Ospite di Lorella Boccia a “Rivelo”, Tony Colombo si professa “figlio adottivo di Napoli”, città che gli ha regalato la […]
Ospite di Lorella Boccia a “Rivelo”, Tony Colombo si professa “figlio adottivo di Napoli”, città che gli ha regalato la popolarità. “Io sono palermitano – spiega – Oggi mi sento napoletano perché Napoli mi ha dato tanto. La musica napoletana nella mia famiglia è sempre esistita. Papà mi racconta che l’unica cosa con cui stavo tranquillo era la musica. Mio padre suonava la chitarra, mi metteva sul letto e mi cantava le canzoni di Nino D’Angelo”.
L’enfant prodige della musica neomelodica aveva 6 anni quando fu benedetto da Mario Merola dopo un duetto in piazza. “Stavamo andando a vedere una festa di piazza – racconta – All’improvviso mio zio disse a mio padre ‘vuoi vedere che faccio cantare tuo figlio con Merola?’. Papà rispose ‘smettila, che il bambino poi ci crede e ci rimane male’. Mio zio mi prese per mano e mi portò al Jolly Hotel dove alloggiava Merola. Lui volle sentire come cantavo. Mi promise che durante la serata mi avrebbe chiamato sul palco a cantare con lui. Lo fece davvero. Alla fine dell’esibizione, il pubblico applaudì per due minuti. Mi chiese come mi chiamavo e io risposi ‘mi chiamo Colombo Antonino’. Mi disse ‘tu da questo momento devi chiamarti Tony Colombo’. Disse anche ‘tu sarai un grandissimo artista’. Mise la mano in tasca e mi regalò 50mila lire. Noi non avevamo mai visto 50mila lire. Mio padre disse ‘mio figlio deve fare il cantante’”.
Il re dei neomelodici parla del rapporto con i genitori che lo hanno sempre sostenuto e confessa il motivo della sua “fuga” a Napoli: “I miei hanno venduto tutto, compresa l’auto, per farmi incidere il primo disco. La musicassetta costava due milioni. Quando avevo 18 anni, papà ha avuto un incidente ed è rimasto sulla sedia a rotelle. In quel momento si è distrutta la mia famiglia. Mia madre ha lasciato mio padre e io, un mese dopo l’incidente, sono scappato a Napoli. Pensa che non ho parlato con mia madre per 10 anni. Non volevo vederla, era come se avesse ferito me. Ho scelto Napoli perché Napoli era il mio sogno. Volevo vivere lì e far cantare i napoletani. Sono cresciuto con quell’ambizione. Volevo che il popolo napoletano amasse Tony Colombo e cantasse le mie canzoni. Non è stato facile. Non è stata una cosa che è arrivata all’improvviso. Si dice che a Napoli ci siano più cantanti che canzoni”.
Colombo sostiene di essere stato discriminato. Programmi quali “X Factor” e il “Festival di Sanremo” gli hanno chiuso la porta in faccia. “Ci sono molti pregiudizi sulla musica napoletana – dice – Oggi anche su di me. Mi hanno detto tantissimi ‘no’. Però io di carattere sono forte, caparbio, non mi arrendo mai. Si associano alla musica napoletana e alla mia persona tante etichette che non mi appartengono. ‘I cantanti napoletani vengono necessariamente da un mondo di serie B’, ‘Dietro questa musica c’è un certo tipo di gente’. Tutte etichette che distruggono il mio lavoro. Ho provato non so quante volte ad andare a Sanremo. ‘Cantante napoletano? Non puoi andare a Sanremo’. ‘Tony Colombo non può fare televisione’. ‘Tony Colombo non può fare i reality importanti’. Però poi con la forza del popolo ci sono riuscito lo stesso. Pensa che a ‘Ballando con le stelle’ sono entrato perché è stato fatto uno sciopero. Si sono fermati 3 pullman di miei fan davanti agli studi della Rai e per tre giorni non hanno fatto entrare e uscire nessuno. Prima hanno comunicato a tutta Italia che mi avevano preso e poi non hanno specificato il motivo per cui non potevo farlo più. La cosa che mi fa più male è che mi associano sempre alla malavita, alla brutta gente. Domani voglio raccontare ai miei figli che il loro è stato un padre pulito, perbene. Non voglio che i miei figli aprano internet e trovino centinaia di articoli su supposizioni”.
