Le prime parole del “disturbatore” più noto della tv italiana
- La Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d’Appello
- Gabriele Paolini: “Ho amato quel giovane. Io avevo 39 anni, lui 17”
- L’avvocato: “Discriminazione in base all’orientamento sessuale”
Per Gabriele Paolini, il “disturbatore” più noto della tv italiana, si aprono le porte del carcere. La Corte di Cassazione ha reso definitiva la sentenza emessa lo scorso settembre dalla Corte di Appello di Roma che prevede per Paolini una condanna a cinque anni di reclusione per induzione alla prostituzione minorile, produzione di materiale pedopornografico e tentata violenza sessuale su minori.
La relazione con un 17enne
La vicenda risale al 2013 quando Gabriele Paolini finì in carcere per 19 giorni e poi agli arresti domiciliari per 20 mesi dopo che gli inquirenti lo accusarono di avere avuto rapporti sessuali con alcuni minorenni in cambio di soldi e regali e di avere intrattenuto una relazione con un minorenne, un ragazzo che all’epoca aveva 17 anni.
“L’ho amato per davvero”
“Il mio avvocato mi ha informato della decisione dei supremi giudici – ha dichiarato Gabriele Paolini all’Adnkronos – sono disperato. Vorrei non fosse finita così. Nelle prossime ore mi andrò a costituire all’Autorità di polizia. Sono addolorato da questa decisione, ma respingo tutti i reati a me contestati perché non mi appartengono. Ho amato quel giovane, nonostante la differenza di età. Io avevo 39 anni e lui 17, ma lo ho amato per davvero. Ma se la Cassazione ha confermato la condanna, allora è giusto andare in carcere, non voglio misure alternative. Sono molto giù, non so se mia madre riuscirà a reggere questa botta. Probabilmente pago anche per l’essere stato sempre un rompicogl…Su questo non sono difendibile, per 25 anni ho destabilizzato il mondo della tv e sicuro pago per questo”.
Il legale di Paolini: “Discriminazione in base all’orientamento sessuale”
“Come difesa dico che è stata un’occasione perduta da parte dell’ordinamento giuridico italiano – ha detto all’Adnkronos Lorenzo La Marca, legale di Paolini – in cui vi è una discriminazione in base all’orientamento sessuale”.