L’adolescenza non è stata un periodo facile per Marco Mengoni. Tutta colpa di quei chili di troppo (95) che a 17 anni gli hanno impedito di relazionarsi bene con i suoi coetanei. Il cantante di Ronciglione lo racconta in un’intervista a “Sette”.
“Non vuoi mai uscire, metterti a confronto con il mondo – spiega -Tanti motivi, che vedendoli oggi, mi metto a ridere. Ma se sei una persona sensibile vivi questa cosa con molta più pesantezza. […] Forse è un riscatto: in alcuni momenti di fragilità della vita, che possono essere stati anche stupidi e banali, era fondamentale avere un punto d’appoggio. Io non l’ho avuto. Attraverso canzoni e video come ‘Guerriero’ a ‘Esseri umani‘, non faccio altro che parlare di cose che ha vissuto chiunque abbia subito discriminazioni nella propria vita”.
Mengoni rivela anche di aver fatto in passato svariati lavori tra cui quello di barman. “Oggi adoro la professione di barman, ma l’odiavo – rivela – Avendo io vissuto un’infanzia molto solitaria, per me trovarmi di fronte a persone che ti chiedevano 50mila tipi diversi di caffè, cornetti e succhi di frutta, interfacciarmi con loro, io che ero uno che se ne stava in camera sua con la sua scrivania, le sue casse e le sue cuffie, era molto difficile. Il primo mese è stato disastroso. Anche lì, ovviamente, cominci dal basso: non mi vergogno di dire che ho pulito, per tanti mesi, dei gran gabinetti… Poi sono andato più avanti, e mi sono ritrovato dietro il bancone. Dove il vero lavoro è stato parlare con tutto il mondo. Uscire allo scoperto. Beh, ce l’ho fatta”.