“Che belva mi sento? Beh, l’umano è la peggior belva che esista. Però se proprio devo identificarmi in un animale, direi un puma e un lupo. Il lupo perché mi piace il fatto che sia un gregario e il puma perché è un animale che adora stare da solo”. Gabriel Garko è stato ospite della quarta puntata di “Belve”. L’attore è apparso a suo agio al cospetto della “temutissima” Francesca Fagnani e ha risposto con sincerità e ironia alle due domande tenendole perfettamente testa.
“Se sono bravo a recitare? Dipende. A volte sì, a volte meno”
Nato Dario Oliviero, adesso il volto noto delle fiction si chiama Gabriel Garko anche all’anagrafe. “Pensi che mio padre mi voleva chiamare Ercole”, ha rivelato. A proposito di Eva Grimaldi ha detto: “Io e lei abbiamo un bellissimo rapporto. Siamo due ragazzini quando siamo insieme”. “Un mio pregio? Sono molto generoso. Un mio difetto? Sono un maniaco del controllo. Controllo tutto”, confida. La conversazione si sposta sulle sue doti attoriali: “Se sono bravo a recitare? Dipende. A volte sì, a volte meno”.
“Ho detto ‘no’ praticamente a tutti i reality”
“Lei finora è stato più bello o più bravo?”, incalza Francesca Fagnani. “Diciamo che la bellezza è stata sfruttata tanto per i film che ho fatto – replica Gabriel Garko – Ne sono consapevole. Poi c’era sempre la scena della doccia, quindi va bene così. Però ce l’ho messa tutta a essere anche bravo. In percentuale, facciamo 60 bellezza, 40 bravura. In tutti questi anni le qualità che mi hanno tenuto a galla sono state la tenacia, la voglia di andare avanti e la forza di dire ‘no’. Ho detto tanti ‘no’. Secondo me, le carriere si fondano più sui ‘no’ che sui ‘sì’. Ho detto ‘no’ a tantissime trasmissioni televisive, i reality praticamente tutti. Ho detto ‘no’ a diversi film”.
“Una signora russa voleva il mio seme”
Ancora oggi l’attore è perseguitato dai fan. “Una volta una signora russa mi ha perseguitato perché voleva il mio seme. Voleva un figlio da me – racconta – La trovavo fuori dal cancello di casa. All’epoca avevo anche un maneggio, la trovavo anche lì. Voleva la boccetta. Mi scrisse una lettera in cui mi spiegò cosa voleva farne dettagliatamente. Siccome aveva capito che non avremmo avuto un rapporto sessuale vero, le bastava anche la boccetta”.
“Del successo mi spaventano i fanatismi”
“Il successo è una conseguenza del mio lavoro e mi piace tantissimo – svela – Ci sono state delle volte in cui ne avrei fatto anche a meno. Quando arriva uno è sicuramente contento perché appunto è una conseguenza del lavoro andato bene. Però mi piace anche essere riservato sulla mia vita privata. Del successo mi spaventano i fanatismi”.
“Non ho studiato recitazione, ho imparato strada facendo”
“Se ho fatto una scuola di recitazione? No – dice Gabriel Garko candidamente – Se mi è mancato? Mah, per esempio, quando lavorai con Zeffirelli, lui mi disse che non amava gli attori che avevano studiato troppo nelle accademie perché bisognava cancellare tutto quello che avevano imparato e mettere sopra. Ho avuto la fortuna di lavorare con dei grandissimi attori e dei grandissimi registi, ho imparato strada facendo. All’inizio sono stato doppiato, cosa che mi ha fatto molto arrabbiare perché la voce fa parte dell’attore. Però avevo l’accento di Torino e non andava tanto bene”.
“Le scene più ridicole sono quelle di sesso”
“Mi dice la scena più ridicola che le è toccato girare nella sua carriera? – domanda Francesca Fagnani – Quando chiesero a Tinto Brass chi fosse l’attore più sessualmente dotato lui rispose Gabriel Garko. Addirittura? Ride pure lei infatti”. “Le scene più ridicole sono quelle di sesso – ribatte – Sono scomode, totalmente antisesso, poi c’è un sacco di gente intorno. Quando ho fatto il film con Tinto Brass ci sono state diverse scene belle…”.
