18 Maggio 2024, 11:25
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Gino Di Mare, fratello minore di Franco Di Mare morto venerdì 17 maggio a 68 anni, affida il suo dolore al quotidiano “La Repubblica” che l’ha sentito poche ore dopo la scomparsa dell’inviato della Rai stroncato da un mesotelioma. Gino Di Mare è un giornalista scientifico e svela le ultime parole pronunciate dal fratello prima di andarsene: “Prima di addormentarsi mi ha chiesto ‘Mi porti ancora al mare?’. Il nostro mare è Posillipo, lì siamo nati e abbiamo trascorso la nostra infanzia. Lì mio nonno Francesco Di Mare ha insegnato a Franco a nuotare, al Lido Ondina. Nei prossimi giorni lo porterò lì ma non so se potremo spargere le sue ceneri. ci atterremo alle prescrizioni di legge”.
Franco Di Mare ha trascorso serenamente i suoi ultimi giorni di vita. “Fino a ieri era a tavola con noi. Scherzavamo, ridevamo – confida il fratello – Si parlava di tutto e soprattutto mi ha ripetuto una cosa. Mi ha detto che è giusto che sia lui ad andare via per primo. ‘Gino non devi prendertela, sono il più grande di quattro fratelli. È giusto che sia io a scomparire prima degli altri’, così mi ha detto. E poi lui ha sostenuto sempre la stessa cosa: che non c’è nulla di più democratico di una malattia”.
“C’è un particolare però che non riesco a togliermi dalla testa – confessa Gino Di Mare – Franco è morto alle 17,17 di venerdì 17. Uno potrebbe dirmi ‘Sei napoletano, sei scaramantico’. Mi chiedo invece come sia possibile che mio fratello se ne sia andato in questa data e ora così particolari (…) Mio fratello ha avuto una vita fantastica, ha intrapreso la professione che amava, ha girato il mondo. Ma non è riuscito a vedere l’Antartide. È lì che avrebbe desiderato tanto fare un viaggio, purtroppo non c’è riuscito”. Due giorni prima di morire, Franco Di Mare ha sposato la compagna Giulia Berdini, al suo fianco da otto anni. Il giorno del sì, il fratello Gino aveva postato la foto di un arco di fiori accompagnata dalla didascalia “post muto”. “Era il suo sogno quello di sposare la compagna – confida il giornalista scientifico – Ci è riuscito tre giorni fa. C’eravamo noi, le persone più care”.
“Chi era Franco Di Mare? L’uomo più generoso e galante che conosca al mondo – afferma il fratello minore – Un cuore nobile. Mi ha insegnato a vivere. Non ha mai permesso a nessuno di pagare un pranzo, una cena, un caffè. Lo faceva con tutte le persone che incontrava. Mio fratello era talmente perbene che non mi ha mai permesso di arrivare in Rai”. Nell’ultima intervista rilasciata a “Che tempo che fa” nemmeno un mese fa, Franco Di Mare aveva denunciato di essere stato abbandonato dall’azienda per cui ha lavorato per anni. “Era molto adirato. Era convinto che la sua è una malattia professionale – spiega Gino Di Mare – Mio fratello è stato in Bosnia, in Kosovo, in Macedonia. Certo non l’ha preso a casa il mesotelioma. La Rai gli ha voltato le spalle nel momento più delicato della sua carriera. Lui ha dato la vita per la Rai”.
Dopo che la notizia del decesso di Franco Di Mare è diventata di dominio pubblico, Roberto Sergio ha voluto manifestare il suo dolore per il triste epilogo della malattia dell’ex inviato di guerra che ha contratto il mesotelioma durante una delle missioni a seguito dell’esposizione all’amianto. “È stato uno straordinario professionista, giornalista d’inchiesta, inviato, conduttore, dirigente, direttore – ha dichiarato l’amministratore delegato della Rai in un video postato sui social – Persona garbata, elegante, gentile, disponibile, sempre vicino ai colleghi che lavoravano con lui. Credo sia giusto ricordare il collega Franco Di Mare, da collega ma anche a nome di tutti i dipendenti e i colleghi e dell’azienda Rai. Lo voglio ricordare anche con un colloquio che abbiamo avuto 15 giorni fa circa, dopo la sua denuncia, un colloquio dolce, affettuoso. Avevamo condiviso la sua drammatica situazione, oltre a risolvere alcune questioni che la Rai aveva il dovere di risolvere, avevamo anche detto di incontrarci ma questo purtroppo non è stato possibile”.
