Alessandro Di Battista si racconta a “Vanity Fair” in un’intervista che tocca vari temi, alcuni strettamente legati alla sua vita privata.
A cominciare dalla storia con la moldava Ana, conosciuta su un treno. Il deputato del Movimento 5 Stelle tanto caro a Beppe Grillo conferma la rottura e guarda al futuro: “Nel primo anno in Parlamento la mia vita privata era peggiorata. Non riuscivo a staccare dal lavoro. Non mi dispiacerebbe una ragazza che abbia tanta voglia di viaggiare. Una con i piedi che scottano, come me”.
Quindi parla della sua amicizia con Fedez: “Ci siamo conosciuti nel 2014. Oggi ci scambiamo spesso messaggi vocali su WhatsApp. Lui mi aggiorna sul mondo della musica. E io gli spiego le riforme”.
A proposito di droghe leggere, Di Battista dice: “Qualche canna me la sono fatta anche io, da ragazzino. Ma non ho mai comprato il fumo. Ho smesso anche di fumare sigarette dopo essere entrato in Parlamento. E sto anche cercando di diventare vegetariano, anche se non riesco a rinunciare al pesce”.
Infine, racconta un aneddoto sul padre e Massimo D’Alema: “Avevo 18 anni, ero con la mia famiglia a Corfù. Vediamo arrivare un panfilo. Papà dice: ‘Andiamo a vedere se lì c’è D’Alema’. Prendiamo il gommoncino e affianchiamo la sua barca. Era lui. Mio padre si sporge sul gommone e inizia a urlargli contro: “Hai tradito i valori della sinistra, ti sei venduto al capitale e all’imperialismo americano”. D’Alema rimane immobile. Anni dopo, mi ritroverò a ripetere quelle frasi all’interno del Parlamento”.