L’aneddoto hot: “E’ accaduto sul set del film di Tinto Brass”
L’attore racconta un aneddoto h0t: “C’era una scena in cui ero nudo, però avevo il coprisesso che consiste in una specie di calza. Io ero coricato a pancia in su e c’era una ragazza che doveva simulare un atto orale. Il problema è stato che quando Tinto ha dato ‘azione’, lei mi girava intorno. Gira e rigira, a un certo punto la reazione c’è stata. E Tinto disse: ‘Stop! Spruzzino!’. E io dissi: ‘Che ca**o è ‘sto spruzzino?’ E’ arrivata una con l’acqua fredda, io ero in imbarazzo totale. Però…cose che capitano”.
“La critica mi ha snobbato ma io preferisco il pubblico”
“Sente di essere stato valutato in modo ingeneroso dalla critica?”. “Ormai sono dell’opinione che quando la critica va male, per il pubblico va bene. Quando per la critica va bene, va male per il pubblico. Quindi preferisco il pubblico. Se c’è stato dello snobismo nei miei confronti? Sì, non ho problemi a dirlo né a farmelo dire né ad ammetterlo”.
Lo stop dopo Sanremo: “La popolarità era diventata tanta”
Gabriel Garko è in un periodo di stasi della sua carriera. “Ho scelto io di fermarmi dopo Sanremo nel 2016 – spiega – Mi son voluto allontanare un attimo perché volevo dare una misurata a tutto anche perché secondo me la popolarità era diventata tanta. Avevo paura perché quando arrivi sopra poi c’è la discesa che può essere anche brutta e pericolosa”.
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“Avessi potuto scegliere, non avrei fatto coming out”
“La dichiarazione pubblica della sua omosessualità ha influito o per niente sul lavoro?”, chiede la conduttrice. “Pensavo che influisse mentre invece ho scoperto con mio stupore e con gran piacere un pubblico meraviglioso che mi ha appoggiato tantissimo. Il pubblico è cresciuto, si è allargato – dichiara Gabriel Garko – Sul lavoro non ha assolutamente influito. Se potevo farla prima? Assolutamente no, deve essere il momento giusto per chi lo fa. Poi secondo me non andrebbe proprio fatto. Avessi potuto scegliere, non l’avrei detto in maniera aperta. Avrei semplicemente iniziato a condurre la mia vita in maniera più libera. Però c’è stata la necessità di dover stoppare determinate cose. Erano state dette troppe cose (si riferisce all’Ares-gate, ndr.)”.
“Per fare un lavoro bisognava omettere determinate cose”
“E’ difficile spiegare oggi come si viveva tra la fine degli anni ’80 e gli inizi degli anni ’90 volendo fare questo lavoro con delle regole che esistevano, non le ho inventate io – afferma l’attore – Se andiamo indietro nel passato ci sono tantissimi miei colleghi molto più famosi di me che hanno fatto anche di peggio. Non soltanto nel nostro ambiente, anche nel mondo del calcio, ecc. Per fare un lavoro bisognava omettere determinate cose. Sicuramente non sono stati anni semplici per la formazione mia come persona ma ho imparato a regger botta e questo lavoro un po’ lo richiede. L’ho imparato in un modo sbagliato privandomi della mia libertà, però quegli anni son passati”.
“Una volta ho pensato di farla finita, ma non avrei mai il coraggio di farlo”
“Non voglio vivere nel passato ma voglio vivere oggi e domani – aggiunge – Ci sono stati dei momenti molto duri e faticosi, io sono andato anche in analisi. Mi è stato detto che sono stato molto forte. La mia analista mi ha detto: ‘Come non ti sei suicidato o drogato non si capisce’. Per me era come se interpretassi un ruolo anche nella vita, come se lo usassi come scudo nei miei confronti. L’ho fatto in maniera inconsapevole, però mi ha dato la forza di andare avanti. Una volta ho pensato di farla finita, però non avrei mai il coraggio di farlo perché anche nel momento più brutto voglio sapere come va a finire.
“Ho una persona vicino a me, non è del mio ambiente”
“Adesso è innamorato?”, incalza Francesca Fagnani. “Sì, sto bene. Sereno sereno, tranquillo tranquillo. Ho una persona vicino a me, non è del mio ambiente. Però la vera vita privata la voglio tenere tale. Ho capito che quando va a finire in mezzo al calderone, io mi allontano”, confida l’attore.
“Ecco chi riporterei in vita se ne avessi la possibilità”
“Se ho paura di invecchiare? Sì, se penso di invecchiare male. Parlo di testa, eh. Se penso di invecchiare non lucido, preferisco andarmene prima. Io ricorro tantissimo ai massaggi e poi a qualche punturina. Se potessi riporterei in vita il mio babbo e lo abbraccerei perché è qualcosa che non abbiamo mai fatto. E pure due miei animali, un cane e un cavallo che ho avuto in passato”, conclude.