La querelle con la Rai è tutt’altro che risolta. “Come Osservatorio nazionale amianto chiederemo al procuratore di Roma che venga fatta piena luce e giustizia sulla morte inaccettabile e ingiusta di Franco Di Mare anche per il trattamento ricevuto dalla Rai che lui stesso ha denunciato – ha fatto sapere l’avvocato Ezio Bonanni – Come Osservatorio proseguiremo la battaglia di giustizia e raccogliamo il testimone dell’impegno di Franco Di Mare contro l’amianto. Sono reati perseguibili d’ufficio e come associazione siamo pronti a costituirci come parti offese. Chiederemo che i responsabili della morte di Di Mare siano individuati e puniti”.
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“La morte di Franco di Mare è solo l’epilogo, da lui stesso annunciato, di una storia che addolora e colpisce tutte e tutti noi – si legge in una nota diffusa da Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai – La malattia resa nota da Di Mare con una intervista non è solo una questione personale e il suo riferimento a un possibile collegamento con l’attività professionale svolta per conto della Rai, deve servire da monito per rafforzare le misure sulla salute e la sicurezza sul posto di lavoro. In oltre 30 anni di carriera in Rai come inviato Franco di Mare ha raccontato numerosi conflitti, dalla Bosnia al Kosovo, fino alla guerra in Iraq e in Afghanistan, incarnando in pieno la missione del servizio pubblico di illuminare le periferie del mondo. Ai famigliari di Franco Di Mare il pensiero commosso e le condoglianze di tutte le colleghe e i colleghi dell’Usigrai”.
A ricordare Franco Di Mare, in un’intervista al “Corriere della Sera”, è anche Everardo Bolletta, 75 anni, che per più di 10 anni è stato il montatore del compianto giornalista. “Quando l’ho sentito al telefono l’ultima volta mi ha detto: ‘Sono molto stanco, non ce la faccio più, mi resta mezzo polmone, sento che per me sta arrivando la fine’”, ha confidato. Era il 1993 quando i due si incontrarono per la prima volta nel cortile di Saxa Rubra. “Mi portò al bar. ‘Vieni che ti offro un caffè’ – ha raccontato Everardo Bolletta – Quasi me lo mandò di traverso quando mi chiese a bruciapelo: ‘Vieni con me a Sarajevo che ci divertiamo, conoscerai un sacco di gente’. Risi. ‘A’ Frà, ma che dici? Lì c’è la guerra’. Però mi convinse”. “Quante ne abbiamo combinate – ha aggiunto – Lui piaceva da matti alle donne, non mi chieda perché, da uomo non ho mai capito bene che ci trovassero, non so dire se fosse bello. Era affascinante, colto, le mie amiche mi chiedevano sempre di presentarglielo. Ogni tanto mi tirava dentro. ‘Dai, con questa escici tu’”.
Everardo Bolletta è stato testimone dell’amore tra Franco Di Mare e Giulia Berdini: “Mi confidò: ‘Mi sono innamorato sul serio, è perfetta per me, è la donna della mia vita, ne sono sicuro’. La differenza di età non è mai stata un problema. Gli risposi: ‘Se sei felice, lo sono anch’io’”. I due si sono sposati due giorni prima della morte del giornalista. “Franco ci teneva tanto, temeva di non fare in tempo”, ha confessato il montatore. “Io a quell’uomo gli ho voluto un bene pazzo, mi ha cambiato la vita, prima di conoscerlo ero un povero str*nzo, trattavo male tutti, Franco mi ha salvato”, ha concluso.
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18 Maggio 2024, 11:25