La conversazione si sposta sulla vita privata. Colombo ha 18 anni quando si sposa la prima volta con Luana, da cui ha avuto tre figli. Nel 2015 la coppia si separa. “A 18 anni ero da solo a Napoli e ho fatto quel passo – spiega – Oggi dico che è stato sbagliatissimo. Mia moglie Luana ha fatto parte della mia vita per 10 anni. Io non mi sono mai pentito di nulla nella mia vita, mi ha dato tre figli meravigliosi, però posso dirti che quello fu un passo azzardato. I miei figli forse sono l’unica cosa che mi fa ricredere sulla scelta che ho fatto. A 27 anni mi sono reso conto di non amare quella donna. Lei viveva in Sicilia. Un giorno mi sono seduto con lei e le ho detto ‘io non ti amo e non voglio tradirti con un’altra donna qui a Napoli’. Non volevo una vita parallela”.
Il 28 marzo 2019 il cantante palermitano sposa in seconde nozze Tina Rispoli, vedova del boss Gaetano Marino. “La conosco da più di 10 anni perché andavo a cantare per la sua famiglia – confida – Non l’ho mai guardata con interesse perché io ero sposato e anche lei. Mi chiamava suo marito a cantare, per me era la moglie di Gaetano che era una persona che amava i cantanti napoletani. A 28 anni mi sono fermato perché volevo capire cosa volevo fare da grande e lì ho cominciato a guardare Tina con occhi diversi. Lei aveva perso il marito nel 2012 ed era una donna sola da tre anni. Volevo essere amato da qualcuno. Dopo 10 mesi abbiamo reso pubblica la nostra relazione. Ho avuto tutto il pubblico contro, tutta la gente che mi amava all’improvviso mi si è rivoltata contro perché non sapevano perché avevo lasciato Luana. Pensavano che avessi preso una sbandata per una donna più grande di 10 anni. Io 28 anni, lei 38. Io tre figli, lei tre figli. Si sono schierati dalla parte della mia ex moglie. Oggi con Luana ho rapporti normali, umani. Sono un papà presente”.
“Andare al ‘Grande Fratello’? Sarebbe una bella esperienza – ammette – Però ci andrei in coppia, non da solo. Da quattro anni, da quando sto con mia moglie, non ho mai sentito il bisogno di lasciarla da sola o di allontanarmi. La porto con me dappertutto. Il nostro è solo amore. Quello che facciamo non è marketing. Il marchio ‘Tony & Tina’ non esiste. Tina sembra più famosa di me, è il pubblico che la vuole sul palco con me. Tina ha un pubblico pazzesco. Un figlio con lei lo farei subito. Secondo me da tutti i grandi amori dovrebbe nascere un figlio. I grandi amori devono lasciare qualcosa su questa terra. Io e lei stiamo cercando di far capire a tutti che l’amore esiste. Noi siamo due persone che non potevano stare insieme, avevamo tutto contro. Eppure l’abbiamo voluto con l’amore”.
Nel finale, come vuole il programma, l’intervistato deve fare una rivelazione. “Per fare successo ho fatto 3 milioni di euro di debiti – confessa Colombo – Credevo nella mia arte e quando sono arrivato a Napoli non avevo nulla. Mi sono ritrovato all’interno di un vortice, avevo chiesto soldi alle persone sbagliate. Per restituire quel denaro ho cantato per 3 anni gratis. Ho fatto qualsiasi tipo di lavoro lecito per restituire il prestito. Avevo sempre paura che potesse succedere qualcosa se non riuscivo a cantare, mi sono esibito anche con la febbre a 40. Non so se con me hanno guadagnato il triplo o ci hanno perso, so solo che un giorno una persona mi disse ‘Tutto bene, sei libero’. Era un giorno di marzo, pioveva tantissimo. Mi sono fermato a Napoli, sull’asse mediano, sono sceso dalla macchina e sono stato quaranta minuti appoggiato sul cofano. Ero libero, non mi faceva più paura niente, né la pioggia né nessuno. Sono passati anni, ma sono orgoglioso. Lo rifarei”.