Franco Pistoni è per tutti lo Iettatore di “Avanti un altro”, il popolare programma condotto da Paolo Bonolis. Ma in realtà è molto di più. Franco Pistoni, 68 anni, è un attore con alle spalle 40 anni di teatro e la partecipazione a film del calibro de “Il nome della rosa” di Jean-Jacques Annaud e “Le vie del Signore sono finite” di Massimo Troisi. Poi oltre quarant’anni di teatro. In un’intervista rilasciata a “Fanpage.it”, ha parlato della sua carriera e della sua vita costellata da pregiudizi sin dall’adolescenza. Al centro della sua vita c’è l’amore per la recitazione e quello per la figlia Chandra. Ora si è ritirato a vita privata. Partendo dall’adolescenza racconta: “Erano gli anni ’60, un’apoteosi di fisicità, si giocava in strada, ci si arrampicava sugli alberi, il bagno nei fiumi, si apparteneva a una tribù. Il tutto condito da affascinanti stimoli culturali: l’enciclopedia comprata a rate, la musica che si strimpellava nei garage. Ecco, la mia infanzia si è svolta in questi territori variopinti pur essendo sempre stato, contemporaneamente, un bimbo molto riservato e introspettivo”.
Già da allora Franco Pistoni è stato vittima di pregiudizi. “Una sera riaccompagnai una ragazza a casa – ricorda – dopo essere usciti dalla sede di una ‘radio libera’: il padre non gradì la mia cortesia…Ero figlio della mia generazione, capelli lunghi, artista, indossavo l’orecchino e quindi pagavo, insieme ai miei coetanei, l’ostracismo di quella società che ci stava stretta soprattutto in provincia”.
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Franco Pistoni, lo Iettatore: “Ricevo disegnini e poesie da molti bambini che si divertono”
Nel corso della sua lunga carriera di attore, Franco Pistoni ha lavorato con personaggi del calibro di Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman e Massimo Troisi. “Avrei molti aneddoti lavorativi da raccontare, ma mi attraeva soprattutto osservarli umanamente – spiega – Persone che venivano considerate simili a Dei ma che percepivo, al contrario, essere possedute da una fragilità sconcertante. Certo, in scena erano mostruosamente padroni del mestiere ma, spenti i riflettori, mi incuriosivano di più: vederne l’uomo, l’essere umano, il mortale e, devo dire, siamo tutti uguali”. Nel 2012 Franco Pistoni entra nel cast di “Avanti un altro” nel ruolo dello Iettatore. “Un personaggio che ha radici pirandelliane – spiega -. Nasce dalla novella ‘La patente’ dove Pirandello narra dei giudizi superficiali che ancora oggi vengono applicati a ciò che ci sembra diverso, esteriormente e non, negli altri”.
“Per il vestiario ci si è ispirati al film interpretato da Totò – svela – e io fui contattato perché, al cinema, avevo interpretato un paio di Iettatori: in ‘O Re di Luigi Magni e in Tutti al mare di Matteo Cerami”. “Lo iettatore ho deciso di renderlo cialtronesco. Ricevo disegnini, poesie, simpatie da molti bambini che non si spaventano ma si divertono”, aggiunge.
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“Con Paolo Bonolis in trasmissione non c’è nulla di preparato né di provato”
“Quando ero giovane considerato uno stravagante – ricorda Franco Pistoni – uno strano fino a quando non partecipai al mio primo film, ‘Il nome della Rosa’. Da allora diventai quello che aveva lavorato con Sean Connery”. Nonostante la lunga esperienza di attore, in molti la accostano esclusivamente al ruolo ricoperto ad “Avanti un altro”. “Lo Iettatore, scavalcando quarant’anni di teatro, mi ha portato popolarità – ammette Franco Pistoni- e questo ha contribuito a far sì che sviluppassi, ancor di più, un certo stile di vita che mi vede sempre più propenso a un distacco dalle questioni mondane”. Franco Pistoni parla poi del suo rapporto con Paolo Bonolis. “In trasmissione non c’è nulla di preparato né di provato – rivela – e lavorare con Paolo è, in realtà, molto semplice: ha una velocità di pensiero e una sapienza scenica tale da riuscire a gestire ogni situazione. Spente le luci ognuno torna giustamente al suo vivere. Credo che anche lui non abbia, come me, frequentazioni con chi fa il nostro mestiere”.
“Odio la mondanità, vivo da anni nel casale dei miei nonni, in un paesino”
La conversazione si sposta sulla politica e l’attore ammette: “Oggi la politica mi annoia ma ovviamente sono sempre per la difesa dei diritti e della libertà. Sono anche figlio di un deportato nei campi di concentramento in Germania, si figuri quindi se mi avvicinerei mai a certe folli decadenze”. Poi ammette di non guardare la tv: “Potrà sembrare paradossale ma da anni per me la televisione è solo un elettrodomestico come il frigorifero, soprattutto di questi tempi, dove è diventata un’incantatrice ipnotizzante e imbarazzante oltre che un mezzo di propaganda”. L’attore è un grande amante e appassionato della natura e degli animali. “Detesto profondamente i falsi riti della mondanità, mi rattristano – confessa -. Vivo da anni nel casale dei miei nonni, in un paesino. È impagabile. Credo che ormai l’unico contatto che possiamo avere con il linguaggio del primordiale e con le sue leggi sia attraverso la natura perché è l’unica presenza, su questo pianetino, che continua e rispetta le regole che sono alla base dell’esistere”.
“Ci sono proposte cinematografiche, ma se potessi ritirarmi lo farei più che volentieri”
“Non ricerco la felicità, piuttosto inseguo una serenità equilibratrice – dice Franco Pistoni – Un ‘centro di gravità permanente’ come insegnava Gurdjieff. Ecco, quando riesco ad avvicinarmi un po’ a questo, rasento la tranquillità. I momenti che consideriamo duri sono superabili con l’accettazione, accogliendoli, senza rimuginarci sopra. Appartengono alla struttura delle nostre personalità e, dunque, alla vita stessa”. Sulla morte e sull’aldilà fa una riflessione: “Abbiamo in noi la consapevolezza di essere destinati a morire ma non sopportiamo di saperlo e ciò genera la paura. Sarebbe necessario riuscire a comprendere che è una fase all’interno di uno sviluppo, di un percorso, perché la vita non muore, muore soltanto una forma di vita: il nostro corpo fisico, l’involucro che ci racchiude. È un passaggio, una trasformazione in altro”.
Il suo amore più grande è la figlia Chandra alla quale ha dedicato molte poesie. L’attore ha al suo attivo la pubblicazione di quattro libri di componimenti poetici. Riguardo al futuro dice infine: “Ci sono in corso delle proposte cinematografiche, ma confesso che se potessi ritirarmi lo farei più che volentieri”.