Televisione

Gabriel Garko a “Ciao Maschio”: “Costretto a fare coming out”

di

10 Novembre 2024, 14:32

4' DI LETTURA

Gabriel Garko si racconta a “Ciao Maschio”. Dal coming out al desiderio di diventare padre, il 52enne – che si concede veramente poco, ripercorre insieme a Nunzia De Girolamo alcune tappe fondamentali della sua vita. L’attore torinese si definisce “apprensivo, ordinato ma disordinatissimo, pratico e sognatore”. “Sono apprensivo verso le persone a cui voglio molto bene, cerco sempre di proteggere tutti, giocando anche d’anticipo – confessa Gabriel Garko a “Ciao Maschio” – A volte divento anche un po’ pesante sotto questo punto di vista. Infatti c’ho lavorato sopra e cerco di fare un po’ retromarcia. Chi protegge me? Eh, bella domanda. Sempre io. Ho questa dote di prevedere in anticipo cosa potrebbe succedere ma non è detto che succeda”.

Nunzia De Girolamo (Foto da video)

L’attore: “C’era qualcuno che mi impediva di essere me stesso”

Il 52enne confida di aver vissuto la solitudine in mezzo al caos senza rendersene conto: “Ho sofferto abbastanza perché ci sono stati tanti motivi per cui ho dovuto reprimere me stesso e lavorare su me stesso. Ho avuto momenti non facili. Da fuori brillava tutto, da dentro vedevo le sbarre. Poi invece ho imparato a dire quello che penso. Questa è una delle libertà. Oggi ho raggiunto quella di poter decidere per me stesso, non permetto a niente e nessuno di mettermi sotto una campana di vetro. Era un po’ il sistema, quello che si doveva fare per arrivare a certi livelli”. Il riferimento è anche alla sua sessualità. “C’era qualcuno che mi impediva di essere me stesso – argomenta – sotto tanti punti di vista perché dal momento in cui blocchi quello, vuol dire che blocchi tutto. È come una piccola palla di neve che rotolando diventa immensa. Negli anni si è creato un bel disastro”.

Gabriel Garko (Foto Instagram)

“Il coming out? O lo facevo io o veniva fatto da terzi in maniera brutta”

Gabriel Garko si lascia andare ad una confidenza inedita: “Fosse stato per me, per come ragiono io e per quanto sono riservato, il famoso coming out non l’avrei mai fatto. Perché io sono dell’opinione che fino a quando esisterà il coming out significa che non si è realmente liberi, se qualcuno deve sempre denunciare quali sono le proprie preferenze. Anche perché sono affari miei. Io ho sempre detto…per quale motivo un etero non deve denunciarsi come tale? O per quale motivo un etero non deve denunciare quello che gli piace fare? Le fantasie sono svariate. Mi sono trovato in un momento particolare della mia vita dove o lo facevo io o veniva fatto da terzi in maniera brutta. Ho cercato di farlo nel modo più naturale possibile, nel modo più sincero possibile”.
CLICCA E SEGUICI SU FACEBOOK

“Ieri ero molto più costruito, oggi mi sento totalmente libero”

“Se l’ho vissuto come un ricatto? Tanto ho vissuto i primi 20 anni come ricatto – dice il 52enne con sarcasmo – Però l’ho fatto e devo dire che mi sono liberato di un grandissimo peso. Forse da tanti è stato visto spettacolarizzato o cose del genere ma non è stato questo l’intento. È stato proprio un intento di corsa verso qualcosa a cui volevo sfuggire e farlo in un modo per me dignitoso, per poi poter tornare a rilavorare come se nulla fosse successo. Questo era il mio più grande obiettivo e ci sono riuscito. Il pubblico sia maschile che femminile non è cambiato nei miei confronti. Anzi, è aumentato ed è migliorato. Alla fine, ieri ero molto più costruito perché avevo mille paure e viaggiavo sempre sul filo del rasoio. Oggi mi sento totalmente libero”.
LEGGI ANCHE: Gabriel Garko: “A 17 anni recitavo da cane. Il coming out? Non sono molto d’accordo”

Gabriel Garko e Alfonso Signorini (Foto da video)

Gabriel Garko a “Ciao Maschio”: “Oggi non sogno più di avere un figlio”

Nel finale arriva la domanda molto personale sulla paternità. “Fino a qualche anno fa sognavo di avere un figlio. L’ho desiderato e c’era anche il modo per farlo. Però a un certo punto mi sono detto: ‘Non mi va più di avere un figlio per tanti motivi’ – rivela l’attore – Uno è che oggi come oggi non mi sentirei sicuro a mettere al mondo un figlio in un mondo in cui se ne sentono troppe. Poi apprensivo come sono, diventerei pazzo. Però sembra un po’ egoistico come motivo. L’altro è che a 62 anni mi ritroverei ad avere un figlio di 10. Forse il termine ultimo era i 40, però ero troppo occupato a lavorare. Faccio lo zio, ho quattro nipoti meravigliosi”.

Pubblicato il

10 Novembre 2024, 14:32

Condividi sui social