Fiorello a cuore aperto: "Ero a Sanremo quando seppi che mio padre se ne era andato" - Perizona Magazine

Fiorello a cuore aperto: “Ero a Sanremo quando seppi che mio padre se ne era andato”

Daniela Vitello

Fiorello a cuore aperto: “Ero a Sanremo quando seppi che mio padre se ne era andato”

| 05/04/2019

Raffaella Carrà si dà alle interviste e per la prima puntata del suo nuovo programma “A raccontare comincia tu”, in […]

Raffaella Carrà si dà alle interviste e per la prima puntata del suo nuovo programma “A raccontare comincia tu”, in onda su rai3, ha davanti a sé un ospite d’eccezione: Fiorello. Assente da un bel po’ dalla tv pubblica, lo showman siciliano accetta l’invito della Carrà e si racconta a 360 gradi. Il risultato è uno show che non ha bisogno di grandi scenografie o copioni. I due chiacchierano come due vecchi amici su un divano in un’atmosfera familiare.

Fiorello inizia dalla sua prima volta su un palco, da bambino. Una vera e propria folgorazione per lui al punto che da quel momento non potrà farne più a meno: “Mi ricordo che cadde il lenzuolo davanti e vidi il pubblico. Sentii per la prima volta l’applauso e dissi ‘Che bello’. Questo deve essere stato l’imprinting. Ho detto ‘questa cosa la voglio ripetere’ e sono sempre stato alla ricerca dell’applauso”.

A 15 anni comincia a fare la radio, una passione ereditata dal padre. “Mio padre era radiomarconista e telegrafista della Guardia di Finanza – racconta – spesso mi portava con sé e mi piaceva stare in sala radio con lui. La radio è sempre stata nel mio destino”.

Da ragazzo Fiorello fa tanti lavoretti. “Il ragazzo quando finiva la scuola andava a lavorare e ad imparare qualcosa – spiega – Un anno un signore mi prese con lui a vendere la lattuga. Mi svegliavo alle 3 e mezza, andavo al mercato con un’apecar per comprare la lattuga. Per prendere la migliore bisognava arrivare prima degli altri. Riempivamo l’apecar di lattughe, piazzavamo la bancarella al mercato e ‘abbanniavo’ tutto il giorno. Tornavo a casa senza voce. Le vendevamo tutte. Prendevo 300 lire al giorno. Ero felice, ero ricco. Per un po’ ho lavorato anche dal barbiere”.

La svolta della sua vita coincide con il suo ingresso nel villaggio vacanze di Brucoli. “Lì capisco cosa c’è al di là della Sicilia – svela – Era come una sezione del mondo portata a casa mia. Si andava per la ‘gnocca’, il motore che muove il mondo. Lì dentro c’erano i primi topless della storia. Inizialmente entrai come facchino in cucina, ma all’epoca l’importante era entrare. Il cameriere è stato l’inizio di tutto, io invito i ragazzi a fare i camerieri: è uno dei mestieri più duri ma impari a rapportarti con la gente. Grazie a quello capii una cosa: il sorriso ti porta avanti. Facevo lo show ai tavoli. Dal ristorante sono arrivato al bar che era il centro della vita. Facevo i caffè e le imitazioni. Contemporaneamente facevo il dj e da lì cominciarono a coinvolgermi negli spettacoli. Ho fatto la tua imitazione con la parrucca bionda davanti a mio padre e mia madre allibiti. In quell’occasione mio padre disse a mia madre ‘Quello è tuo figlio’. Mio padre comunque aveva previsto sia la mia carriera che quella di mio fratello. Ci siamo realizzati tutti in famiglia. Nei villaggi andavo forte. Avevo dei clienti che chiamavano la Valtur e dicevano ‘Vorrei prenotare una settimana…dov’è Fiorello?’. Già avevo il mio pubblico”.

Lo showman racconta come dai villaggi è approdato a Milano: “Il fratello di Jovanotti, Bernardo Cherubini, lavorava al villaggio dove lavoravo io, in Calabria. Mi disse: ‘Appena finisce la stagione perché dopo non andiamo a Milano? Mio fratello è stato appena preso da Cecchetto’. Lorenzo aveva appena fatto Gimme Five”.

Durante l’intervista c’è spazio anche per i momenti tristi. Su tutti la morte del padre, sopraggiunta nel 1990 mentre lo showman si trovava al “Festival di Sanremo” come inviato per Radio Deejay. “Tremendo – ricorda – Mio padre quando se ne è andato aveva l’età che ho io oggi. E’ stata una cosa fulminante ed è per questo che per me Sanremo è stata sempre una roba brutta. Ogni volta che io vedo la scritta Sanremo e vedo il mare di Sanremo, mi riporta indietro a quella tragedia. Se ne andò in un giorno di festa, a Carnevale, stava ballando con mia madre. Poi non c’era modo di comunicare, chiamavo a casa e non mi rispondeva nessuno. Quando un parente rispose e mi disse: ‘Tuo padre è stato male’, avevo già capito tutto e ho risposto: ‘Ditemi come è morto’. Dopo sono partito da Sanremo per dare la notizia a mio fratello, Beppe, che lavorava in Valle d’Aosta. Parto di notte, da solo, in macchina e gli racconto quello che era successo”.

“Grazie Raffaella, grazie Rai3, grazie ‘pubblico’. Mi avete fatto venire voglia di tornare in tv”, ha twittato Fiorello a margine dell’intervista. La prima puntata di “A raccontare comincia tu” è stata seguita da 2.299.000 telespettatori con il 9,39% di share.

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