Giusy Versace e Raimondo Todaro sono i vincitori della decima edizione di “Ballando con le stelle“. La campionessa paraolimpica calabrese e il ballerino siciliano strappano la vittoria ad Andrew Howe e Sara Di Vaira con il 56% dei voti. Al terzo posto Giulio Berruti, seguito da Giorgia Surina e Valerio Aspromonte.
La finale del seguitissimo programma di Rai Uno si è conclusa tra le polemiche. In tanti sostengono che il verdetto finale fosse già scritto dalla prima puntata ed, in particolare, che sia frutto della drammatica storia personale della vincitrice che, pur avendo perso le gambe in un incidente stradale, è simbolo di coraggio, grinta e determinazione.
Senza mettere in dubbio il talento e la gavetta di Giusy, più faticosa rispetto a quella degli altri concorrenti in gara, i più ritengono che la vittoria spettasse di diritto ad Andrew Howe, definito il concorrente più talentuoso di tutte le dieci edizioni di “Ballando con le stelle”. A rappresentare il pensiero di molti telespettatori, prima con un durissimo intervento in trasmissione e poi attraverso un post pubblicato su Facebook, è Selvaggia Lucarelli.
Dopo il battibecco in diretta con con Carolyn Smith, l’opinionista ha detto la sua sui social: “Certo, è un gioco. Non è che questa cosa non l’abbia bene a mente. Ballando con le stelle e’ un gioco. Ora però, sarà che scrivo questa cosa a caldo, mi dovete perdonare il fervore. Andrew Howe era il più bravo concorrente mai approdato a Ballando. E pure se non conta nulla in una gara, aggiungo che è un ragazzo educatissimo e simpatico anche fuori. Giusy è una meravigliosa donna. Ballava anche benissimo. La finale se l’è guadagnata col ballo, non con la sua storia. E il secondo posto ci stava tutto. Era merito. Il primo e’ retorica. E mi spiace perché la retorica buonista ha vinto contro il merito, assoluto, di Andrew. Io per questo vizio tutto italiano di mortificare il talento ci divento matta. Per quello mi sono irritata con la giuria. Perché che la gente voti alla cazzo ci sta pure, ma in una finale tu, almeno tu che hai una paletta in mano, il talento lo devi premiare. Nel corso del gioco ci sta pure sparigliare le carte, ma in finale NO. E comunque mi spiace pure per Giusy, perché alla fine col secondo posto sarebbe stato l’idolo assoluto che merita di essere, col primo è tutto un “eh ma Andrew era più bravo”. Ecco. La verità è che Giusy ha vinto nella vita, Berruti ha vinto fuori, Andrew ha vinto lì dentro. E buonanotte”.