“Era un ragazzo buono, che aveva sbagliato, ma che stava ricominciando. Stefano era un ragazzo meraviglioso. Già da piccolo era […]
“Era un ragazzo buono, che aveva sbagliato, ma che stava ricominciando. Stefano era un ragazzo meraviglioso. Già da piccolo era pieno di vita, solare, sempre con il sorriso e la battuta pronta. Ma era anche molto fragile. Per questo non posso perdonare chi l’ha ucciso”.
A parlare così in un’intervista rilasciata in esclusiva al settimanale “Chi” è Ilaria, la sorella di Stefano Cucchi, morto nel 2009 dopo le percosse subite a poche ore dall’arresto. “Per lui sono stata una seconda mamma, avevamo un rapporto bello, ma conflittuale. Ero quella che, quando lui andava a letto, gli frugava nelle tasche e controllava il telefono. Ed ero quella che lui cercava appena aveva un problema. Non volevo perderlo, perché era circondato dall’amore, ma non per questo bisognava abbassare la guardia. Ho dedicato la mia vita a fargli avere giustizia e lo farò per altri ragazzi morti in carcere. Mio fratello era bello, allegro, mi chiedeva sempre se fossi felice, perché sapeva che non lo ero: il suo regalo è stato un’altra vita perché in questa tragedia ho conosciuto Fabio, Fabio Anselmo, il nostro avvocato, con cui ora divido anche la vita, come un regalo di Stefano”.
E riguardo al film sul fratello “Sulla mia pelle” interpretato da Alessandro Borghi Ilaria Cucchi dice: “Al film va riconosciuto il merito di avergli restituito una personalità. Ho chiamato Alessandro Borghi per chiedergli come avesse fatto a riportarlo in vita nella parlata, nel modo di camminare, negli atteggiamenti. In questi nove anni a fatica abbiamo ricostruito punto per punto quello che è accaduto a Stefano nella sua ultima settimana di vita, ma la cosa che nessuno mi potrà restituire è vedere lo stato emotivo con cui ha affrontato quei momenti in cui non potevamo stare con lui perché ci veniva negata la possibilità di incontrarlo. Borghi lo ha fatto, mi ha ridato Stefano in quei giorni, me lo ha regalato come persona”.