A “Non è l’Arena” si parla della morte misteriosa di Imane Fadil. Tra gli ospiti c’è l’ex Olgettina Marysthell Polanco, […]
A “Non è l’Arena” si parla della morte misteriosa di Imane Fadil. Tra gli ospiti c’è l’ex Olgettina Marysthell Polanco, tra le protagoniste del cosidetto “Bunga Bunga” e attualmente imputata nel processo Ruby Ter. La Polanco lascia intendere di avere precedentemente giurato il falso e di avere una nuova versione che non vede l’ora di raccontare in tribunale.
“Non posso essere egoista perché oggi sono mamma di tre figli. Ora dire la verità mi fa stare bene”, spiega. E su Imane dice: “La paura c’è sempre, non si sa cosa è successo. Io ho subito pensato che è stata uccisa. Stava bene 15 giorni prima, per me non è stata una morte naturale”.
In collegamento interviene Vittorio Sgarbi. “Io sono testimone di tutti i Bunga Bunga, dal 2009…più o meno. Dopo l’incontro con Berlusconi che si era già separato da Veronica – svela – Lui apre casa alle visite e in queste serate c’erano delle ragazze molto allegre. Tra l’altro la Polanco era con me ne ‘La Pupa e il Secchione’. Quindi, come in un dopo-teatro, si andava a casa di Berlusconi in totale allegria. A queste cene io portavo con me una decina di ragazze. Si mangiava e non c’era alcuna oscenità. Si parlava e poi lui raccontava barzellette e verso l’1 si finiva cantando. Si scendeva in una stanza dove c’era anche un cinema e alcune ragazze ballonzolavano. Io e lui non ballavano. Le feste di Cavalli in Costa Smeralda erano molto più radicali. C’erano due tipi di donne. Imane, che forse ho visto una volta, che era molto riservata e silenziosa. E poi altre ragazze con un temperamento più forte come la Polanco. Le versioni che nascono oggi dipendono solo da un atteggiamento di inquisizione intollerabile della magistratura. Il demonio non era Berlusconi, le ragazze ballavano da sole e nessuno vi ha fatto niente”.
Poi rivolto alla Polanco aggiunge: “Tu eri la più amica, la più allegra, la più sorridente, la più complice. Non hai nulla di cui puoi raccontare un’altra versione. Quello che ho visto, e posso testimoniarlo, era la tua felicità di essere lì. Eri felice di essere lì come tutte le altre. Era il clima di una festa”.
“Lui è un carissimo amico di Berlusconi. Berlusconi lo adora – fa sapere Marysthell – Ci siamo visti un sacco di volte. C’era la sala cinema e poi c’era la sala della lap dance. Io non voglio cambiare versione, voglio dire la verità. Devo stare attenta a parlare perché sono sotto processo, devo aspettare”.
“Il problema non è Berlusconi – spiega il critico d’arte – Il problema sono i magistrati che hanno messo sotto scacco queste ragazze impaurendole. Loro hanno paura non di Berlusconi ma dei magistrati. Cosa devi patteggiare? Che delitti hai fatto? Non c’è niente da patteggiare. Scop*re non è patteggiare. Tu sei innocente, non hai fatto niente. Io sono testimone della tua innocenza. Una donna fa quel ca**o che vuole e se sta con un uomo ricco e parla con lui non c’è reato. Loro non sono prostitute, sono mantenute. La mantenuta è una che ha un rapporto amicale, di frequentazione. E’ una che dorme a casa tua. Lei dice di essere pentita ma non si capisce di cosa. Non può essere pentita né di un pom**no, né di essere stata pagata”.
“Ma non posso pentirmi di un pom**no?”, chiede la Polanco. “Il pom**no non te l’ha imposto nessuno – urla Sgarbi – L’hai scelto tu. Non puoi essere pentita di una cosa che hai fatto liberamente. Una donna che fa un pom**no può non farlo più. Però quando l’ha fatto, l’ha fatto perché l’ha voluto fare. Fare un pom**no non è reato. Nessuno ti ha forzato. Berlusconi non ti può aver forzato a fare niente che non fosse nella tua volontà”. “Assolutamente, questo è vero”, ammette l’ex Olgettina.
“Il pentimento riguarda una questione etica o forse riguarda l’età di Ruby. Avevi un rapporto contrattuale con Mediaset, eri a ‘La Pupa e il Secchione’ – ribadisce Sgarbi – E poi andavi a un dopo-spettacolo a casa Berlusconi. Io sono un testimone e tu non hai fatto niente di irregolare. Non hai fatto la pu**ana, non hai fatto la prostituta. Stai inventando un reato per compiacere i giudici e avere chissà quale riscatto, come un pentito che dice bugie. Io ho la sensazione che tu faccia questa cosa solo per andare in televisione, altrimenti non ti inviterebbero più da nessuna parte”.
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