di Sampdoria e Juventus ed ex allenatore del Chelsea, affetto da un tumore al pancreas, ha concluso 17 mesi di chemioterapia.

“Ora so che è necessario liberare il dolore – spiega – Non ero particolarmente bravo a mostrare le mie emozioni e ho tenuto le cose dentro. Non è un bene. Ora mi rendo conto che ogni volta che voglio piangere, piango. Non c’è vergogna. E se vuoi ridere, ridi. Cerco di non piangere di fronte a persone che potrebbero diventare molto emotive. Provo a piangere da solo. Quando sono in un posto confortevole, non tengo nulla dentro. L’ho appena fatto uscire e dopo mi sento meglio”.

Vialli racconta quanto è stato difficile dire ai suoi genitori del tumore: “Senti che stai deludendo qualcuno, come i tuoi genitori. Non vuoi che i tuoi genitori ti vedano soffrire così tanto. Sono sempre stato percepito come un ragazzo duro. Un ragazzo forte con molta determinazione. Non essere in quella posizione mi rendeva inquieto. Non volevo essere visto come un povero ragazzo con una malattia. Ecco perché non l’ho condiviso ampiamente per 12 mesi. È anche un peso. Le persone chiamano per mostrarti che stanno pensando a te. Ho pensato che invece di passare il tempo al telefono, avevo bisogno di tempo per me stesso. Ecco perché indossavo un maglione sotto la camicia per nascondere che avevo perso così tanto peso. Questi sentimenti sono naturali e rimangono con te per un po’. E poi, almeno nel mio caso, se ne vanno. Il giorno in cui inizi a guardare le cose in modo diverso, la tua vita cambia”.

“Ora mostro le mie cicatrici con orgoglio. Sono un segno di ciò che ho passato – conclude – I miei amici, persone che erano a conoscenza della mia condizione, mi hanno detto: ‘Dai, vincerai questa battaglia. Puoi sconfiggere il cancro’. Ho sempre pensato di non voler combattere il cancro, perché è un nemico troppo grande e potente, ho sentito tutto questo come un viaggio. Si tratta di viaggiare con un compagno indesiderato fino a quando, si spera, non si annoi e muoia prima di me”.

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